Il Dipartimento di Scienze politiche e sociali ha ospitato nei giorni scorsi il convegno interdisciplinare sui fenomeni turistici nelle isole, dal Grand Tour ad oggi
Mediterranean Tour: viaggi, circuiti politici, rappresentazioni e turismo tra età moderna e contemporanea. È il titolo del convegno che si è tenuto nei giorni scorsi – 27 e 28 novembre - nell’aula magna del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, realizzato nell’ambito del programma di ricerca 2020/22 Piaceri 2 dell’Università di Catania.
«Lo scopo del convegno - ha spiegato il prof. Vincenzo Asero, docente di Economia politica all’Università di Catania – è di affrontare aspetti importanti del turismo nei territori del Mediterraneo con un taglio interdisciplinare e multidisciplinare grazie alla presenza di economisti, linguisti, storici, psicologi».
«Fondamentale è stato il concetto di heritage interpretation per capire come le informazioni vengono comunicate, non solo ai visitatori, ma anche tra i visitatori stessi – ha aggiunto il professore -. Si tratta di un processo centrale che è necessario studiare con attenzione per evitare delle banalizzazioni rischiose».
Come ha messo bene in evidenza Pinella Di Gregorio, ordinario in Storia contemporanea e direttrice del Dsps, «sono stati indagati tre principali assi di ricerca: il viaggio politico, l’immaginario cultuale e quello turistico».
«Punto di partenza per realizzare il convegno sono alcune domande che ci siamo posti e che poniamo ai relatori: “Cos’è il turismo? Com’è cambiato nei secoli? Con quali meccanismi possiamo misurare il gradimento di una località? Cosa significa, per un luogo, la presenza del turista? Come interagisce la comunità locale con i turisti?», ha aggiunto la docente.
In foto da sinistra Sandro Billi, Douglas Ponton, Anna Raimo, Giuseppina di Gregorio, Pinella Di Gregorio, Simona Gozzo,e Vincenzo Asero
Proprio l’interdisciplinarità del convegno ha permesso di puntare l’attenzione sulla qualità del viaggio, dell’esperienza turistica, mettendo volutamente in secondo piano l’aspetto quantitativo. Ciò si deve anche al fatto che, come ha spiegato il prof. Giancarlo Poidomani, principal investigator del progetto e docente di Storia contemporanea, «sempre più spesso il turista ricerca un’esperienza identitaria, il cosiddetto turismo esperienziale. È più importante cosa fai e come lo fai, non dove».
«Si indaga – ha aggiunto- anche l’impatto che la letteratura, il cinema, la fotografia hanno sulla scelta delle destinazioni turistiche». Il convegno ha visto i temi affrontati secondo dei macroargomenti.
Così, durante la prima parte, l’attenzione si è concentrata sulla qualità delle esperienze, sulla capacità che esse hanno di emozionare il turista, affrontando in maniera critica il cosiddetto turismo esperienziale nell’intervento di Enrichetta Giannetti, ricercatrice presso la facoltà di Psicologia dell’Università di Firenze, e Sandro Billi, consulente di sviluppo strategico e destinazione marketing.
Passando poi per l’intervento di Douglas Ponton, associato di Lingua inglese al Dipartimento di scienze politiche e sociali dell'ateneo catanese, di Anna Raimo, che ha indagato gli aspetti linguistici dei blog di viaggio nel mediterraneo e, infine, per quello di Vincenzo Asero e Simona Gozzo.
Quest'ultima, associata di Sociologia generale, ha puntato l’attenzione sulla figura di Montalbano e su come la serie tv abbia influenzato le aspettative dei turisti.
La prima parte del convegno si è conclusa con un approfondimento di Giuseppina Di Gregorio, docente di Lingua inglese, sul rapporto tra aspettativa e realtà del viaggio, analizzando quanto emerge, su Catania, grazie ai siti di Visitsicily, Wikitravel e Tripadvisor.
Catania, piazza Duomo
Protagonisti del secondo momento del convegno sono stati i viaggiatori del Grand Tour.
Luigi Sanfilippo, docente di Storia moderna all’Università di Catania, ha presentato il proprio studio sui flussi scientifici del Grand Tour con esempi letterari e non solo, mentre Giovanna Canciullo, docente di Storia contemporanea dello stesso ateneo, si è focalizzata sugli stereotipi e sull’immaginario che riguardavano, ai tempi, il meridione.
L’intervento di Vincenzo Cassarà, dottore di ricerca in Studi storici all’Università di Firenze, ha invece riguardato i grandi racconti scritti dai viaggiatori tra Settecento e Novecento.
Ivan Paris, docente di storia economica all’Università degli Studi di Brescia, ha spostato poi l’attenzione sul turismo nei territori del lago di Garda, mentre Giuseppe Iglieri, docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, ha approfondito l’importante ruolo della Cassa del Mezzogiorno per lo sviluppo del turismo.
La seconda giornata di convegno è stata aperta con uno sguardo al di là della Sicilia, con un’intera sezione dedicata alla Sardegna, con i contributi di Luisa Cutzu, ricercatrice al Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari, di Beatrice Seligardi, ricercatrice in Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Sassari, e di Emanuela Locci, docente di Storia contemporanea all’Università di Torino.
A seguire gli interventi di Domenico Mazza, docente dell’Università di Messina, che, partendo dagli antichi casali messinesi di Gesso e Castanea, ha illustrato degli esempi utili per proporre l’organizzazione soprattutto del “turismo delle radici”. Infine, Cristina Arizzi, docente di lingua inglese all’Università di Catania ha trattato il tema dell’ecoturismo tra Milazzo e le isole Eolie.
Un momento della presentazione della presentazione di Giuseppina di Gregorio
L’ultima sezione si è aperta con l’intervento di Stefano Campagna, dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell'età contemporanea, e di Michele Gandolfi, della fondazione Luciano Bianciardi che, attraverso opere di scrittori e artisti, hanno ricostruito la genealogia dell’identità turistica che ha connotato la maremma dal XIX secolo.
Denise Contessa, dottoranda in Sociologia, storia e cultura politica al’Università di Pisa, partendo dal caso studio del progetto Bologna city Branding del 2012, ha analizzato in special modo il grado di inclusività degli immaginari urbani prodotti dai processi di Branding.
Il dottorando all'Università di Monaco Daniel Ruiz Chaverri ha fornito un contributo della sociolinguistica del turismo basato sul suo lavoro etnografico a Maiorca e incentrato sulla mercificazione linguistica.
Rosalba Maria Giuseppina Federico, dell’Universidad Complutense de Madrid ha, invece, messo in evidenza l’importanza della letteratura e dei film, portando l’esempio della strada degli scrittori, come meccanismo utile per rivitalizzare attraverso il turismo luoghi spesso interni e poco conosciuti della Sicilia.
L’ultimo intervento, di Walter Spezzano dell'Università di Palermo, si è infine concentrato sull’importanza del branding nei settori del turismo e dell’ospitalità.
In definitiva, quindi, come ha tenuto a sottolineare la prof.ssa Pinella Di Gregorio, direttrice del Dsps, «il convegno ha avuto lo scopo di «mettere in risalto, attraverso questo approccio, gli obiettivi del dipartimento e del master da esso organizzato sulla promozione turistica del patrimonio culturale ed ambientale, il cui scopo è proprio quello di fornire competenze di Life Learning Knowledge a chi vuole lavorare nel settore turistico, con una solida base scientifico-disciplinare».