Restart, proiettarsi verso il futuro delle Telecomunicazioni in Italia

A Catania la quarta riunione plenaria del progetto con 90 partner presenti e oltre 250 partecipanti che hanno seguito il ricco programma di ricerca e sviluppo nell’ambito del Pnrr

Una due-giorni fruttuosa, proiettata verso il futuro, per pensare non solo a ciò che è già stato fatto, ma anche a cosa si
farà e a quale continuità dare al programma. Nei giorni scorsi, la comunità di RESTART - RESearch and innovation on
future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smART - si è riunita in occasione del Plenary
Dissemination Workshop, ospitato dall’Università di Catania, ente coordinatore dello Spoke 6 – Innovative
Architectures and Extreme Environments.

Sono stati circa 250 i partecipanti che hanno seguito il ricco programma di attività, organizzato in corrispondenza del
“midterm”, per fare un punto della situazione a metà del percorso. Il programma di ricerca e sviluppo - finanziato
dall’Unione Europea, NextGenerationEU, nell’ambito del Pnrr - è infatti giunto al giro di boa, essendo passato ormai un
anno e mezzo dall’avvio.

I due giorni di workshop sono stati aperti dai saluti istituzionali dell’ente ospitante, con il coinvolgimento del prof.
Sergio Palazzo, coordinatore dello Spoke 6 di RESTART e del rettore Francesco Priolo.
A seguire, sempre nell’ambito dei talk introduttivi, la parola è passata al dott. Fabrizio Cobis, responsabile unico del
procedimento, in rappresentanza del Mur. L’ultima parte dei saluti è stata, invece, a cura del dott. Marco Rendina,
rappresentante di Asstel, l’associazione che nel sistema di Confindustria rappresenta tutte le imprese della filiera delle
Telecomunicazioni, con la quale la Fondazione Restart ha recentemente siglato un Memorandum of Understanding,
per avviare attività in collaborazione al fine di promuovere progressi nel settore.

Undici sessioni, ciascuna aperta da keynote speech e conclusa da interessanti talk, hanno permesso di avere una visione di
insieme dei risultati che i 32 progetti di Restart (14 strutturali, 18 focalizzati) stanno ottenendo. La panoramica mostra
un andamento della ricerca che si conferma “on track” e un programma in continua crescita, anche a livello di soggetti
coinvolti: ai 25 partner originali (ora 26, in seguito alla scissione di una delle imprese del Partenariato) se ne sono aggiunti
67 grazie al meccanismo dei bandi a cascata, per un totale di 93 enti ed istituzioni attualmente coinvolti. 

La prima tornata di bandi a cascata è infatti quasi completata per un importo totale complessivo pari a circa 28 milioni di euro, che ha permesso l’ingresso all’interno del Programma di ulteriori 30 università, 1 fondazione e 36 imprese. È in previsione,
inoltre, per i prossimi mesi, una seconda tornata di call, destinata in particolar modo a piccole e medie imprese,
start-up e spin-off.

I numerosi partner arrivati attraverso i bandi a cascata stanno portando una nuova ondata di energia al Programma e alla
ricerca condotta, stimolando sempre più il livello di collaborazione tra enti di diversa natura. In questo contesto, Restart
sta lavorando per creare un quadro di come sarà il futuro delle telecomunicazioni, non soltanto da un punto di vista
tecnologico, ma anche - data l’importanza che quest’ultimo ricopre - da un punto di vista economico e della catena del
valore. 

Un momento dei lavori

Un momento dei lavori

Una collaborazione che non si limita al rapporto solo tra gli enti coinvolti in ogni progetto, ma si estende anche al
di fuori di essi, grazie ad azioni mirate, come le Grand Challenges, ideate per stimolare ricerca inter-progettuale, non
soltanto tra progetti afferenti a Restart, ma anche con altri Programmi europei, superando così il confine nazionale.

Il workshop è stato, inoltre, l’occasione per riunire rappresentanti di alcune tra le imprese e gli operatori attivi sul territorio
italiano e facenti parte del programma Restart, con l’obiettivo di discutere insieme, all’interno di due interessanti panel,
del futuro delle tecnologie di comunicazione e dell’architettura di rete.

Non è mancato, anche in questo caso, come già fatto in precedenti occasioni, un momento di stimolante competizione:
in parallelo alle sessioni del programma sono state organizzate delle Poster & Demo session che hanno portato ad eleggere
un Best Poster & Demo, votato dalla comunità dei partecipanti. 

Ad aggiudicarsi il premio è stato il poster dal titolo Coherent: introducing a reference architecture for digital twin networks, frutto del lavoro di Simona Rossitto, Salvatore Quattropani, Carmelo Ricci, Marco Becattini, Leonardo Paroli, Leonardo Scommegna, Lucia Pintor, Giancarlo Sciddurlo, Federica de Trizio e Luigi Rachiele.

Un awarding committee è stato, invece, istituito per valutare il Best Scientific Contribution e il Best Impact Contribution,
scegliendo tra un elenco ristretto di contributi presentati in pubblico sotto forma di pitch; questa iniziativa ha permesso
di rivolgere un’attenzione particolare nei confronti dei giovani ricercatori e ricercatrici che lavorano quotidianamente alla
buona riuscita del Programma. 

The cost of learning dilemma di Federico Mason (Università di Padova) si è aggiudicato il Best Scientific Contribution, mentre il Best Impact Contribution è andato a Francesco Mancini e Giuseppe Bianchi dell’Università di Roma “Tor Vergata” per il loro lavoro dal titolo ScasDK - A Development Kit for Security Assurance test in Multi-Network-Function 5G.

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Le dichiarazioni

“Questo incontro di tutte le componenti di Restart segna all’incirca la metà del Programma, quindi è un momento importante.
Sono molto soddisfatto di quello che abbiamo visto in questi giorni, a cominciare dalla partecipazione: abbiamo infatti avuto circa
250 persone. Le presentazioni a cui abbiamo assistito mostrano che i progetti stanno andando molto bene, con risultati
significativi e di rilievo. Il programma si compone, però, anche di missioni e su queste ultime, che sono anche esse attività
destinate ad avere un impatto, dobbiamo ancora lavorare. C'è ancora strada da fare, ma abbiamo ormai una base solida”, ha detto Nicola Blefari Melazzi, presidente della Fondazione Restart. 

“Il Plenary Dissemination Workshop è stata l’occasione per cercare di dare dei contenuti che guardano ai risultati ottenuti
a metà percorso con una prospettiva capace di osservare collettivamente il tipo di scenari futuri che questi risultati stanno
costruendo. Abbiamo lavorato insieme ai partner accademici e ai partner industriali per cercare di mettere in evidenza i risultati
più promettenti, ovvero quelli che possono avere un impatto più forte nel settore. L’impressione che abbiamo è che la visione sia
una visione coerente, non soltanto basata sull’interesse scientifico dei ricercatori che lavorano dentro Restart, ma supportata
anche dall’interesse industriale che ruota attorno ai risultati che stiamo ottenendo. Credo sia fondamentale vedere allineate
queste due visioni e notare un interesse industriale crescente anche verso i dimostratori, i PoC costruiti dai progetti, le nuove idee
emergenti, i patent sottomessi e le attività pianificate per la seconda parte del progetto”, ha aggiunto Antonio Capone, vicepresidente della Fondazione Restart e coordinatore scientifico del programma. 

“Con grande soddisfazione siamo giunti alla quarta Plenaria del nostro Programma. La community si è ampliata notevolmente:
dagli originari 26 partner, siamo giunti a ben 93. Si sono quindi aggiunti 67 partner, tra università, fondazioni e piccole, medie e
grandi imprese, che per noi sono un asset importantissimo. Abbiamo già finanziato progetti per quasi 28 milioni di euro circa e
stiamo per dare avvio a una seconda tornata di cascade call dedicata a start up, spin off e PMI Innovative, grazie alla quale
finanzieremo progetti e idee d'impresa innovativa per ulteriori quattro milioni e mezzo di euro”, ha spiegato Adele Del Bello, Direttrice Generale della Fondazione Restart. 

“Questo è un momento importante per il programma Restart, perché siamo al midterm, cioè a metà della durata del progetto.
Come organizzatore locale, insieme ai colleghi dell'Università di Catania e dello Spoke 6 di Restart, sono orgoglioso per essere
stati scelti per questa iniziativa. Un evento che ha sorpreso anche noi per la elevata numerosità dei colleghi che sono intervenuti,
nonostante fosse legittimo aspettarsi una larga partecipazione, tenendo anche conto del fatto che ai partner originali di RESTART
si sono ora aggiunti tutti i partner delle cordate che hanno vinto i bandi a cascata. Circa 250 partecipanti, che hanno potuto
assistere ad un programma scientifico molto denso, in cui si è trovato spazio per interventi capaci di mostrare lo stato dell'arte
dei vari progetti e stimolanti panel", ha detto Sergio Palazzo, Coordinatore dello Spoke 6 di Restart. 

"Una delle cose più interessanti è stata la sessione dedicata ai poster e alle demo e il fatto che sia stato organizzato il tutto in modo competitivo - ha aggiunto il docente dell'ateneo catanese -. Questo ha permesso, oltre che offrire la naturale visibilità alla partecipazione dal punto di vista scientifico, anche di dare degli orizzonti ai giovani ricercatori, che in qualche modo sono oggetto di un'attenzione particolare da parte del programma Restart e in generale dei programmi del Pnrr. Tutti i programmi del Pnrr devono essere primariamente visti come un'occasione per dare uno slancio e soprattutto far sì che quello che si sta facendo in questi tre anni possa avere un seguito in termini stabili".