Avviata la collaborazione tra l’ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna e l’Università di Catania primo ciclo di incontri I circuiti virtuosi del lavoro: Occupiamoci
L’ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna e l’Università di Catania sono impegnati per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa tramite l’avvio di una collaborazione per offrire nuove possibilità e opportunità ai soggetti in regime di esecuzione penale esterna, cioè soggetti con sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi e ammessi a misure alternative alla detenzione.
All’interno di questa collaborazione, nei giorni scorsi, si è concluso il primo ciclo di incontri I circuiti virtuosi del lavoro: Occupiamoci.
Si è trattato di un ciclo di sei incontri rivolti a persone in regime di esecuzione penale esterna che ha consentito di acquisire competenze relazionali e digitali di base utili per una ricerca attiva del lavoro.
L’attività è stata realizzata grazie alla sinergia tra Università di Catania e, in particolare, il Dipartimento di Scienze della Formazione nelle persone della direttrice prof.ssa Loredana Cardullo e della prof.ssa Teresa Consoli che hanno ospitato gli incontri e il Direttore dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna, la dott.ssa Maria Pia Fontana coadiuvata con sensibilità e competenza dei funzionari della prof.tà di servizio sociale dott.sse Di Paola e Buda e della psicologa dott.ssa Manduca, che hanno definito i contenuti del percorso progettuale strutturato gli incontri e selezionato gli utenti.
Nella foto la prof.ssa Consoli con le dott.sse Buda, Maruca e Di Paola alla conclusione del ciclo di incontri nell’aula informatica del Dipartimento di Scienze della Formazione
Il ciclo di incontri si è rivelato particolarmente fruttuoso per le dinamiche relazionali positive e di confronto che sono state sperimentati dai destinatari, grazie anche a tecniche volte a valorizzare la loro partecipazione attiva, nonché il capitale sociale di qualche utente, che ha saputo mettere a frutto le sue capacità a servizio del gruppo con finalità riparatorie e nello spirito dell’apprendimento cooperativo e delle metodologie della peer education e del peer tutoring.
Tra le ricadute positive dell’attività progettuale per i partecipanti vanno incluse la crescita della consapevolezza della propria storia professionale e formativa, l’identificazione delle proprie competenze e attitudini, il potenziamento delle capacità cooperative e di problem solving, un rafforzamento del senso di efficacia personale e l’offerta di strumenti concreti per reperire opportunità di lavoro.
Nella foto i referenti del Polo Universitario Penitenziario di UNICT i prof.ri Fabrizio Siracusano e Teresa Consoli e, al centro, la direttrice dell’Udepe dott. Maria Pia Fontana
Nella collaborazione tra Udepe e Unict ricade anche la possibilità di accompagnare studenti detenuti che vengono ammessi a forme di espiazione della pena extramurarie. E già accaduto, ad esempio, che alcuni studenti iscritti al Polo Universitario Penitenziario di Unict, abbiano avuto accesso, ad un certo punto del loro percorso, a misure alternative ed è necessario attivare strette sinergie per consentire e sostenere il proseguimento degli studi nel delicato processo di transizione tra la detenzione e il graduale reinserimento nella comunità.
La collaborazione tra Udepe e Unict sarà quindi orientata a strutturare attività di orientamento, a realizzare progetti di formazione e di ricerca attiva del lavoro, a costruire percorsi trattamentali funzionali a garantire il diritto allo studio universitario.