Consegnati i diplomi nel corso della cerimonia nell’ex Convento di Santa Teresa. Il risultato è frutto della collaborazione tra Unict e Gdf
Sedici militari della Guardia di Finanza hanno concluso il corso di lingua inglese tecnico-giuridico nell’ambito della collaborazione fra l’Università di Catania e il Comando regionale Sicilia della Guardia di Finanza.
E ieri pomeriggio, a Ragusa Ibla, nei locali dell’ex Convento di Santa Teresa, si è tenuta la cerimonia di consegna dei diplomi alla presenza del presidente della Struttura Didattica Speciale di Ragusa per l’Università di Catania, prof. Stefano Rapisarda, della prof.ssa Cristina Arizzi, ricercatrice di Lingua inglese in servizio alla Sds, del comandante regionale Sicilia delle Fiamme Gialle, generale di divisione Cosimo Di Gesù, del comandante provinciale della Gdf di Ragusa, col. Walter Mela, del prefetto Giuseppe Ranieri e della docente madre lingua del corso, prof.ssa Claire Owen.
L’attività formativa, 50 ore di insegnamento nell’arco di due mesi, è stata rivolta a sedici militari della Guardia di Finanza, alcuni dei quali svolgono servizio presso i porti e gli aeroporti della Sicilia orientale, e gli altri sono imbarcati sui mezzi navali che, nel canale di Sicilia, assolvono alle delicate ed esclusive funzioni di polizia del mare per la repressione delle attività illecite, nonché partecipano ad operazioni di soccorso a salvaguardia della vita umana in mare.
Gli allievi del corso erano stati specificamente selezionati in quanto già in possesso di un buon livello di conoscenza della lingua, punto di partenza per l’apprendimento di nozioni specifiche finalizzate all’utilizzo di una corretta comunicazione tecnico-giuridica tra operatori di polizia e utenza in transito negli scali portuali e aeroportuali, nonché in navigazione nelle acque territoriali, ed altresì per l’addestramento all’interlocuzione in situazioni critiche, come quelle relative al salvataggio ed al recupero delle persone a bordo di imbarcazioni spesso a rischio di affondamento, in cui è fondamentale trasmettere messaggi chiari e precisi in modo corretto, efficace ed empatico, sì da infondere la maggiore sicurezza possibile a chi si trova in situazioni psico-fisiche debilitate.
Il corso costituisce una novità assoluta per le fiamme gialle siciliane e l’aver offerto la possibilità di rafforzare le competenze comunicative ai propri militari impegnati alle frontiere portuali, aeroportuali ed in mare, conferma l’impegno del corpo nel settore della post formazione e del potenziamento linguistico, a concreta testimonianza della volontà di porsi sempre più come forza di polizia pronta a misurarsi a livello europeo ed internazionale.
I sedici finanzieri che hanno concluso il corso di lingua inglese tecnico-giuridico
A conclusione della cerimonia, gli intervenuti hanno espresso l’intendimento che quella odierna rappresenti solo la prima di una lunga serie di collaborazioni formative che in futuro possano concernere progetti per approfondire la conoscenza di lingue e culture straniere che si stanno facendo sempre più presenti nella nostra quotidianità.
«Il corso che si è concluso, alla presenza del generale di divisione Cosimo Di Gesù, rappresenta una delle azioni di terza missione più importanti mai tenute alla SDS di Ragusa – spiega il prof. Stefano Rapisarda -. Siamo orgogliosi della fiducia che la Guardia di Finanza ci ha accordato, proponendoci la conduzione di un corso d'inglese tecnico per i loro operatori impegnati in servizi portuali ed aeroportuali».
«Tanto più onorati, in quanto esperti di mediazione culturale pensiamo di aver contribuito all'idea che la lingua sia il canale più importante per trasmettere empatia anche nelle situazioni, spesso ad alto rischio, in cui gli operatori si trovano coinvolti – ha aggiunto -. Abbiamo ricevuto molti segni di apprezzamento e speriamo di consolidare la nostra offerta anche in direzione di altre lingue utili nel contesto mediterraneo, come per esempio l'arabo. Un ringraziamento particolare va alle colleghe Cristina Arizzi e Claire Owen e alla dott.ssa Daniela Martorana, nei rispettivi ruoli, per essersi dedicate con ammirevole professionalità a questa impegnativa azione glottodidattica».