All’Università La Sapienza di Roma il convegno sulle risorse minerarie. Ad intervenire anche il prof. Paolo Mazzoleni, docente di Unict e presidente della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia
Una importante occasione di aggiornamento e confronto sui temi delle risorse minerarie, delle materie prime critiche e strategiche, della normativa vigente, nonché della sostenibilità nel settore estrattivo.
Sono i contenuti del workshop dal titolo Materie Prime e Geomateriali: Criticità e Applicazioni Industriali, ospitato nei giorni scorsi dall’Università La Sapienza di Roma ed organizzato, per il secondo anno consecutivo, dal Gruppo Nazionale GABeC (Georisorse, Ambiente, Beni Culturali) e dalla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia (SIMP), in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geologi e con il patrocinio di Assorisorse.
L'evento ha avuto una partecipazione significativa, con circa 500 partecipanti, tra accademici, professionisti e rappresentanti delle istituzioni.
Sono stati condivisi approcci innovativi e progetti concreti per il recupero di materiale di scarto e l’uso responsabile delle risorse, con un forte richiamo alla necessità di collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, dal mondo accademico all'industria, fino alle istituzioni governative.
L'evento è stato inaugurato dall’intervento della prof.ssa Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza Università di Roma, che ha sottolineato l'importanza della formazione universitaria nella gestione delle georisorse. Il direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell’ateneo romano, prof. Gianni Andreozzi, ha ribadito il ruolo chiave delle Geoscienze relativamente alla formazione e alla ricerca.
A seguire, Alberto Castronovo, rappresentate del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha evidenziato l'importanza di sinergie tra Istituzioni, Università e industria per il rafforzamento del fondo strategico e per un approccio sistemico nella gestione delle risorse.

Un momento dell’intervento della rettrice Antonella Polimeni
Gianluca Cusano, della Direzione Generale Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha discusso della normativa europea in materia di risorse minerarie in riferimento al recente regolamento del Critical Raw Material Act (UE 2024/1252) e della necessità di una visione unitaria a livello sia nazionale che europeo.
A seguire Fiorenzo Fumanti, Responsabile della Struttura di missione “Gestione sostenibile delle georisorse minerarie” della Direzione Generale dell’Ispra, ha parlato del ruolo dell’ente e dell’importanza della mappatura dei rifiuti estrattivi, con particolare riferimento alla Sardegna e alla Toscana, aggiungendo quanto sia importante anche un allineamento con l’Europa in termini di programmazione.
A tal proposito, il presidente della Federazione Europea dei Geologi, David Govoni, ha sottolineato l'importanza di una continua sinergia con l’Università e il rafforzamento della cooperazione con gli altri Paesi EU nei tavoli del Parlamento Europeo, per una strategia comune rivolta alle materie prime critiche e alla transizione energetica.
Il neo direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr, Andrea Dini, ha sottolineato l’importanza della multidisciplinarietà delle geoscienze nell'affrontare le sfide delle materie prime critiche. Monica Giarda, Direttore delle Attività di Assorisorse, ha messo in evidenza il ruolo primario della formazione dei giovani svolta dalle Università e il ruolo cruciale della valutazione dell’impatto ambientale nella gestione delle risorse.
La prof.ssa Elena Belluso, presidente del GABeC, ha presentato la proposta di Master Inter-Ateneo di II livello dal titolo: “Tecniche di analisi, identificazione e valutazione dei giacimenti minerari”, che vedrà coinvolte undici Unità Accademiche e Scientifiche.
Infine,il prof. Paolo Mazzoleni, presidente della SIMP, ha ribadito il ruolo sempre attivo della Società Italiana di Mineralogia e petrologia, al cui interno sono presenti numerosi studiosi competenti nel campo delle georisorse, del recupero dei materiali di scarto e delle materie prime critiche.

In foto da sinistra Elena Belluso, Paolo Mazzoleni, Arcangelo Francesco Violo e Fiorenzo Fumanti
Durante la tavola rotonda conclusiva, si è ribadito come le Scienze della Terra siano alla base della transizione energetica, con un ruolo imprescindibile per il futuro della gestione sostenibile delle risorse.
È stato anche sottolineato che le competenze geologiche devono essere valorizzate e integrate con le nuove tecnologie e metodologie per affrontare le sfide ambientali ed economiche di tutta la filiera estrattiva, attraverso una continua formazione che vede il coinvolgimento delle Società riconosciute a livello nazionale.
In chiusura Arcangelo Francesco Violo, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, ha messo in luce la carenza di geologi sul territorio nazionale e internazionale, a fronte di una crescente richiesta di queste figure professionali e di un significativo aumento dei loro redditi.