Da Catania a Rimini per scoprire i luoghi in cui è nato il musical “Mohican” di Carlo Tedeschi. Alice Magnano di UnictMagazine, ospite della Compagnia Ragazzi del Lago, racconta la sua esperienza con tanto di sorpresa finale
Tutto nasce da un articolo per UnictMagazine sullo spettacolo Mohican, andato in scena il 19 ottobre scorso al Teatro Metropolitan di Catania.
Una volta pubblicato, l’articolo - dal titolo L’uomo è un’immagine dell’essere superiore, del grande spirito - è stato letto dai componenti della Compagnia Ragazzi del Lago e dallo stesso Carlo Tedeschi, autore e regista, artista poliedrico che racconta la sua vita attraverso la musica, l’arte, la pittura e la scrittura.
I componenti della Compagnia, con mia grande sorpresa, non solo lo hanno apprezzato, ma mi hanno dato l’opportunità di vivere un’esperienza unica: dal 3 al 6 novembre scorso sono stata ospite loro in un piccolo paese fuori dal mondo.
E colgo qui l’occasione per ringraziare Carlo Tedeschi, uomo dall’animo nobile, che con il fine di perpetuare il messaggio, le opere e i progetti di Leo Amici, ha fatto dell’amore, dell’amicizia, della pace e della fratellanza il motto della sua vita.
Su suo invito ho potuto quindi visitare e vivere il luogo nel quale opera con la Compagnia RDL, il Lago di Monte Colombo, anche denominato da Leo Amici il piccolo paese fuori dal mondo.
L'ingresso al Piccolo paese fuori dal mondo
Un luogo dalle mille risorse dove si trova un sorriso al mattino, un piatto caldo a pranzo e a cena, una mano tesa pronta ad aiutarti e centinaia di orecchie pronte ad ascoltarti. Ma non solo, è anche un luogo di arte, di cultura, di studio, di musica, di danza e di tanta passione.
All’interno di questo villaggio si trovano il Museo Leo Amici, la Casa Museo Leo Amici, L’Hotel Villa Leri, il Teatro Leo Amici, una cappella, due ristoranti, la casa-famiglia La Base per bambini e la casa per anziani La Meta.
Queste strutture sono state realizzate dall’Associazione Dare attraverso il volontariato dei sostenitori del progetto provenienti da tutto il mondo: gli utili ricavati vengono devoluti alle opere umanitarie e al mantenimento delle strutture. In tutti questi luoghi è possibile ammirare le innumerevoli opere - quadri, tele, poesie, pensieri - tutte realizzate dai precursori di questo progetto.
Il progetto del paese è partito da Leo Amici e comprendeva una clinica, una casa per bambini abbandonati, una per anziani e spazi per la creatività e la socializzazione dei giovani. Amici è scomparso nel 1986, ma la sua “opera” è proseguita grazie a Maria Di Gregorio, Daniela Natale, Stefano Natale e Carlo Tedeschi che ne hanno preso il timone.
Hotel Villa Leri
Sabato 4 novembre, nel pomeriggio, sono stata accolta dal regista Carlo Tedeschi e dai ragazzi della Compagnia. In questa occasione ho percepito la riconoscenza che tutti hanno nei confronti di Carlo Tedeschi e, viceversa, la completa fiducia che lo stesso regista ripone nei ragazzi.
È stato un momento di condivisione, di racconti che mi hanno toccato il cuore, e anche di musica, di danza e della lettura condivisa dell’articolo che precedentemente avevo scritto sullo spettacolo che si è svolto Catania e pubblicato sul nostro magazine. È stata un’occasione unica, per me, per far conoscere la realtà di UnictMagazine anche oltre i confini della nostra isola.
Quando mi hanno contattato in merito all’opportunità di poter assistere allo spettacolo nel luogo in cui è nato, mi avevano spiegato di quanto fosse diverso poter vivere questa emozione in casa loro, con il loro teatro interamente costruito in legno caratterizzato da un’acustica eccezionale.
Ero già emozionata al solo pensiero di poter accettare questa proposta, ma quando effettivamente tutto ciò è accaduto, non avrei mai pensato che le mie aspettative potessero essere enormemente superate.
Vista sul lago di Monte Colombo dall'Hotel Villa Leri
Il palcoscenico era più piccolo rispetto alla struttura del Metropolitan di Catania; il palco girevole ha fatto sì che la magia si propagasse in tutta la struttura, ma il momento più emozionante (nel musical) è stato la nascita di Mohican e la trepidazione del padre che nella vita reale aspettava la nascita della piccola Ambra che è venuta alla luce alle 20,15, proprio quando il suo papà era corso da lei per abbracciarla e accompagnarla in questa nuova vita.
Se tutto questo vogliamo affidarlo al caso o al fato, ben venga, ma l’intreccio più assurdo e spettacolare di tutta questa storia è l’aver trovato (o meglio, ritrovato) proprio i miei parenti in questo posto.
In che senso? Ebbene sì, tra i membri dell’Associazione Dare che hanno contribuito alla costruzione del villaggio, ho scoperto che vi ha fatto parte Gianni Criscione (compianto cugino di primo grado di mia nonna materna) e la moglie Laura Monchi, tutt’ora attiva nell’associazione.
Il ristorante "Il mio casale"
Se ve lo steste chiedendo: no, io non ero a conoscenza di tutto questo!
In qualsiasi modo vogliamo proprio dare un titolo a questo intreccio, io utilizzerei una parola d’ordine: Famiglia.
Questo è il modo in cui io mi sono sentita in questi giorni ospite al lago di Monte Colombo, a casa e in famiglia.
Per concludere, vorrei ringraziare: Rosanna Tommasini, Francesco Troilo, Annamaria Bianchini, Mario e Carla, Costantino, Carmine e Giada, Francesca, Carmen, Matteo e Laura Monchi (la mia parente ritrovata), tutti i ragazzi e mia mamma, Melinda come le mele, la luce del mio cammino.
Voi tutti avete segnato la mia anima.
Alice Magnano, sullo sfondo il lago di Monte Colombo