“Lo sviluppo del territorio richiede sinergie tra pubblico e privato”

L’intervento del rettore Francesco Priolo all’incontro "Il polso dell'economia - Il Mezzogiorno"

Alfio Russo

“L’Università di Catania è in prima fila in Sicilia nella formazione e nella ricerca e in particolar modo nel realizzare e alimentare le sinergie tra pubblico e privato al fine di favorire lo sviluppo del nostro territorio”. 

Con queste parole il rettore Francesco Priolo è intervenuto stamattina, al Palazzo degli Elefanti, all’incontro dal titolo Il polso dell'economia - Il Mezzogiorno sottolineando come da diversi anni “l’ateneo catanese sta adattando la sua formazione alle esigenze del territorio perché è compito dell’università formare il capitale umano, i ragazzi e le ragazze, e formarli perché possano restare in questa terra e farla volare”.

“Un processo che richiede anche una forte rete di collaborazione, e non competizione, tra gli atenei siciliani nel portare avanti iniziative per il territorio. Basti pensare che Unict negli ultimi anni ha registrato un +24% di iscritti al primo anno dei corsi di laurea con una continua crescita dei laureati, in molti casi i primi in famiglia, che ha portato il nostro ateneo vicino alla media nazionale”, ha aggiunto.

Al tempo stesso il rettore Francesco Priolo ha evidenziato la sinergia con le aziende del territorio, prime fra tutte STMicroelectronics, in cui “sono stati creati nel polo catanese i primi laboratori pubblici in un privato”, ha detto. “Ma Unict da diversi anni ha stretto collaborazioni con tutti gli enti di ricerca, come anche con il Cnr, e con le istituzioni perché il cambio di passo deve coinvolgere tutte le parti”, ha aggiunto.

“Catania, non a caso, è stata da sempre la capitale del silicio – ha tenuto a precisare evidenziando con la collaborazione scientifica con STMicroelectronics -, non a caso stiamo lavorando all’impiego del carburo di silicio come semiconduttore al posto del silicio”.

“Con STMicroelectronic, inoltre, abbiamo realizzato un master con competenze molto specifiche nel campo della power electronics, ha aggiunto il rettore che ha precisato il rapporto con il privato nel campo della formazione visto che il 30% dei nostri dottori di ricerca ha ottenuto il titolo, il più importante del sistema formativo italiano, con collaborazioni in aziende private”.

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Oltre alla formazione, il rettore Francesco Priolo si è soffermato anche sull’innovazione e sviluppo tecnologico che passa anche dai fondi Pnrr in campo privato e collaborazioni con il pubblico.

“Investire nell'istruzione e nella formazione professionale è essenziale per colmare il divario di competenze tra il Nord e il Sud – ha detto -. Creare maggiori opportunità per i giovani, evitando la fuga di cervelli, richiede università e centri di ricerca ben finanziati”.

“Abbiamo progetti di ricerca per 167 milioni di euro che consentono di sviluppare ricerca e innovazione con le aziende private, ma al tempo stesso abbiamo instaurato rapporti di collaborazione con consulenze scientifiche nel campo della rigenerazione urbana e sviluppo sociale, soprattutto dei territori più degradati, con le istituzioni di Catania, Siracusa e Ragusa”, ha aggiunto.

"La presenza del governatore della Banca d'Italia a Catania, Fabio Panetta, è un segno davvero importante ed il segno di una città, di una terra, di un Meridione che si sta risvegliando alla grande, in particolare portando avanti i rapporti con le imprese", ha evidenziato il rettore.

“Il Sud Italia, infatti, ha grandi potenzialità proprio nel settore delle energie rinnovabili, come il solare e l'eolico – ha aggiunto -. Investire in queste tecnologie non solo potrebbe ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, ma permetterebbe di creare nuovi posti di lavoro e rilanciare l'economia locale con modelli di sviluppo sostenibile”.

Un momento dei lavori