Illustrati al Corfilac di Ragusa i risultati del progetto “TDMp TransMed - Mediterranean Traditional Dairy and Meat products”
Cultura e sostenibilità, ma anche apprendimento delle tecnologie e modelli di valorizzazione e promozione nel campo dell’agroalimentare e allevamenti ecosostenibili.
Sono le tre macro-categorie delle principali delle attività di formazione del progetto “TDMp TransMed - Mediterranean Traditional Dairy and Meat products. Percorsi formativi transnazionali per lo sviluppo delle filiere lattiero-casearie e delle carni nei settori di allevamento tradizionali” che ha coinvolto quattro università mediterranee: l’Università di Catania (soggetto proponente), l’Institute Agronomique et Veterinaire “Assan II” (Casablanca in Marocco), l’Universitè Frères “Mentouri” (Constantine in Algeria) e l’Institute Nationale Agronomique Tunisienne (Tunisi in Tunisia).
Un progetto i cui risultati sono stati illustrati oggi nella sede del in occasione del Corfilac - Consorzio per la Ricerca nel Settore della Filiera Lattiero-Casearia e dell'Agroalimentare di Ragusa del convegno “Mediterranean Traditional Dairy and Meat Product”.
Protagonisti del progetto – con una fase delle attività ‘a distanza’ e una in presenza, grazie alla Winter School che si concluderà il prossimo 18 febbraio - 18 studenti e nove docenti provenienti da Algeria, Marocco e Tunisia selezionati tra ricercatori, dottorandi di ricerca e laureandi iscritti a corsi di laurea in zootecnia, agronomia e affini.
Gli studenti stranieri partecipanti hanno usufruito in questi giorni di occasioni di confronto con i ricercatori e tecnici dell’Università di Catania e del CoRFiLaC di Ragusa, oltre a effettuare visite aziendali in aziende zootecniche e di trasformazione di prodotti caseari e carnei tradizionali, approfondire tecniche analitiche di laboratorio, apprendere i meccanismi di definizione della brand identity di un prodotto, partecipare a laboratori sensoriali e focus di approfondimento.
«La Winter school – ha spiegato il rettore Francesco Priolo in apertura dei lavori – rappresenta un’occasione fondamentale di crescita dal punto di vista formativo e professionale. Non a caso l’Università di Catania, baricentro della “formazione” e “ricerca” nel Mediterraneo, ha attivato quest’anno il corso di laurea in Management delle imprese per l’economia sostenibile a Ragusa e, inoltre, nel campo dell’innovazione e della ricerca ha avviato una importante sinergia con enti e imprese del territorio che ha portato al finanziamento del progetto “Greentech Mediterranean Innovation Hub” sul green e agri-tech con 10,5 milioni di euro su fondi Pnrr. Ragusa si appresta quindi a diventare uno dei più importanti poli d’Italia per il trasferimento tecnologico in ambito green ed agri-tech».
Studenti e docenti dei tre atenei dei Paesi del bacino del Mediterraneo
«L’Università di Catania guarda sempre più ai Paesi del bacino del Mediterraneo per avviare e consolidare collaborazioni nel campo della formazione e della ricerca e il progetto “TDMp TransMed - Mediterranean Traditional Dairy and Meat products” ne rappresenta una valida testimonianza di particolare importanza visto che, grazie alla mobilità, ha coinvolto 18 studenti e nove docenti provenienti da Algeria, Marocco e Tunisia per confrontarsi sui temi dell’agroalimentare, agritech e allevamenti ecosostenibili» ha aggiunto il rettore Francesco Priolo a conclusione del suo intervento.
«Gli atenei coinvolti hanno creati un modello strategico utile a realizzare, su scala transnazionale, sistemi di allevamento ecosostenibili, aumentare il benessere animale e la produttività, sia in termini quantitativi che qualitativi – ha spiegato il responsabile scientifico del progetto, il prof. Giuseppe Licitra dell’Università di Catania -. L’obiettivo finale del progetto è stato quello di formare tre gruppi di figure professionali, ovvero esperti in zootecnia e prodotti di origine animale (latte e carne), in tecniche di laboratorio per la qualità e la certificazione dei prodotti e, inoltre, in marketing, comunicazione e promozione dei prodotti tradizionali. Il tutto coerentemente con gli obiettivi dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite e con la Strategia Unione Europea – Unione Africana».
«Abbiamo anche puntato alla costruzione di un programma progettuale per la valorizzazione dei prodotti caseari e carnei tradizionali dei paesi partner» ha aggiunto il prof. Licitra.
All’incontro sono intervenuti anche la dott.ssa Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia Nazionale Erasmus+Indire, il sindaco di Ragusa, avv. Giuseppe Cassì, il prof. Vincenzo Russo della IULM Milano, le dott.sse Margherita Caccamo e Catia Pasta del Corfilac oltre ai docenti degli atenei coinvolti (Ouarda Aissaoui Zitoun, Najar Taha e Araba Abdelilah).
In chiusura la tavola rotonda dal titolo “Il Mediterraneo a confronto: momento di discussione tra gli stakeholder siciliani, algerini, marocchini e tunisini”.
Studenti e docenti dei tre atenei dei Paesi del bacino del Mediterraneo