In piazza Teatro Massimo l’atto conclusivo del laboratorio “Politico Poetico made in Catania”
È stata piazza Teatro Massimo a far da cornice al flash mob Speaker’s Corners a chiusura del laboratorio Politico Poetico made in Catania curato dalla compagnia emiliano-romagnola Teatro dell’Argine e condotto da Micaela Casalboni e Andrea Paolucci.
Il laboratorio (leggi l'intervista a Andrea Paolucci), concepito come un percorso di cittadinanza attiva per immaginare una città migliore, è stato parte del progetto artistico-culturale Dreamaturgy Zone – Esperienze Immersive di Civiltà Aumentata ideato dalla compagnia Retablo.
Su di una sedia che per qualche minuto è diventata il loro palcoscenico, i bambini e i ragazzi di Villa Fazio, centro di aggregazione giovanile del quartiere Librino, hanno portato la loro voce nel ‘salotto buono’ della città.
A valle del percorso laboratoriale breve, ma intenso i giovani abitanti di Librino, attraverso giochi, interviste ed esercizi teatrali, hanno trattato temi come la disuguaglianza, l’ambiente, la città e l’idea di comunità, tirando fuori nuove argomentazioni, criticità ma soprattutto proposte. Un flash mob, per l’appunto, con cui i ragazzi hanno invaso pacificamente la piazza catanese, parlando a gran voce dei problemi da cui il territorio in cui vivono è afflitto, ma soprattutto raccontando le loro proposte per renderlo migliore: che cosa amano, che cosa vorrebbero cambiare, che contributo può dare ciascuno di loro a questo cambiamento e a partire da quali atti concreti.
Speaker’s Corners, il flash mob dei giovani di Librino in piazza Teatro Massimo
«Da trent’anni Teatro dell’Argine opera a Bologna, e in questo tempo abbiamo amato e imparato a gestire spazi che hanno molto a che fare con il territorio. Facciamo succedere cose strane tra cui, appunto, laboratori con ragazze e ragazzi ai quali chiediamo, attraverso il teatro, di dirci quali sono i problemi e le proposte che hanno per migliorare il territorio in cui vivono. Ne è nato un format che stiamo provando a spostare in altri territori anche grazie a realtà come Retablo, che ci ha aperto le porte dei centri giovanili e delle istituzioni culturali di Catania». Così racconta l’esperienza appena conclusasi Andrea Paolucci, che insieme a Micaela Casalbuoni ha tenuto il laboratorio.
E continua, «Speaker’s Corners è stato un momento di incontro e riflessione tra i giovani partecipanti». «L’obiettivo di attività come queste è sì poetico, estetico e artistico, ma è anche altro, perché lavoriamo con i ragazzi e proviamo a dare loro l’occasione di prendere parola. Noi non abbiamo suggerito nulla, è stato bello scoprire come tutte le proposte siano venute da loro», aggiunge il regista.
Speaker’s Corners, il flash mob dei giovani di Librino in piazza Teatro Massimo
Oltre alla performance in Piazza Teatro Massimo, nelle giornate del laboratorio i ragazzi coinvolti sono stati intervistati in forma di chiacchierata informale con il registratore acceso: dalle loro interviste sono venute fuori diverse riflessioni che attraverso degli altoparlanti sono state ascoltate in piazza prima del flash mob vero e proprio.
«Non sempre c’è l’occasione per ascoltarli veramente e non sempre i ragazzi sono disposti a dire, invece nella tranquillità del lavoro teatrale si sono aperti e abbiamo fissato su nastro delle riflessioni molto profonde», commenta Paolucci.
Sofia, 17 anni, tra le più grandi partecipanti all’iniziativa, ha concluso il proprio discorso gridando: «Prendersi cura dei nostri luoghi è come prendersi cura di noi stessi!». «È bello – conclude Paolucci – far scoprire che c’è altro oltre tutto quello a cui si è assuefatti, che c’è anche la bellezza come condizione dentro la quale si può crescere».