Nanotubi di carbonio per guarire lesioni al midollo e una ‘fotosintesi artificiale’ per produrre energia dall’idrogeno

L’Accademico dei Lincei, Maurizio Prato, alla Scuola Superiore per illustrare alcune ricerche di frontiera che applicano chimica e nanotecnologie a problemi di salute ed energia

Valentina Coco (foto di Patrizia Strano)
I docenti Valerio Pirronello, Francesco Priolo e Daniele Malfitana
Il pubblico presente a Villa San Saverio
Un momento della "lectio" di Maurizio Prato

«La chimica è fantasia, creatività, magia. È la capacità di creare cose e oggetti che non esistevano prima: un ‘potere’ che spesso, purtroppo, non ottiene il rispetto e il credito che merita». Maurizio Prato, già docente di Chimica organica all’Università di Trieste e Accademico dei Lincei, attualmente Ikerbasque Research Professor al CIC biomaGUNE di San Sebastián, nei Paesi Baschi, ha aperto così la conferenza alla Scuola Superiore dell’Università di Catania nell’ambito della tradizionale “Lectio Gioenia”.

Al un vasto pubblico di docenti e allievi, l’illustre ospite ha evidenziato le «missioni impossibili della chimica» di cui si occupa egli stesso da diverso tempo, insieme con uno staff di giovani e brillanti ricercatori provenienti da tutte le parti del mondo. E, inoltre, ha sottolineato che «va decisamente superato il pregiudizio che associa univocamente la scienza di Lavoisier e Mendeleev con l’inquinamento dell’ambiente e degli alimenti o, peggio, con terribili armi di distruzione di massa». «Anche respirare – ha ricordato -, è questione di chimica». 

«Tuttavia l’obiettivo della chimica non è quello di distruggere, bensì creare, aiutare e migliorare la vita del pianeta e degli uomini che lo abitano», ha aggiunto Maurizio Prato la cui carriera è ricca di studi e riconoscimenti, quali la Medaglia d'Oro Giulio Natta e la Medaglia “Piria” della Società Chimica Italiana.

Un momento della "lectio" di Maurizio Prato

Un momento della "lectio" di Maurizio Prato

Nel corso della conferenza, ha illustrato i suoi progetti che potrebbero realizzarsi a seguito dell’applicazione di soluzioni concrete e reali con l'ausilio della chimica e delle nanotecnologie, nonché con il supporto di un team composto da brillanti ricercatori provenienti da tutto il mondo e colleghi scienziati di altre università.

«Due missioni impossibili che, proprio grazie alla chimica e alle nanotecnologie, potrebbero avere presto delle soluzioni possibili», ha spiegato.

La prima «missione della mia vita», così definita dal prof. Prato - accolto e introdotto dal rettore Francesco Priolo, dal presidente della Ssc Daniele Malfitana, dal vicepresidente dell’Accademia Gioenia Valerio Pirronello e dal segretario Giuseppe Musumarra - cerca di aiutare soggetti affetti da paraplegie, tetraplegie e paralisi causate da lesioni del midollo spinale. La guarigione dei pazienti diverrebbe possibile grazie alla creazione di “spugnette” composte da materiali chimici porosi e nanotubi di carbonio che permetterebbero ai nervi lesionati di guarire a seguito del ripristino degli impulsi neuronali lungo la colonna vertebrale.

Il relatore insieme con i docenti di Unict

Il relatore Maurizio Prato insieme con il rettore Francesco Priolo, con il presidente della Ssc Daniele Malfitana e con i docenti dell'ateneo catanese

Questo progetto sembra aver già riscosso parecchio interesse nel campo medico, specialmente a seguito di verifiche dall’esito positivo avvenute in laboratorio.

La seconda missione è quella di identificare e ricavare il combustibile del futuro ed energia grazie alla produzione di idrogeno dall’acqua, attraverso un sistema che mutua i principi della ‘fotosintesi clorofilliana’ delle piante.

«Guardiamo alla natura – ha detto il prof. Prato – per mettere a punto un nuovo sistema catalitico che consente una vera e propria ‘fotosintesi artificiale’: un metodo che sembra poter garantire nuove opportunità per la scissione biomimetica dell'acqua, a costi molto ridotti rispetto ai procedimenti attualmente praticati. Insieme con il fotovoltaico, la scissione dell’acqua costituisce una promettente alternativa al problema dell’approvvigionamento energetico sostenibile».

Come ha ricordato Giuseppe Musumarra, quelli del prof. Prato non sono altro che studi fondamentali di Sintesi organica dall’eccezionale impatto scientifico e dal grandissimo potenziale biomedico e tecnologico che costituirebbero soluzioni possibili a sfide impossibili e dall'impatto globale.

Un momento della "lectio" di Maurizio Prato

Un momento della "lectio" di Maurizio Prato