La delegazione dell’ateneo congolese è stata ricevuta dal rettore Francesco Priolo. Sarà potenziato l’accordo di cooperazione, in particolare la ricerca e la formazione
Rafforzare la collaborazione nell’ambito della ricerca congiunta e della formazione favorendo lo scambio reciproco di docenti, borsisti, studenti, laureati e dottorandi. E, al tempo stesso, dare un segnale rispetto alle incertezze sanitarie, ambientali e di instabilità politica che attanagliano il Congo.
Sono stati questi i temi principali affrontati nel corso dell’incontro nei locali del Palazzo centrale tra i rettori Francesco Priolo dell’Università di Catania e Mafikiri Tsongo Angélus dell’Università Cattolica del Graben in Congo.
Alla visita istituzionale hanno preso parte anche il segretario generale amministrativo dell’ateneo africano, don Jean-Pierre Mahiniro, e i docenti di Unict Salvatore Latino (referente dell’accordo) e Carmelo Danzì (membro del comitato permanente dell’Università Cattolica del Graben).
Un’azione, quella avanzata dall’Università di Catania, che mira al potenziamento delle attività previste dall’accordo nell’ambito della strategia dell’ateneo catanese sul fronte delle politiche di cooperazione internazionale, legate all’accoglienza di studenti provenienti da paesi extra-Ue.
Proprio l’Università di Catania ha rinnovato nel marzo del 2023 (fino al 2028, responsabile del progetto è il prof. Antonino Sichera del Disum) l’accordo quadro di cooperazione con l’Università Cattolica del Graben - che era stato sottoscritto una prima volta nel gennaio del 2018 – al fine di rafforzare l’intesa sulla scia di alcune vecchie collaborazioni siglate negli anni precedenti, alcune su impulso del prof. Filadelfio Basile.
Un momento dell'incontro
A siglare il protocollo di durata quinquennale era stato in quella occasione il gran cancelliere dell’Università africana, fondata alla fine degli anni ‘80 dalla diocesi di Butembo Beni, il vescovo mons. Melchisedec Sikuli Paluku, accompagnato da mons. Salvatore Rumeo, nuovo vescovo della diocesi di Noto, gemellata sin dal 1988 con quella congolese.
L’accordo quadro prevede la realizzazione di progetti specifici in materia di agricoltura e zootecnia, a supporto dei produttori e allevatori locali, ma anche di mediazione linguistica e culturale e nel settore politico-sociale con un coinvolgimento diretto dei dipartimenti di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, di Scienze politiche e sociali e, inoltre, di Scienze umanistiche.
L’Università del Graben - che ha sede a Butembo Beni, una città nel nord est del Congo distante circa duemila chilometri dalla capitale Kinshasa e a ridosso dell’equatore - è una delle poche realtà di alta formazione presenti nel Nord-Kivu.
Proprio la provincia di Butembo fino allo scoppio della guerra civile, con il sanguinoso scontro fra le etnie Hutu e Tutsi e i continui contrasti con le milizie del vicino Ruanda, costituiva un importante centro commerciale del Paese, con numerosi ospedali, un proprio aeroporto e una rilevante attività agricola e zootecnica.
L’ateneo cattolico offre corsi di Scienze agrarie, Giurisprudenza, Economia e Management, Medicina e Sanità pubblica, Scienze sociali, politiche e amministrative, Farmacologia, Veterinaria, Scienze e Tecnologie informatiche, con un’animata vita studentesca.
In foto da sinistra Carmelo Danzì, Salvatore Latino, Francesco Priolo, Mafikiri Tsongo Angélus e don Jean-Pierre Mahiniro