Questo monastero è un Inferno (quello di Ulisse, però)

La recensione dello spettacolo teatrale itinerante nelle cantine settecentesche dei Benedettini

Giovanni Sinatra (foto di Giovan Battista Rivecchio)

Come le epiche parole dell’Odissea di Omero possano dialogare con le architetture del Monastero dei Benedettini di Catania è la domanda da cui prende il via la costruzione e la progettazione del nuovo spettacolo teatrale itinerante a cura di Officine Culturali di e con Angelo D’Agosta all’ex complesso monastico, ora sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania.

Nato da un confronto con il regista e attore Angelo D’Agosta, “Ulisse all’inferno” pone le basi nell’incontro tra il testo epico e il luogo che lo ospita. La performance si svolge all’interno delle cantine settecentesche del Monastero dei Benedettini, caratterizzate da elementi naturali e da architetture moderne e contemporanee che, per l’occasione, si sono trasformate in un palcoscenico perfetto per la messa in scena creando così un dialogo con le parole e i personaggi della mitologia e diventando anch’esse protagoniste dello spettacolo teatrale.

Ulisse all'Inferno (foto di Giovan Battista Rivecchio)

Ulisse all'Inferno (foto di Giovan Battista Rivecchio)

Un nuovo spettacolo teatrale itinerante

“Ulisse all’inferno” – in scena l’11 e il 12 marzo con repliche in programma il 25 e il 26 marzo - si svolge in uno degli spazi più suggestivi e affascinanti del Monastero dei Benedettini fortemente connotato dalla presenza della roccia lavica del 1669

Le cantine settecentesche - oggi parte del Museo della fabbrica del Monastero del Sistema museale d’ateneo - sono un luogo che raccontano non solo dell’utilizzo che ne veniva fatto in epoca monastica, ma anche delle particolari architetture che lo caratterizzano e dell’utilizzo come laboratorio scientifico dopo l’eversione dell'asse ecclesiastico del 1866. 

A quest’ultimo si aggiungono gli elementi contemporanei realizzati durante i lavori di recupero prossimi dall'Università di Catania e curati dall’architetto Giancarlo De Carlo. Come la suggestiva “Sala rossa” realizzata dal geometra Antonino Leonardi e a lui intitolata che, grazie al suo caratteristico solaio rosso e il gioco di luci e ombre sulla roccia lavica, è il fulcro di questo viaggio di Ulisse agli inferi. 

 Rivedi il documentario "La sala rossa dei Benedettini e l'eredità di Nino Leonardi" di Zammù TV

Nello scenario ‘lunare’ delle cantine Ulisse giunge all’Inferno

Nella nuova produzione teatrale lo scenario lunare delle cantine del monastero si intreccia con il testo di Omero per dare vita ad un’esperienza coinvolgente ed emozionante per gli spettatori e le spettatrici. Angelo D’Agosta, promotore insieme ad Officine Culturali e già protagonista al Monastero dei Benedettini di “Mille miglia lontano”, porta in scena il X e XI libro dell’Odissea

Lo spettacolo si muove da due tra i canti più riconoscibili ed emozionanti del poema epico: Ulisse, dopo aver visto perire i suoi compagni di viaggio ed essere approdato sull’isola di Circe, giunge all’Inferno dove una serie di apparizioni rivelatrici e spaventose lo spingono a ritornare alla nave. 

Le cantine settecentesche, che sono anch’esse custodi di storie e leggende, hanno accolto gli spettatori e le spettatrici prestandosi come perfetta scenografia di uno dei viaggi più famosi della letteratura. Con “Ulisse all’inferno” il pubblico si immerge così sia nel testo che nel contesto della rappresentazione. 

Ulisse all'Inferno (foto di Giovan Battista Rivecchio)

Ulisse all'Inferno (foto di Giovan Battista Rivecchio)

Le ‘sperimentazioni’ culturali di Officine culturali

Officine Culturali (Associazione Impresa Sociale, nata nel 2009) in questi anni ha sperimentato, in collaborazione con l'Università di Catania, differenti linguaggi per raccontare il patrimonio culturale dell’Ateneo

Alle visite guidate, ai servizi educativi, ai laboratori ludico-didattici, alla gamification e alle iniziative in libreria sono state affiancate produzioni che utilizzano il linguaggio multimediale del teatro per attivare processi di valorizzazione e tutela dei monumenti in modo che quest’ultimi possano diventare per le comunità, tra cui quella numerosa degli studenti e delle studentesse del Disum, veri e propri beni comuni. 

Ulisse all'Inferno (foto di Giovan Battista Rivecchio)

Ulisse all'Inferno (foto di Giovan Battista Rivecchio)

Negli anni il lavoro di studio svolto da Officine Culturali, affiancato dalla sperimentazione di diverse pratiche, ha portato i differenti pubblici a conoscere la complessità del Monastero dei Benedettini anche grazie a produzioni site-specific, come “Bemporad. La carta del cielo” (di e con Carlo Ferreri e Pamela Toscano), “Fonte a ponente, luna crescente” (di e con Pamela Toscano, con Evelyn Famà e Carlo Ferreri) e “Mille miglia lontano" (di e con Angelo D’Agosta e Pamela Toscano). 

Spettacoli che nascono da un percorso di ricerca, in particolare nell’Archivio del Museo della fabbrica dei Benedettini, in cui le storie di uomini, donne e luoghi sono fortemente intrecciate alle molteplici memorie di cui il monastero è custode. Un lavoro che il team di Officine Culturali ha svolto e svolge in sinergia con artisti e artiste per comporre differenti narrazioni che abbiano come protagonista il Monastero dei Benedettini quale palinsesto storico.

Ulisse all'Inferno (foto di Giovan Battista Rivecchio)

Ulisse all'Inferno (foto di Giovan Battista Rivecchio)

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