L’Università di Catania rappresenta l’Italia nel progetto Erasmus Plus “Osez!” che coinvolge anche gli studenti del liceo statale etneo “Turrisi Colonna”
Il rapporto fra povertà educative, la dimensione di genere e gli scenari urbani. Temi attuali che “investono” le grandi e le piccole città di tutta Europa.
E proprio dalla città dell’Elefante, in particolar modo dall’Università di Catania tramite il Dipartimento di Scienze politiche e sociali, ha preso il via, nel settembre dello scorso anno, il progetto di ricerca Erasmus Plus Osez! Des collectifs de travail apprenants pour mieux accompagner le changement.
Un progetto che, oltre all’ateneo catanese, coinvolge nel partenariato anche l’Académie de Grenoble in Francia e l’Université de Sofia “Saint Kliment Ohridski” e la Language School “Hristo Botev” di Kardzhali in Bulgaria.
Il team italiano comprende anche il Liceo statale “Turrisi Colonna” di Catania e può contare sulle competenze, in ambito di innovazione socio-culturale, della Farm Cultural Park di Favara.
Campo Rom nella periferia di Sofia in Bulgaria
Nei giorni scorsi – dal 30 ottobre al 4 novembre – proprio in Bulgaria, nei locali della Facoltà di Pedagogia “Saint Kliment Ohridski” dell’Università di Sofia, si è tenuto il seminario per la valutazione dello stato di avanzamento del progetto.
«L’intento del progetto – come dichiara il prof. Carlo Colloca, responsabile scientifico del progetto per l’Italia – è declinare un diritto alla centralità socio-culturale dei minorenni, in particolare delle donne, nel contesto dell’area metropolitana di Catania, attraverso una sinergia fra università, scuola e associazionismo culturale».
Un percorso che incrocia l’impegno che il prof. Carlo Colloca svolge, in qualità di delegato del rettore, anche nell’ambito delle attività dell’Osservatorio metropolitano per la prevenzione e il contrasto della devianza minorile istituito dalla Prefettura di Catania nel 2021.
I rappresentanti dei partner nel corso dell'incontro a Sofia
Il progetto di ricerca Erasmus Plus per l’Italia è incentrato su Catania e si avvale del ruolo centrale di alcune “classi pilota” del Liceo statale “Turrisi Colonna”, dove studentesse e studenti, ma anche un campione di docenti e genitori, è sollecitato a riflettere sulle povertà educative e sulle questioni di genere.
Attività che si svolgeranno, tramite questionari e focus group, nei locali dell’istituto scolastico etneo e del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’ateneo catanese.
«L’obiettivo è quello, tramite il progetto, di approdare ad azioni che affianchino studenti dell’istituto scolastico e tirocinanti dei corsi di studio del dipartimento universitario affinchè si possano sperimentare pratiche innovative, anche con il contributo della Farm Cultural Park, per prevenire e contrastare le povertà educative in alcuni quartieri “a rischio” del capoluogo etneo», spiega il prof. Carlo Colloca.
Una zona della periferia di Sofia
«Le giornate a Sofia si sono rivelate importanti in quanto è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento della ricerca nei tre Paesi dell’Unione europea in cui si stanno sperimentando due azioni fondamentali: le pratiche innovative in tema di management dei servizi educativi e quelle di motivazione e orientamento degli studenti nell'apprendimento, rispettivamente negli atenei di Grenoble in Francia e di Sofia in Bulgaria», aggiunge il docente catanese.
«Durante il soggiorno a Sofia, i rappresentanti dei tre team di ricerca, hanno prestato particolare attenzione al caso delle scuole primarie e secondarie di primo grado nel quartiere Rom della città bulgara, dove si concentrano condizioni preoccupanti di povertà urbana e di discriminazione nei confronti delle minorenni», ha detto in chiusura il prof. Carlo Colloca.
La prossima riunione del team di ricerca si svolgerà proprio a Catania, a fine febbraio 2024, alla presenza delle delegazioni francese e bulgara.