Salute, come accelerare i processi di cambiamento

Il Monastero dei Benedettini ha ospitato il convegno dal titolo “Distruptive innovation & healt tech revolution” l’evento organizzato dall’Università di Catania e dal Centro ILHM

Margherita Mantione, Valentina Ribellino e Oscar Perspicace
I tavoli di lavoro
I tavoli di lavoro
I tavoli di lavoro

Come accelerare i processi di cambiamento nella filiera della salute? È il quesito a cui hanno dato alcune risposte alcuni esperti del settore in occasione del convegno dal titolo “Distruptive innovation & healt tech revolution” organizzato dall’Università di Catania e dal Centro ILHM (Centro Studi Avanzati di Innovazione e Leadership in Health Management) al Monastero dei Benedettini.

A moderare i lavori è stata la prof.ssa Elita Schillaci dell’Università di Catania che ha presentato i sette tavoli di lavoro dedicati a sette temi: nuovi paradigmi digitali, tecnologie avanzate, farmaci innovativi, medicina di precisione, healthchange makers startups, medicina di genere, one-health.

In apertura sono intervenuti il sindaco Enrico Trantino che ha evidenziato «un grave problema di accesso alle cure sanitarie, con lunghe liste d’attesa e l’urgenza di snellirle» e anche la presidente di Confindustria Catania Maria Cristina Busi, la quale ha sottolineato l’importanza degli investimenti nella ricerca.

Fra i presenti anche il prof. Elio Borgonovi fondatore e presidente di CeRGAS che nel suo intervento si è concentrato sul tema delle malattie croniche e del fine vita. Serve, a suo avviso, «un superamento del sistema basato semplicemente sull’erogazione della prestazione e concentrarsi maggiormente sui bisogni del paziente».

I tavoli di lavoro, composti da professionisti del ramo sanitario, a fine giornata hanno prodotto una serie di proposte e sollecitazioni per il miglioramento del settore.

Questa fase di follow-up è terminata con la stesura di un documento finale articolato in cinque punti: analisi dei bisogni, opportunità da cogliere, best practice, proposte congiunte, raccomandazioni per i decisori. Il documento è rivolto a una governance multilivello composta da aziende private: farmaceutiche e di medical device, dalla regione e dal governo. 

L’appuntamento è stato pensato come un momento ispirazionale e creativo di vera riflessione sulle barriere all’innovazione e su come rimuoverle.

«L’incontro ha avuto come obiettivo analizzare il profondo mutamento in atto nel settore della salute che sta scatenando delle trasformazioni dirompenti (distruptive innovation)», ha dichiarato la prof.ssa Elita Schillaci.

Un momento dell'intervento della prof.ssa Elita Schillaci

Un momento dell'intervento della prof.ssa Elita Schillaci

Queste stanno riguardando il cosiddetto MedTech, ovvero il settore delle tecnologie mediche e biomediche, esso comprende procedure e strumenti per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento della malattia per la riabilitazione. Per un paese indietro come l’Italia è fondamentale stare al passo per evitare che si crei un solco con gli altri paesi.

«L’innovazione è ancora più importante visto che sta cambiando il concetto di assistenza. È in atto, infatti, un trade-off fra assistenza pubblica e assistenza privata, ma anche fra assistenza “analogica” e digitale», ha aggiunto la docente dell’ateneo catanese.

«Creare dei modelli assistenziali diversi, sfruttare la tecnologia per allargare l’accesso all’assistenza sanitaria, in un momento in cui molti pazienti finiscono per rinunciare del tutto alle cure, significherebbe fare un sostanziale passo in avanti per il paese», ha precisato.

«Con una popolazione anagraficamente sempre più anziana, per cui aumentano le cronicità, trovare delle alternative di assistenza significherebbe diminuire il peso già molto alto che grava sul sistema sanitario nazionale», ha evidenziato.

Innovazione, quindi, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche da quello dell’inclusione sociale, soprattutto per malattie come quelle neurodegenerative che sono in aumento.

«Appare necessario però dall’altra parte portare avanti un cambiamento culturale che aiuti il paziente a comprendere le potenzialità dell’uso della tecnologia nel campo delle cure», ha detto in chiusura la prof.ssa Elita Schillaci.

Bisognerebbe puntare su livelli di assistenza equi tra le varie regioni e alleggerire il peso di accesso al sistema sanitario per quella parte di popolazione che si trova in seria difficoltà.

Distruptive innovation & healt tech revolution è stato il primo evento di una serie pensato per portare avanti delle soluzioni innovative nell’assistenza sanitaria da proporre ai decision making.