La città etnea come culla culturale del mediterraneo sul cambiamento climatico. La prima serata del Catania Film Festival con proiezioni in anteprima da tutta Europa
Con l’anteprima siciliana del docufilm Matter out of Place di Nikolaus Geyrhalter (2022), un film sugli itinerari invisibili e i luoghi più o meno legali per lo smaltimento dei rifiuti in tutto il mondo, si è aperta la preview del Catania Film Festival 2023.
Il trailer del docufilm Matter out of Place
Film Festival Green
I direttori del festival Cateno Piazza e Daniele Urciuolo, insieme al co-direttore artistico Emanuele Rauco, domenica 12 novembre, al cinema King di Catania, hanno introdotto la dodicesima edizione della manifestazione in tema con il film di apertura (fuori concorso).
Il Catania Film Festival si è tinto quest’anno di verde e si è impegnato a ridurre i consumi durante le trenta proiezioni in programma: saranno utilizzati bicchieri di mais o riutilizzabili durante la degustazione di vini, saranno fatti sconti a chi utilizza la bicicletta ed è stato eliminato il volantino cartaceo della programmazione, disponibile solo online.
I tre direttori del Catania Film Fest durante la presentazione iniziale. Da sinistra: Daniele Urciuolo, Cateno Piazza ed Emanuele Rauco
Quello che gli occhi non vedono
Tra gli ospiti presenti in sala, la professoressa Stefania Rimini, docente di cinema al Dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Catania e presidente del comitato scientifico di questa edizione del festival, che ha definito il film come una «pellicola autoctona che cambia il nostro modo di concepire il mondo».
Il film di Geyrhalter difatti ci mostra tutte le fasi dello smaltimento dei rifiuti dal raccoglimento all’inceneritore o nei casi peggiori le discariche abusive.
La docente Stefania Rimini presente alla preview del Catania Film Festival 2023 con i direttori Daniele Urciuolo e Cateno Piazza
Emblematica la scena in cui un tritarifiuti rivomita l’eccessiva quantità di sacchi che riceve, denotando una sofferenza persino da parte dei macchinari più evoluti rispetto ai troppi rifiuti prodotti dal genere umano.
Altro spunto fornito dalla prof.ssa Stefania Rimini è il parallelismo del film con l’immagine simbolo della città iper-consumistica di Leonia, dal romanzo Le città invisibili di Italo Calvino (1972), che si mostra come perfetta fuori ma caotica dentro. Questo effetto viene ricreato dal regista che riprende attraverso i campi lunghi delle grandi valli e stupendi paesaggi naturali, mostrandoci però con le successive inquadrature tutti i rifiuti all’interno di essi.
Le inquadrature nel film sono prevalentemente fisse e creano nello spettatore una sensazione di lenta angoscia data dalla staticità delle immagini in cui a muoversi sono solo i rifiuti. Il regista è in grado di tenere alta la tensione del pubblico dall’inizio alla fine, pur, considerando il fatto che sono presenti solo quattro scene contenenti dialoghi.
Una scena tratta dal film Matter out of place
Azioni per il futuro
A chiudere la discussione sono intervenuti i maggiori esponenti del gruppo catanese dell’associazione siciliana Plastic Free che hanno ribadito l’importanza della raccolta differenziata che al sud è tardiva, mal gestita trasformata spesso in un business.
Questo messaggio si lega alla scena finale del film in cui il regista suggerisce una via possibile per il futuro in cui impegnarci tutti insieme a rimettere a postotutti gli scarti prodotti dall’uomo per rendere più sostenibile il mondo in cui vivremo.
Il Catania Film Festival prosegue fino al 19 novembre 2023.