Sarà realizzato nell’ambito del progetto “Samothrace”, l’ecosistema dell’innovazione finanziato nell’ambito del Pnrr
Il maniero normanno di Aci Castello sarà presto visitabile anche tramite un apposito 'virtual tour', grazie ad un’opera di digitalizzazione dell’edificio nel suo complesso e degli oggetti ospitati al suo interno, che permetterà inoltre di apprezzarne per la prima volta la ricostruzione storica delle differenti fasi costruttive.
È questo uno degli obiettivi della “Task 3” Fruizione e spazi, uno dei settori in cui si articola l’area (pillar) Beni culturali del progetto “Samothrace”, un acronimo che sta per SiciliAn Micro and nanO TecHnology Research and innovAtion CEnter, come è stato battezzato l’ecosistema dell’innovazione finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) tramite il programma NextGenerationEu.
Samothrace, che riunisce 28 partner tra cui le 4 università siciliane, 6 istituti di ricerca, 4 grandi aziende di livello internazionale e 11 piccole e medie imprese, 3 partner esperti di innovazione, con l’Università di Catania a fare da soggetto proponente e capofila, non è semplicemente un grande progetto, ma un’iniziativa siciliana che ha l’ambizione e la visione di un catalizzatore di innovazione a livello globale. Esso si articola attraverso nove progetti ‘raggio’ (spoke) che fanno leva sulle tecnologie abilitanti della micro e nanoelettronica in sei aree di applicazione (pillar): Energia, Ambiente, Smart Mobility, Sistemi intelligenti per l'agricoltura di precisione, Salute e, appunto, Beni culturali.
L’attività di questo ‘pillar’ mira a realizzare un sistema diffuso che, grazie alle competenze già esistenti nell’intero territorio regionale e collaborazioni nazionali e internazionali, possa far nascere un centro innovativo per la progettazione, la realizzazione, la messa a punto e la validazione sul campo di dispositivi utili per la diagnostica, la conservazione, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale. In tale contesto particolare attenzione è anche rivolta alle metodologie di misura ed analisi nell’ottica di individuare procedure che garantiscano precisione elevata e che, in alcuni casi, possano essere alla base di certificati di autenticità e di buone prassi per garantire una fruizione intelligente, sostenibile e accessibile.
La ricerca prevede tre linee principali di attività (Task): “Diagnostica e materiali”, “Conservazione e manufatti” e “Fruizione e spazi”. Per ognuna sono stati individuati dei living lab, costituiti da musei, pinacoteche, siti archeologici ed edifici di interesse storico-artistico, denominati “i siti di Samothrace”, nei quali sviluppare, testare e validare le procedure ed i sistemi che si intende realizzare.
Protagonista della Task 3 “Fruizione e spazi” è proprio il Castello, riedificato all’epoca dei conquistatori normanni Roberto il Guiscardo e Ruggero d'Altavilla su una rupe basaltica costituita da colate laviche sottomarine vecchie di oltre 500 mila anni che, nel medioevo, fu il fulcro dello sviluppo del territorio delle Aci e oggi rimane l’indiscusso simbolo della cittadina jonica.
Il Castello d'Aci
Accessibile soltanto da una scalinata in muratura, la fortezza – che nel corso dei secoli ha subito eventi bellici e ha resistito a catastrofi naturali ed è stata restaurata alla fine degli anni ’60 del Novecento - conserva tuttora il «donjon», la torre quadrangolare, e poche altre strutture quali i resti dell’impianto del ponte levatoio, il cortile dove si trova un piccolo orto botanico, le salette che ospitano il museo civico, con le sue sezioni di archeologia, paleontologia e mineralogia, e tre dipinti di Jean Calogero che hanno per soggetto la riviera dei Ciclopi, una cappelletta probabilmente di origine bizantina e una terrazza panoramica sul golfo di Catania.
Secondo i promotori dell’attività della Task 3 di “Samothrace”, il vecchio “Castrum Jacis” o “Castrum Jatium” – che ispirò a Verga la novella “Le storie del Castello di Trezza” - si presta, per la sua stessa natura, alla sperimentazione di protocolli innovativi, atti a ad implementarne il potenziale fruitivo e a facilitarne l’accesso ai contenuti ai visitatori più fragili, secondo i moderni principi del turismo inclusivo.
Coerentemente con la moderna concezione del turismo e dei processi fruitivi, il castello normanno non sarà più inteso, quindi, come un luogo “passivo”, in cui i visitatori si limitano ad “apprendere” aspetti della cultura locale; al contrario, esso giocherà un ruolo attivo, in grado di innescare meccanismi coesivi e solidali. L’adozione di strumenti di fruizione virtuali all’interno del castello trasformerà la visita da semplice esperienza di “informativa”, in vera e propria performance culturale, in cui il visitatore sarà attivamente coinvolto i processi di produzione e consolidamento culturale. Rientrano in questa logica la stampa 3D in scala dell’intero monumento, con l’utilizzo di alcuni dei materiali originali che lo compongono, per offrire anche al pubblico degli ipovedenti un tour immersivo di tipo sensoriale, e la realizzazione di un serious game ambientato al suo interno.
La natura composita del monumento, inoltre, consentirà di applicare, secondo una modalità trasversale, le tecniche prerogative delle altre due Task (“Diagnostica dei materiali” e “Conservazione e manufatti”), tanto alle strutture murarie del monumento che ai manufatti e al lacerto di affresco in pessimo stato di conservazione. Particolare attenzione, infine, sarà rivolta alla valutazione dei parametri fisici, soprattutto vibrazioni, per mettere a punto dispositivi utili al monitoraggio delle fonti di degrado.
Il progetto è stato presentato questa mattina nella sede del comune jonico alla presenza del sindaco Carmelo Scandurra e dei docenti universitari Salvo Baglio, presidente della fondazione Samothrace e delegato del rettore alla ricerca, Anna Gueli, del dipartimento di Fisica e Astronomia e coordinatrice del “pillar” “Cultural Heritage” di Samothrace, Filippo Stanco, del dipartimento di Matematica e Informatica e Task 3 Leader, Eleonora Pappalardo del dipartimento di Scienze della Formazione e responsabile Sito.