Ricercatori provenienti dai Paesi dell’area mediterranea si sono confrontati a Ragusa Ibla sul paesaggio carsico e delle grotte con i loro ecosistemi e le risorse storico-antropologiche
La conoscenza, la valorizzazione e la salvaguardia del paesaggio carsico e delle grotte con i loro ecosistemi e le risorse storico-antropologiche nel loro insieme sono stati i temi principali dell’edizione 2024 di Man & Karst, la conferenza scientifica internazionale che si è svolta nei giorni scorsi a Ragusa Ibla.
Proprio gli ecosistemi carsici e le risorse presenti rappresentano uno strumento e funzione ottimale per la ricerca scientifica, non tanto fine a sé stessa o per il bene di pochi utenti, quanto piuttosto al servizio e a beneficio dell’intera comunità.
La conferenza – ospitata nell’auditorium San Vincenzo Ferreri a Ragusa Ibla - ha visto la partecipazione di ricercatori provenienti da università ed enti di ricerca di tutta l’area circum-mediterranea: Italia, Libia, Slovenia, Croazia, Albania, Turchia, Armenia, Francia, Austria, Tunisia.
Studenti del corso di laurea in Scienze geologiche con la prof.ssa Rosalda Punturo in visita alla Necropoli di Pantalica
Un contesto storico-geografico che per tre giorni è stato protagonista e in cui si è discusso dell'Uomo e del suo rapporto con il Carsismo, condividendo nuove esperienze di ricerca. La collocazione storica di Ragusa, capoluogo della provincia più meridionale d'Italia, nel promontorio ibleo al centro del Mediterraneo, Patrimonio dell'Unesco per il suo splendido barocco, racchiuso tra due valli fluvio-carsiche, ha rappresentato la location ideale per trattare gli argomenti di Geomorfologia carsica, Idrogeologia carsica e tutela delle acque, Speleologia e conservazione delle grotte, Archeologia e paleontologia nelle grotte carsiche, Biospeleologia ed ecologia, Vulnerabilità, tutela e fruizione dei paesaggi carsici e delle grotte, Miniere in aree carsiche, Rischio geografico carsico e Grotte in aree vulcaniche.
L’iniziativa, non a caso, ha compreso anche escursioni tematiche in alcuni dei contesti carsici più interessanti del settore sud-orientale della Sicilia: dai canyon fluvio- carsici iblei in cui si affaccia la Necropoli di Pantalica (patrimonio Unesco) alla Riserva naturale integrale Grotta Monello gestita dall’Area Terza missione dell’Università di Catania. I partecipanti hanno avuto modo di visitare le miniere di calcari boituminosi che si estraggono a Ragusa nella miniera Tabuna, gestita dalla Ditta Colacem.
Un momento dei lavori nell’auditorium San Vincenzo Ferreri a Ragusa Ibla
Hanno fatto parte dei comitati organizzatore e scientifico diversi docenti del Dipartimento di scienze Biologiche, geologiche e ambientali Rosalda Punturo, Rosolino Cirrincione, Rosanna Maniscalco, Serafina Carbone, Carmelo Monaco, Carmelo Ferlito, Sebastiano Imposa dell’Università di Catania.
Nel corso dei lavori sono intervenuti con propri contributi scientifici e dei rispettivi gruppi di ricerca, tra gli altri, i docenti e ricercatori del Dipartimento di scienze Biologiche, geologiche e ambientali dell’ateneo catanese Rosalda Punturo, Rosanna Maniscalco, Salvatore Gambino, Sabrina Grassi, Carmelo Ferlito, Sebastiano Imposa.
L’evento è stato patrocinato da università e prestigiosi enti di ricerca stranieri come la International Union of Speleology, l’Istituto Italiano di Speleologia, la Federazione speleologica europea, la Società speleologica italiana, la Società geologica italiana, l’Associazione internazionale di idrogeologia, il Centro speleologico armeno, la Federazione francese di speleologia, l’Ordine regionale dei Geologi di Sicilia, la Federazione speleologica regionale siciliana e gli atenei di Catania, Messina, Trieste, Palermo e Bologna.
Un momento della visita guidata alla Rni Grotta Monello
Ed, inoltre, anche dal Piano Nazionale Lauree Scientifiche mediante azioni che rientrano nella propria mission come la promozione delle immatricolazioni ai corsi di laurea scientifici, la riduzione degli abbandoni universitari e il miglioramento delle carriere degli studenti mediante l’introduzione di strumenti e metodologie didattiche innovative.
Metodi innovativi che sono coerenti con l’approccio dello studente al centro delle attività didattiche e formative dell’ateneo catanese.
Non a caso alle attività della iniziativa ha preso parte anche un gruppo di studentesse e studenti del corso di laurea in Scienze geologiche dell’Università di Catania.