Luce e nanotecnologie per sconfiggere i tumori

AIRC sostiene un progetto Unict che aspira a rendere più efficace e meno tossica la chemioterapia. Gli obiettivi del team di ricerca del prof. Salvatore Sortino

La Doxorubicina è uno dei farmaci chemioterapici più largamente impiegati nella lotta contro una vasta gamma di tumori. Le sue principali limitazioni in ambito clinico sono però l'elevata tossicità per il cuore e la resistenza al farmaco, che incidono significativamente sulla qualità di vita dei pazienti.

Un progetto di ricerca proposto dal prof. Salvatore Sortino, ordinario di Chimica generale e Inorganica al dipartimento di Scienze del Farmaco e della Salute dell’Università di Catania si propone pertanto di superare tali limiti sfruttando un approccio foto-farmacologico multimodale innovativo, basato sugli effetti additivi e sinergici derivanti dalla combinazione della Doxorubicina con specie altamente reattive dell’ossigeno e dell’azoto, mediante il controllo di stimoli luminosi.

Per raggiungere questi obiettivi, saranno sviluppati foto-precursori speciali, trasportati da nanoparticelle biodegradabili, che rilasciano gli agenti terapeutici selezionati in quantità controllata direttamente nel tumore, ma solo dopo essere attivati dalla luce visibile.

Phototermical Reactors

Phototermical Reactors

La metodologia e gli obiettivi proposti dal progetto del prof. Sortino – intitolato A Multimodal Photopharmacological Strategy for Overcoming Doxorubicin Resistance in Cancer - sono stati apprezzati dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro che ha assegnato al team di ricerca catanese, con cui collaborano i professori Ferdinando Nicoletti, Venera Cardile e Katia Mangano (Biometec, Università di Catania) e la prof.ssa Fabiana Quaglia (dipartimento di Farmacia, Università di Napoli Federico II), un AIRC Investigator Grant 2024.

Si tratta di un finanziamento quinquennale che l’Associazione destina per sostenere progetti guidati da ricercatori affermati. Le proposte sono state selezionate attraverso il metodo internazionale di peer review per la rilevanza al cancro, l'innovatività, la fattibilità e il potenziale impatto positivo sui pazienti.

Prove di laboratorio

Attività di laboratorio

«Nonostante il progetto sia focalizzato sulla Doxorubicina – aggiunge il prof. Sortino, già vincitore di altri due AIRC IG su ricerche precedenti -, la strategia proposta può, in linea di principio, essere estesa ad altri farmaci chemioterapici. Ciò potrebbe aiutarci a generare una classe di strumenti farmacologici ad elevato potenziale di innovazione nel trattamento di precisione dei tumori. Si prevede inoltre che i risultati di questo progetto saranno in grado di fornirci informazioni utili ad incrementare l’efficacia delle terapie oncologiche attualmente in uso e ridurne gli effetti collaterali, con evidenti benefici per il paziente».

Il team di ricerca etneo, a forte componente internazionale, è composto inoltre da Aurore Fraix, Tassia Joy Martins, Thomas Lecuyer, Samantha Sollima, Benjamin Clepoint, Francesca Laneri, Marika Cuddè, Chiara Di Rosa e Cristina Parisi.

Il team di ricerca

Il team di ricerca