Nicola Simone Cisternino, ballerino e coreografo abruzzese, sempre in viaggio per sperimentare e creare nuove traiettorie di ricerca, è approdato in Sicilia, in occasione del Performare Festival di Serradifalco, diretto da Simona Miraglia e Amalia Borsellino del Collettivo SicilyMade.
Il suo workshop in residenza Billi – rocking lab ha coinvolto un gruppo di giovani danzatrici, alcune studentesse del Liceo coreutico Ruggero Settimo di Caltanissetta e alcune allieve di Gema Corpo contemporaneo, diretto da Annalisa Di Lanno.
Le sperimentazioni e le suggestioni derivanti dal laboratorio sono confluite, insieme ai risultati delle sue più recenti ricerche coreografiche, in una doppia performance, andata in scena il 5 luglio scorso, durante la terza serata del Festival.
La performance Billi – prima assoluta del nuovo spettacolo coreografato e interpretato da Nicola Simone Cisternino – è stata, infatti, preceduta dalla dimostrazione delle giovani allieve siciliane, che, ballando tra palco e platea, guidate dalla voce di Nicola, si sono fidate e affidate le une alle altre, componendo un’incredibile orchestra di colori.
Il ballerino e coreografo Nicola Simone Cisternino
Un sentire diverso si è impadronito delle danzatrici, portandole a unirsi e fondersi completamente le une alle altre, dando vita a uno spettacolo unico nel suo genere, frutto dello studio attento e preciso maturato in sala durante la settimana. Le esperienze laboratoriali come questa, strettamente legate alle ricerche coreografiche di Nicola, rappresentano per lui nuova linfa per proseguire il suo progetto, Roi (da roi, ‘re’, in francese), che indaga la complessa e stratificata figura del ‘re’ – e a cui appartiene la stessa performance Billi.
Proprio in quest'ultimo spettacolo rimane traccia di alcuni riferimenti imprescindibili per la sua ricerca, primo fra tutti Elvis Presley, con il suo Rockabilly, ma anche lo stesso Michael Jackson, Re del pop: modelli tra i più variegati ne hanno influenzato la creazione e si sono mescolati tra loro, contaminandosi anche con l’eredità coreografica alla base della formazione di Nicola e del suo fare artistico oggi.
Il ritratto di ‘re’ che ne esce è quello di una figura fortemente ambigua, in cui velocità e lentezza nell’esecuzione dei movimenti si alternano costantemente tra loro e in cui pose scultoree, ‘da re’, lasciano il posto a sequenze coreografiche fluide.
Un momento della performance “Billi”
Forza e fragilità sono racchiuse insieme e la centralità che caratterizza il re si scontra con una sorta di marginalità che ne plasma la figura e che è rappresentata dall’umile sgabello-trono collocato lateralmente. Questa figura, tuttavia, è soprattutto l’emblema del consolidarsi di una nuova sensualità, legata alla fisicità ‘non canonica’ di Nicola, esibita in un paio di leggings attillati: così si rivendicano il diritto ad una propria personale sensualità e la possibilità di ciascuno di (auto)definirsi Re.
L'intervista
Poco prima della performance, Nicola Simone Cisternino ha raccontato di sé stesso e della sua formazione artistica, del progetto Roi e di Billi, del lavoro svolto durante il workshop e dell'eredità che vorrebbe lasciare alle generazioni di futuri danzatori e danzatrici.