Consentirà lo sviluppo di tecnologie di sintesi di nanomateriali, grafene e altri materiali bidimensionali per applicazioni nella sensoristica, produzione e accumulo di energia e fotocatalisi
Al suo interno sarà sviluppato il nuovo filone di ricerca del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana” dell’Università di Catania finalizzato allo sviluppo di tecnologie di sintesi di nanomateriali, grafene e altri materiali bidimensionali e alla fabbricazione di dispositivi innovativi nell’ambito dell’elettronica sostenibile, della sensoristica e delle energie rinnovabili.
È stato denominato Nano2D2 lab - Nanomaterials and Two-dimensional materials for Device Manufacturing lab ed è ospitato nei locali al secondo piano della struttura dipartimentale della Cittadella universitaria.
Ad inauguralo, nei giorni scorsi, il rettore Francesco Priolo e la direttrice del Dipartimento di Fisica e Astronomia Maria Grazia Grimaldi insieme con la prorettrice Francesca Longo e i docenti Felice Torrisi e Salvo Mirabella, responsabili del laboratorio, alla presenza dei numerosi ricercatori coinvolti nel progetto.
L’attività di ricerca, condotta dall’Università di Catania, in collaborazione con il Cnr-Imm e con Imperial College di Londra, è sostenuta anche con finanziamenti del Pnrr ed è orientata alla transizione ecologica attraverso l’utilizzo di materiali innovativi, di tecniche a basso costo e di processi sostenibili.
Il prof. Felice Torrisi e le strumentazioni del laboratorio
Il laboratorio Nano2D2
È finalizzato alla fabbricazione di nanomateriali (almeno una dimensione < 100 nanometri), materiali bidimensionali (2D, almeno una dimensione con spessore atomico) e ai dispositivi basati sugli stessi. Attraverso sintesi a basso costo (come ad esempio processi idrotermali, deposizione da bagno chimico) vengono prodotti nanomateriali semiconduttori a base di ossidi di nichel, zinco, manganese, tungsteno, rame, molibdeno spesso ottenuti da materiali riciclati.
Tali materiali sono utilizzati per realizzare dispositivi utili in applicazioni di (bio)sensoristica, produzione e accumulo di energia, fotocatalisi.
Grazie alle strumentazioni a disposizione possono essere sintetizzati materiali 2D quali grafene, ossido di grafene, ossido di grafene ridotto, dicalcogenuri di transizione, tellurene, h-BN, e vari MXene. Tramite questi si realizzano compositi polimerici e inchiostri depositabili tramite serigrafia, inkjet, fibre mediante processi di filatura, o aerografia su substrati rigidi o flessibili e riciclabili per imballaggi smart o per la realizzazione di dispositivi elettronici avanzati.
Il laboratorio è di interesse per la Fisica sperimentale della Materia e per la Fisica applicata.
Un ricercatore illustra al rettore Francesco Priolo un'attività di ricerca