Gli interventi del sindaco Enrico Trantino e dei presidenti di STMicroelectronics Italia e di Confindustria Catania, Giuseppe Notarnicola e Maria Cristina Busi
“Per aiutare l’Italia, non solo il Mezzogiorno o la Sicilia, occorre che tutte le parti, pubbliche e private, si mettano a disposizione confrontandosi e cercando di individuare le azioni che possano migliorare la situazione. E ognuno di noi, come rappresentante delle istituzioni o delle imprese, deve essere in prima linea nel decidere le scelte da fare sulla base del proprio ruolo e delle proprie competenze”.
Il primo cittadino Enrico Trantino è intervenuto con queste parole in apertura dell’incontro, al Palazzo degli Elefanti, dal titolo Il polso dell'economia - Il Mezzogiorno che si è tenuto stamattina nell’ambito dell’iniziativa In viaggio con la Banca d’Italia avviata nel 2023 con l’obiettivo di diffondere tra i cittadini le conoscenze di economia e finanza necessarie a fare scelte consapevoli con il denaro, dialogare in modo più diretto con i cittadini, le imprese e le istituzioni locali e, inoltre, far conoscere meglio i compiti della banca centrale al servizio del Paese, come la produzione di banconote, la ricerca economica, la vigilanza sulla stabilità delle banche e la tutela dei loro clienti.
E rivolgendosi ai presenti, tra i quali anche rappresentanti delle istituzioni come il prefetto Maria Carmela Librizzi, il sindaco Enrico Trantino ha sottolineato “l’importanza del confronto tra tutti nei campi culturali e socio-politici della città” e ha fatto appello “alla politica che deve svolgere il proprio ruolo nel migliore dei modi a garanzia dei cittadini”.
“Sappiamo che l’imprenditoria è sempre più presente nel nostro territorio e l’amministrazione comunale, insieme con altre istituzioni, in questi anni è stata impegnata nel favorire la realizzazione di nuovi insediamenti industriali e produttivi a Catania”, ha concluso il sindaco.
Un momento dell'intervento del sindaco Enrico Trantino
A seguire, moderati da Roberto Napoletano, direttore de “Il Mattino”, hanno dialogato il rettore Francesco Priolo (leggi l’articolo) e i presidenti di STMicroelectronics Italia e di Confindustria Catania, Giuseppe Notarnicola e Maria Cristina Busi alla presenza, tra gli altri, del Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta (leggi l’articolo) e del Direttore della Banca d’Italia di Catania, Gennaro Gigante.
“La STMicroelectronics è una società multinazionale che cerca di competere nel mercato di oggi attraendo nuovi investimenti e ha trovato a Catania terreno fertile per nuovi investimenti – ha detto Giuseppe Notarnicola -. Abbiamo avviato un progetto di ricerca con altri partner, come l’Università di Catania e il Cnr, finalizzato a sviluppare competenze e una filiera attrattiva insieme con i fornitori locali”.
“Catania è un polo della microelettronica a livello globale soprattutto nel campo del silicio e l’investimento guarda proprio al futuro lungo le direttrici dell’innovazione e della tecnologia, delle nuove risorse e della realizzazione di infrastrutture”, ha aggiunto.
“Questo territorio è polo d’eccellenza nella power electronics, ma occorrono nuove infrastrutture al fine di prolungare questo potenziale competitivo nel tempo”, ha detto Giuseppe Notarnicola.
In foto da sinistra Maria Cristina Busi, Francesco Priolo, Roberto Napoletano e Giuseppe Notarnicola
E sul polo industriale etneo si è soffermata Maria Cristina Busi, presidente di Confindustria Catania.
“Catania ha capacità di attrazione molto importante per i giovani talenti nelle aziende del nostro territorio, ma occorrono un nuovo porto e infrastrutture, quindi nuovi e maggiori investimenti nel territorio per far crescere, non solo questa parte della Sicilia, ma l’intera regione, il Mezzogiorno e il Paese”, ha spiegato.
“Basti considerare che Confindustria Catania conta 700 imprese associate, 26mila occupati e tra due anni festeggiamo i nostri primi 100 anni – ha aggiunto -. Siamo il principale polo manufatturiero della Sicilia e anche dell’innovazione e dell’energia rinnovabile grazie a STMicroelectronics e Enel Green Power. A tutto ciò si aggiunge la formazione e la ricerca apportate al territorio dall’Università di Catania che rappresenta una grande opportunità per i nostri giovani e il nostro territorio”.
“In chiusura occorre anche riflettere sul fatto che il polo industriale di Catania è il più esteso del Mezzogiorno e produce il 20% del Pil siciliano, sono dati importanti che richiedono una particolare attenzione e analisi da tutte le parti, sia pubbliche, sia private”, ha detto Maria Cristina Busi.