Nel giardino scientifico catanese dal 1° maggio riprendono le attività di promozione culturale e sociale curate da Officine Culturali
Al suo interno natura e storia si fondono in un ‘unicum’ di rara bellezza. Nel ‘cuore’ di Catania, camminando per i vialetti dalle geometrie perfette del 'giardino' dei catanesi, ormai dal respiro ampiamente internazionale, è possibile ammirare peculiari collezioni, quali le ‘succulente’ (migliaia di esemplari per la maggior parte coltivati all'aperto), le ‘palme’ (80 specie diverse) e le 'piante autoctone siciliane' (numerose piante spontanee della flora sicula).
È l’Orto Botanico dell’Università di Catania, un autentico ‘polmone verde’ della città. Oggi nel mondo esistono circa 1400 orti botanici e arboreti con oltre 100 milioni di visitatori l’anno, una buona parte in Europa e oltre una trentina, tra orti botanici universitari e non, in Italia. Quello etneo fa parte anche del Botanic Gardens Conservation International, un'associazione britannica che si occupa della conservazione di orti e giardini botanici.
Fondato nel 1858 grazie all’opera del monaco cassinese Francesco Tornabene Roccaforte, allora professore di Botanica dell’ateneo catanese, l’Orto Botanico di Catania - diretto dal Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali - si estende su una superficie di 16mila metri quadrati nel 'salotto' della città dell’Elefante tra via Etnea e via Antonino Longo.
Le prime piante, provenienti da altri orti botanici, in particolare dalla Svezia, Francia e Italia (Napoli e Palermo) furono collocate nel 1862. Nello stesso anno e nel 1864 l'Orto fu visitato dal Principe Umberto di Savoia che, tra l'altro, apprezzò le collezioni di cotoni e tabacchi.
Nel 1865, grazie ad un lascito del catanese Mario Coltraro all'Università, l'Orto fu ampliato e la nuova area venne destinata, come espressamente voluto dal donatore, alla coltivazione di specie della flora spontanea siciliana.
L’orto, che ancora oggi mantiene l’originario impianto ottocentesco, è suddiviso in Hortus Universalis, dove si coltivano piante esotiche, ed in Hortus Siculus, dedicato alla coltivazione di specie native della Sicilia.
Nell’orto siculo, sfruttando la naturale pendenza del terreno, sono stati ricostruiti alcuni degli habitat naturali più rappresentativi della Sicilia (coste rocciose, ambienti dunali, boschivi, lacustri).
Tra le specie endemiche coltivate nell’orto siculo vanno ricordate alcune vere e proprie rarità, come Zelkova sicula, Ptilostemon greuterii, Dianthus rupicola.
Uno dei vialetti dell'Orto Botanico di Catania
L’impostazione dell’Orto Universale è, invece, di tipo formale, con aiuole disposte geometricamente ed una simmetria determinata dall’intersezione ortogonale dei viali principali. Sono presenti, inoltre, tre vasche per la coltivazione di piante acquatiche, di cui la più grande suddivisa in settori disposti radialmente, e una grande serra tropicale (Tepidarium).
Tra le diverse collezioni, quella delle piante succulente, con i suoi circa 4.500 esemplari, è la più ricca. Si tratta prevalentemente di Cactaceae, Euphorbiaceae, Aizoaceae, per la maggior parte coltivate in pieno campo. Tra gli esemplari più significativi, vi sono alcuni Cereus di grandi dimensioni, diversi Echinocactus grusonii ultracentenari e numerose specie del gen. Mammillaria.
La collezione di palme (fam. Arecaceae) è distribuita nei diversi settori dell’Orto e annovera oltre un centinaio di specie coltivate all’aperto. Tra gli esemplari più antichi e pregiati la Butia eriospatha, Trithrinax campestris T. brasiliensis, Erythea edulis e Jubaea chilensis.
Altre collezioni importanti sono quelle delle Gimnosperme, piante molto primitive la cui origine risale al Mesozoico, plumerie e piante officinali.
Negli anni scorsi, in piena pandemia, è stato oggetto di interventi, nel pieno rispetto stilistico e funzionale, finalizzati alla realizzazione di un nuovo percorso per persone diversamente abili con materiali e tecnologie all’avanguardia. Un itinerario ‘inclusivo’ concepito e realizzato per consentire a tutti di ammirarne anche gli angoli più remoti.
Ma il 'giardino' etneo riveste una particolare importanza in campo educativo richiamando ogni anno migliaia di studenti e visitatori, in particolar modo per le iniziative proposte per richiamare l’attenzione sulle problematiche di carattere ambientale e di salvaguardia ex situ delle specie in via di scomparsa.
Ed in quest’ottica lunedì 1° maggio, dalle 9 alle 19, sarà aperto gratuitamente ai visitatori, con ingresso da via Etnea 397 (ultimo accesso alle ore 18).
In occasione della Festa dei lavoratori, il giardino scientifico catanese offrirà a cittadini e turisti la possibilità di ammirare i meravigliosi esemplari di vegetazione custoditi tra i suoi viali, a poche settimane dall’affollatissima “Caccia al tesoro botanico” che ha attirato numerose famiglie nel giorno di Pasquetta, per l’iniziativa curata da Officine Culturali in collaborazione con il Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania.
Grazie all’accordo di partenariato speciale pubblico-privato con l’ateneo, infatti, l’associazione impresa sociale Officine Culturali è tornata a gestire le attività di educazione al patrimonio culturale e naturale rivolte al pubblico all’Orto Botanico di Catania. Queste si tradurranno principalmente in azioni di valorizzazione, anche sulla base di piani di audience development e public engagement, efficacia educativa, inclusione sociale, progettate per aumentare la partecipazione culturale della comunità locale, ma non solo.
L’Orto Botanico si aggiunge dunque al Monastero dei Benedettini, con il Museo della Fabbrica e il relativo Archivio, e al Museo di Archeologia, edifici e istituzioni parte del Sistema Museale d'Ateneo (SiMuA) promosse in un'ottica di Terza Missione, nella quale la comunicazione sociale della ricerca scientifica è base per la progettazione di attività e iniziative culturali e sociali per la città e chi la vive.
Dopo l’approvazione dell’accordo attuativo di partenariato dedicato all’Orto Botanico, al coordinamento con il direttore del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali Gian Pietro Giusso del Galdo e il suo staff – Gianluca Trovato, Giuseppe Siracusa e Roberto Lo Turco -, e all’assunzione di una operatrice e un operatore con contratto collettivo nazionale di lavoro Federculture e l’attivazione un tirocinio di inserimento lavorativo, lo scorso febbraio sono riprese ufficialmente le attività per le scuole.
Si tratta solo della prima parte di una lunga programmazione che con differenti linguaggi e pratiche coinvolgerà le comunità locali, le famiglie, i visitatori e le visitatrici. Già nei mesi a seguire alle attività per le scolaresche e le famiglie verranno affiancate visite guidate, anche in orari straordinari, percorsi tematici e iniziative per poter scoprire l’Orto Botanico di Catania.
Il prossimo appuntamento è per domenica 14 maggio, alle 10,30, nell’ambito del “FIC Festival”, una rassegna curata da Scenario Pubblico: bambini e bambine potranno prendere parte al laboratorio ludico didattico “Pianta la mamma”, un’occasione di gioco e scoperta in occasione della festa della mamma. Per partecipare è necessaria la prenotazione chiamando allo 0957102767 o al 3349242464 (anche messaggio WhatsApp).