Nell’ambito del festival Cantieri Intermediali presentato il volume “Cinema, letteratura, intermedialità” con la partecipazione delle curatrici Giulia Carluccio e Stefania Rimini
Nell’ambito del festival Cantieri Intermediali, organizzato dalla rivista Arabeschi nello slancio di attraversare i confini tra discipline diverse, è stato presentato da Zō Centro culture contemporanee il volume Cinema, letteratura, intermedialità con la partecipazione delle curatrici Giulia Carluccio e Stefania Rimini.
Pubblicato nell’aprile 2023 per Carocci Editore e inserito nella collana Studi Superiori per il tema dedicato alla teoria della letteratura, il testo si situa alle soglie della cosiddetta “narratività diffusa” e prende la forma di un «gioco tra l’uno e il molteplice, il generale e il particolare, il sistema e il dettaglio, un andirivieni tra l’insieme e le singole parti che il lettore può percorrere in varie direzioni».
Dalle complicate e scambievoli intersezioni tra cinema, letteratura e altri media si viene a riqualificare entro un nuovo orizzonte epistemologico e pragmatico il concetto di transmedia storytelling: un fenomeno che non si esaurisce nella sola tradizione intertestuale, ma che pone al suo centro i meccanismi di fruizione del contenuto stesso in virtù dei canali di trasmissione del nuovo millennio.
L’impianto testuale è curato da Giulia Carluccio, Anna Masecchia e Stefania Rimini, docenti di cinema rispettivamente alle Università di Torino, Napoli e Catania, e si può suddividere in due sezioni, percorrendo due direttrici che coniugano la teoria letteraria e quella cinematografica.
Un momento della presentazione del libro
La prima sezione, intitolata Prospettive teoriche, ospita puntuali contributi di studiosi esperti incentrati sui cinque concetti teorici alla base della trattazione: adattamento, intertestualità, novellizzazione, traduzione intersemiotica e transmedia storytelling.
I restanti capitoli compongono la seconda sezione Adattamenti, germinazioni, mutazioni e si focalizzano su quattordici film realizzati negli ultimi trent’anni, casi studio per scoprire i modi poliedrici di creazione e fruizione di opere intermediali, passando dal cinema d’autore o dei classici rivisitati, alle saghe di successo e novellizzazioni transmediali.
L’analisi, quindi, parte dalle singole opere filmiche per ampliarsi in una prospettiva storica, esplicata nel rapporto che esse intessono con i cambiamenti nella produzione delle narrazioni: emergono, così, elementi di continuità e discontinuità tra le modalità di trasmissione odierne e quelle degli anni passati.
Il punto focale della trattazione sta nella continua interazione tra cinema e letteratura, fatta di interscambi non per forza univoci; difatti, non è sempre l’immaginario letterario a prestare trame, personaggi, spunti narrativi alla produzione filmica: spesso accade l’inverso. Esiste un flusso in direzione opposta che va dal cinema alla letteratura, sia nella trasposizione per “novellizzazione” sia nei vari modi operandi tramite cui gli scrittori re-interpretano il contenuto e il linguaggio dei prodotti cinematografici.
Un momento della presentazione del libro
Muovendo dunque da un approccio intersemiotico e intertestuale, gli autori del volume si destreggiano entro la fitta rete che connette i prodotti visuali con i loro background letterari e viceversa, non tralasciando – anzi, valorizzando – il legame che intercorre tra i canali massmediali e i prodotti con cui diversi target di utenti si interfacciano.
Si tratta di una formula di analisi intermediale che oltrepassa il perimetro dei media studies, tratteggiando un innovativo approccio multi-prospettico: dall’estetica alla teoria letteraria, dai visual studies alla crossmedialità, dalla semiotica alla teoria del cinema.
Il concetto di intermedialità, infatti, per sua natura scompagina i limiti assegnati, mettendo in luce l’influenza che svolgono sui contenuti letterari e cinematografici gli aspetti materiali e immateriali delle produzioni, molti dei quali concorrono soprattutto nelle poliedriche connessioni fra autore, pubblico e sistema produttivo.
Sebbene la complessiva impostazione del testo sia di tipo comparatistico e dialettico, lo stile scorrevole e i casi di studio recenti catturano sin dalle prime pagine l’attenzione del lettore. Si evidenzia, altresì, la volontà di offrire alcune sintesi puntuali dei concetti alla base della dissertazione, così da fornire a chi legge un quadro concettuale preciso e aggiornato, nonché accessibile a chiunque, non solo a che studia queste discipline.
Per concludere, il volume rappresenta una scommessa interpretativa, fatta di “avventure di analisi” a volte più canoniche e altre volte del tutto iperboliche, capaci di far muovere il lettore nell’orizzonte mutevole e frastagliato del transmedia storytelling.