Intervento di Andrea Giuseppe Maugeri, ricercatore di Statistica medica a Unict, su metodologie innovative per la valutazione dell’impatto sugli stili di vita
L’analisi dell’impatto degli spazi verdi sugli stili di vita rappresenta un passo cruciale verso la comprensione del legame tra ambiente e salute nelle comunità urbane. Negli ultimi anni, sempre più ricerche si sono concentrate su come gli spazi verdi possano influenzare positivamente il benessere fisico e psicologico dei cittadini, offrendo benefici che vanno oltre la semplice estetica urbana. Gli spazi verdi promuovono la socialità, riducono i livelli di stress e ansia, migliorano la qualità dell'aria e incentivano uno stile di vita attivo.
Tuttavia, nonostante gli studi confermino l’importanza di questi spazi, le evidenze non sono ancora pienamente coerenti, rivelando lacune significative nella letteratura scientifica, soprattutto per quanto riguarda gli effetti a lungo termine sul benessere psicologico e fisico.
La ricerca ha mostrato che le persone che vivono in aree con maggiore accesso a parchi e spazi verdi tendono ad avere livelli di attività fisica più elevati e a beneficiare di migliori condizioni di salute. Ciò è dovuto al fatto che ambienti naturali e rigogliosi favoriscono il movimento e stimolano momenti di svago all'aperto, che possono contrastare gli effetti negativi della vita sedentaria e dell'isolamento sociale.
Tuttavia, sebbene numerosi studi abbiano documentato queste relazioni positive, ci sono anche risultati contrastanti: alcune ricerche non hanno trovato associazioni significative tra l'accesso agli spazi verdi e il livello di attività fisica o il miglioramento della salute mentale. Questo dimostra che il legame tra spazi verdi e salute non è ancora pienamente compreso e richiede ulteriori approfondimenti.
Uno dei problemi principali che limita la comprensione chiara di questi effetti è l’assenza di una definizione univoca di spazio verde. Questo concetto varia notevolmente nelle diverse discipline e tra i contesti geografici, complicando il confronto dei risultati. Per alcuni studiosi, lo spazio verde include solo aree con una densa vegetazione, come parchi e foreste urbane, mentre per altri può riferirsi anche a spazi più piccoli e occasionalmente verdi, come giardini urbani, cortili o spazi con verde verticale. Questa variabilità porta a inconsistenze nei dati, rendendo difficile trarre conclusioni solide e generalizzabili sull’impatto che gli spazi verdi hanno sulla salute pubblica.
Alcuni esempi di spazi verdi
Oltre alla mancanza di una definizione chiara, anche gli indicatori utilizzati per misurare accesso e fruibilità degli spazi verdi variano tra le ricerche. Alcuni studi si concentrano sull’accessibilità fisica, come la distanza dagli spazi verdi, mentre altri esaminano la fruibilità, cioè quanto questi spazi siano realmente utilizzabili dalla popolazione.
La camminabilità (walkability) è un altro indicatore spesso studiato, poiché uno spazio verde è davvero efficace solo se facilmente accessibile a piedi e se invita a percorsi pedonali sicuri e agevoli. La variabilità di questi indicatori rende difficile il confronto tra studi e ostacola l’individuazione di relazioni chiare e solide tra spazi verdi e benefici per la salute.
Inoltre, l’isolamento dell’effetto degli spazi verdi sulla salute risulta complesso a causa di numerosi fattori confondenti, come il livello di inquinamento dell’area, la qualità delle infrastrutture e le condizioni socio-economiche della popolazione. Per esempio, un’area urbana potrebbe avere molti spazi verdi ma soffrire di elevato inquinamento atmosferico, che vanifica parte dei benefici che l’ambiente naturale apporterebbe.
Allo stesso modo, una comunità con buone infrastrutture sanitarie potrebbe mostrare benefici che non sono necessariamente dovuti agli spazi verdi circostanti, ma ad altri fattori sociali. Questo complesso intreccio di variabili rende difficile isolare l’impatto diretto degli spazi verdi sulla salute, complicando ulteriormente la possibilità di stabilire relazioni di causalità nette e universalmente valide.
Il prof. Andrea Giuseppe Maugeri
La nostra ricerca, coordinata dalla prof.ssa Antonella Agodi, prevede l’analisi dell’impatto della pedonalizzazione del lungomare di Catania. Vogliamo dimostrare che non è solo la presenza di spazi verdi a fare la differenza, ma soprattutto la loro accessibilità e camminabilità, aspetti fondamentali per incentivare l'attività fisica e promuovere una mobilità più sana e sostenibile nelle aree urbane.
La pedonalizzazione di aree urbane strategiche, come il lungomare, non solo migliora la qualità dell’aria, ma aumenta la fruibilità degli spazi verdi e blu da parte dei cittadini, rendendoli ambienti sicuri e accoglienti per il tempo libero e l’attività fisica. Questa strategia può avere un impatto positivo sulla salute pubblica, poiché incoraggia uno stile di vita attivo e riduce il traffico veicolare e l’inquinamento.
In parallelo, l’introduzione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e l’analisi dei comportamenti ci ha permesso di raccogliere dati più precisi e contestualizzati. La web-app Healthy-Unict – realizzata nell’ambito di un progetto finanziato dal Piano Piaceri 2020-2022 dell’Università di Catania e coordinato dalla docente Martina Barchitta – è un esempio di come le nuove tecnologie possano supportare la ricerca sugli stili di vita e l’ambiente.
L’utilizzo dell’Ecological Momentary Assessment (EMA) permette di superare alcuni limiti delle metodologie tradizionali, fornendo dati precisi che riflettono l’esperienza diretta dei partecipanti nel loro contesto quotidiano. Questo approccio innovativo ha rivelato che non solo l'ambiente fisico, ma anche il contesto sociale e relazionale gioca un ruolo importante nelle scelte legate alla salute, come l’alimentazione e l’attività fisica. Tale tecnologia potrebbe essere applicata in futuro a una gamma più ampia di comportamenti legati agli stili di vita, aprendo la strada a nuovi interventi di prevenzione personalizzati e basati su evidenze.
In conclusione, la nostra ricerca punta a mettere in luce l’importanza degli spazi verdi e la necessità di ulteriori studi interdisciplinari per comprendere appieno i benefici che questi ambienti offrono. Sebbene le sfide metodologiche e concettuali siano ancora molte, è evidente che una progettazione urbana attenta, supportata da ricerche basate su dati e tecnologie innovative, possa contribuire a promuovere una migliore qualità della vita e a incentivare uno stile di vita sano e sostenibile per la comunità.