Nell’ambito del progetto Italia-Malta “Gifluid” sulla progettazione di soluzioni basate sulla natura per la mitigazione del rischio idraulico
Individuare strategie comuni per la gestione dei deflussi urbani e sub-urbani tramite soluzioni basate sulla natura con una particolare attenzione sull’area metropolitana di Catania e su alcune aree urbane del territorio di Malta.
Una tematica che ha visto nei giorni scorsi, nei locali del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, tecnici e professionisti dei territori transfrontalieri della Sicilia e di Malta confrontarsi grazie al Green Lab organizzato nell’ambito delle attività del progetto Gifluid - Green Infrastructures to mitigate flood risks in Urban and sub-urban areas and to improve the quality of rainwater discharges finanziato tramite il Programma Interreg V-A Italia-Malta 2014-2020.
Il progetto vede il Di3A dell’ateneo catanese capofila del partenariato composto anche da Energy Water Agency di Malta, dal Dipartimento Regionale Tecnico della Regione Siciliana, dal Rabat Local Council di Malta e dal Comune di Aci Castello e mira a promuovere alcune soluzioni sostenibili per la gestione delle acque piovane nelle aree urbane e suburbane tramite l’impiego di tetti verdi, giardini pluviali (rain garden) e pavimentazioni disperdenti.
Il Green Lab, dal titolo Progettazione di soluzioni basate sulla natura per la mitigazione del rischio idraulico in ambito urbano e sub-urbano, è stato organizzato dal Di3A e dall’EWA in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Catania, l’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti Conservatori della Provincia di Catania, e il CSEI Catania – Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria.
Un momento dell'intervento del prof. Giuseppe Cirelli, responsabile scientifico di Gifluid
Numerose le relazioni svolte da esperti nell’ambito delle soluzioni basate sulla natura (NBS) e degli strumenti di pianificazione urbanistica per la mitigazione del rischio idraulico. Una parte teorica che è stata supportata da attività laboratoriali curati da professionisti.
In particolar modo le attività si sono concentrate sulle differenti tipologie di NBS e sui numerosi ambiti di applicazione con un caso studio sull’area del presidio ospedaliero Garibaldi-Nesima nell’area Catania Sud presentato dal prof. Giuseppe Cirelli (responsabile scientifico del progetto Gifluid), dalla prof.ssa Feliciana Licciardello e dalla dott.ssa Liviana Sciuto.
Successivamente sono state discusse dall’ing. Stefano Cascone le soluzioni tecnologiche e le prestazioni energetiche dei tetti verdi, mentre la prof.ssa Daniela Romano si è soffermata sulle specie vegetali per tetti verdi e rain garden in ambito urbano.
Un momento delle attività laboratoriali
E ancora attività laboratoriali sulla progettazione di un tetto verde a cura del dott. Annibale Sicurella e dell’arch. Michela Pressato con visita del cantiere del tetto verde in fase di realizzazione al Di3A.
L’ing. Marzio Melis e il dott. Manuel Sapiano, invece, hanno presentato casi studio relativi alla mitigazione del rischio idraulico tramite NBS a Malta, successivamente il prof. Francesco Martinico e l’ing. Viviana Pappalardo hanno discusso il ruolo della pianificazione urbanistica per la mitigazione del rischio idraulico.
Nel corso dei lavori l’ing. Anacleto Rizzo ha mostrato differenti casi studio sulla progettazione e sulla realizzazione di rain garden e bioswales.
Un laboratorio di progettazione di un rain garden è stato curato dall’ing. Anacleto Rizzo e dal prof. Giuseppe Cirelli con i partecipanti che, suddivisi in gruppi interdisciplinari, sono stati supportati da un gruppo di professionisti (Salvatore Barresi, Emanuela R. Giuffrida, Vincenzo Scavera e Alessia Rizzo).
I lavori si sono conclusi con la presentazione di una proposta progettuale da parte dei partecipanti al Green Lab.
Visita al cantiere del tetto verde del Di3A