Unict a Ragusa, “le tre eredità culturali e religiose della Sicilia”

Inaugurato l’anno accademico 2024-25 dell’ateneo catanese con una solenne cerimonia nell’auditorium “San Vincenzo Ferreri”. Il prof. Tottoli: “Una ricchezza unica ed un esempio prezioso per le complessità delle società odierne” 

Mariano Campo (foto di Alfio Russo)

La Sicilia delle tre culture: ebrea, cristiana e musulmana è il titolo della ‘lectio magistralis’ tenuta dal prof. Roberto Tottoli, docente di Islamistica, rettore dell’Università “L’Orientale” di Napoli e socio dell’Accademia dei Lincei, a conclusione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024-25 dell’Università di Catania.

Attraverso l’analisi di alcune figure e vicende emblematiche, la lezione del prof. Tottoli ha messo in evidenza le peculiarità della presenza islamica nell’Isola e della sua lunga influenza, il ruolo unico e peculiare di ebrei fino all’espulsione del 1492 e il lungo tragitto della devozione e del pensiero cristiani fino all’emergere degli studi orientali. Una realtà vasta e articolata che ha segnato la storia dell’Isola, assicurandole una ricchezza religiosa e culturale assolutamente unica, dal Medioevo all’età contemporanea, e che, secondo lo studioso, costituisce un esempio prezioso per le complessità delle società odierne.

Il prof. Roberto Tottoli

Il prof. Roberto Tottoli

«L’oggi e l’immediato futuro che si prospetta ai nostri figli – ha osservato il prof. Tottoli - non è infatti molto diverso da quanto avvenne in quei secoli lontani, anche se non sappiamo quali tracce storiche questo divenire e questa presenza multiforme qui portata dal mare lascerà a futura memoria. Ma dal dibattito politico alle analisi disciplinari più diverse, non meno complessa e in “evoluzione” appaiono la percezione e le parole stesse usate oggi in Italia e in Sicilia sul flusso di immigrati che raggiungono queste coste e l’Europa: ovvero quale concetto utilizzare nella migliore delle ipotesi: ospitalità, richiamo al cosmopolitismo storico regionale, accoglienza».

«Oppure – ha proseguito lo studioso – ci attende una nuova età non più di conquistatori in Sicilia ma di donne uomini e bambini che giungono e cambiano realtà sociali a volte in crisi. Tutto ciò pur dando per scontato quel pessimismo a cui le morti nei mari, ma ancor di più le guerre in Europa e alle porte dell’Europa, inducono, insieme alla sensazione che la storia e i lutti neppure troppo lontani non insegnino, ahimé, niente».

Il prof. Roberto Tottoli

Il prof. Roberto Tottoli

«Una caratteristica storica del suolo italico e ancor più della Sicilia – ha aggiunto il prof. Tottoli -, è quella di essere stato crocevia d’accoglienza o, gioco forza, di conquistatori e conquistati, luogo d’arrivo frammentato o a ondate, di realtà dall’Europa e oggi dal mondo che vi vedono un approdo in una varietà di significati, se guardiamo alle oltre 178 diverse cittadinanze presenti nell’Isola, che significano lingue, culture, religioni, spesso diverse nella stessa cittadinanza, con vissuti che stanno stravolgendo tessuti sociali nella complessità. Una storia forse inevitabile per una terra piantata nel cuore del Mediterraneo».