Le riserve in dieci scatti

Le fotografie più affascinanti delle aree protette gestite da Unict in mostra al Museo dei Saperi e delle Mirabilie siciliane 

Valentina Ribellino

Le riserve in 10 scatti, un contest fotografico per far conoscere e valorizzare le aree protette e in particolar modo sensibilizzare tutti alla sostenibilità ambientale.

Ad ospitare la mostra collettiva di fotografie realizzate dagli studenti e dalle studentesse internazionali in mobilità Erasmus, dal 30 luglio al 15 settembre, è il Museo dei Saperi e delle Mirabilia siciliane, al piano terra del Palazzo centrale dell’Università di Catania.

L’iniziativa è stata realizzata con il supporto organizzativo dei servizi educativi del Museo dei Saperi e delle Mirabilie Siciliane, dell'Ufficio Gestione Riserve, dell'Ufficio Politiche per la Sostenibilità, dell'Unità Operativa Relazioni Internazionali e dell'associazione studentesca Erasmus Student Network.

Il tema di quest'anno è stato dedicato alla resilienza dell'acqua, un bene minacciato dal veloce fenomeno del cambiamento climatico.

Le foto sono state realizzate nelle riserve naturali integrali gestite da Unict nel territorio siracusano: Grotta Monello (Contrada Perciata, Siracusa), Complesso speleologico Villasmundo-Sant'Alfio (Melilli) e Grotta Palombara (Melilli).

Il contest fotografico è stato promosso da Emilia Musumeci, responsabile del progetto di educazione ambientale ScuolAmbiente di Unict, e da Valentina Barbagallo, responsabile dell'Ufficio Relazioni Internazionali, con l’idea di creare un progetto che abbracciasse gli obiettivi della Ue Green Week 2024, un evento promosso dalla Direzione generale dell'Ambiente della commissione europea al fine di sensibiizzare la società europea alla sostenibilità ambientale.

L'iniziativa fotografica è stata destinata agli studenti Erasmus che sono stati impegnati nelle riserve siracusane di Grotta Monello, Grotta Palombara e Complesso speleologico Villasmundo.

Alcuni scatti in mostra

Alcuni scatti in mostra

«Ci siamo focalizzati sul tema della resilienza dell'acqua, cioè sulla sua capacità di resistere in ambienti difficili», ha spiegato la dott.ssa Emilia Musumeci dell’Area Terza Missione di Unict.

E sulla scelta dei luoghi ha aggiunto che «abbiamo mirato alle riserve siracusane per rispondere alle necessità di spostamenti rapidi e per il tempo breve a disposizione».

Il tema della resilienza idrica ci introduce a un altro molto grave che è quello della siccità.

«Questi ultimi anni ci dimostrano che le piogge sono sempre più rare. Noi cittadini dobbiamo imparare a usare l'acqua in modo più razionale, come facevano i nostri nonni nelle campagne cinquant'anni fa, quando usavano le cisterne», ha aggiunto la dott.ssa Musumeci.

In effetti, basta vedere cosa sta succedendo in Sicilia, colpita in maniera grave dalla siccità: è sempre più difficile avere l'acqua corrente in casa per molte città dell'entroterra e l'agricoltura sta soffrendo con gravi conseguenze permanenti.

«Dovremmo quindi accettare e favorire l'idea del risparmio energetico, in maniera più moderna certamente, ma è importante farlo per ristabilizzare il ciclo dell'acqua - ha evidenziato la responsabile del progetto ScuolAmbiente -. Più rispettiamo gli ambienti naturali più il ciclo dell'acqua si stabilizza, così anche il clima, anche perché queste rare piogge torrenziali non lasciano niente al terreno».

Tematiche che l’Università di Catania, anche tramite l'Ufficio gestione riserve, promuove, in particolar modo l'educazione ambientale all'interno e all'esterno del contesto universitario tramite diversi progetti. 

E anche tramite le sette riserve naturali che l’ateneo gestisce nella Sicilia orientale  in cui si praticano azioni di tutela del territorio, progetti di educazione ambientale e ricerca scientifica, e anche visite guidate per piccoli gruppi dietro previa prenotazione.

I panel di alcune riserve naturali gestite da Unict

I panel di alcune riserve naturali gestite da Unict

Attraverso una visita guidata, e consigliata, della mostra si possono scoprire le caratteristiche di queste riserve. La Grotta Palombara è una zona generalmente poco o per niente umida; solo nei mesi invernali si possono intravedere la creazione di doline carsiche, ossia conche che si riempiono d'acqua con le piogge, e che purtroppo da quando ha smesso di piovere non si sono più viste.

È proprio questa la riserva in cui i «ragazzi si sono trovati in difficoltà perché al momento della visita, a giugno, era tutto secco», ha sottolineato la dott.ssa Musumeci.

D'altronde tutte le riserve stanno soffrendo la mancanza di piogge, anche se Grotta Monello e Villasmundo risultano più umide rispetto alla Palombara e in cui è presente una vegetazione più resistente e persistono piccoli torrenti d'acqua.

Tuttavia anche nell'arsura tipica della Palombara è possibile intravedere, nei mesi piovosi, una vegetazione erbacea più o meno bassa nonché piantine, come il timo e l'equiseto, che nascono nei buchi delle rocce erose.

Per gli studenti Erasmus che hanno partecipato al contest la possibilità di poter visitare le riserve ha rappresentato una occasione importante, «una giornata bellissima», come l’hanno definita in tanti.

Studenti che provengono da paesi diversi, come la Germania e l'India, che hanno potuto vivere «altre esperienze naturalistiche, diverse, e ognuno di loro ha potuto confrontare i propri habitat naturali con quelli siciliani», ha spiegato la dott.ssa Musumeci.

Sono stati divisi in tre gruppi con ognuno una riserva diversa, che pur trovandosi nello stesso territorio presentano una grande biodiversità, e sono stati liberi di poter scattare le proprie fotografie in modo autonomo anche se accompagnati durante il percorso.

Fondamentale è stato il ruolo svolto dall'Università di Catania perché, come ha spiegato la dottoressa Musumeci, «senza di noi probabilmente durante la loro esperienza Erasmus non avrebbero conosciuto questi ambienti».

Alcuni scatti in mostra

Alcuni scatti in mostra

La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13,30 e martedì, mercoledì e giovedì anche dalle 14,30 alle 17,30