L’anno dei granchi blu

Segnalato nelle acque ioniche siciliane il Portunus segnis, parente del più noto Callinectes sapidus che ha causato ingenti danni all’ecosistema e all’economia

Alfio Russo

Il 2023 è ormai l’anno del granchio blu. Alla già preoccupante situazione causata dal Callinectes sapidus, una specie aliena di origine atlantica che ha tanto fatto parlare di sé, e di cui certamente si continuerà a parlare, si rischia adesso una nuova “invasione aliena”.

Nei giorni scorsi, infatti, è stata segnalata la presenza nelle acque della Sicilia ionica, e di recente anche nell’Adriatico, di uno stretto parente del Callinectes sapidus, ovvero il Portunus segnis. Si tratta di un altro granchio appartenente alla stessa famiglia dei Portunidi, noto come granchio blu nuotatore.

«Quest’ultimo, a differenza del Callinectes sapidus, arriva dal Mar Rosso ed è stato segnalato per la prima volta in acque mediterranee nel lontano 1898, circa 30 anni dopo l’apertura del Canale di Suez – spiega il prof. Francesco Tiralongo, ittiologo dell’Università di Catania -. Attualmente la specie ha invaso le vicine coste tunisine, raggiungendo abbondanze eccezionali, mentre in Italia la sua presenza è ancora sporadica, con alcune segnalazioni avvenute soprattutto in Sicilia e, di recente, in Adriatico».

Due esemplari di Portunus segnis

Due esemplari di granchio blu nuotatore (Portunus segnis) campionati da Francesco Tiralongo e Raffaele Gattelli

Pochi giorni fa, durante quattro giornate di intensi campionamenti in aree strategiche delle Sicilia ionica, il team di “cacciatori di granchi blu” formato da Francesco Tiralongo, docente e ricercatore dell’ateneo catanese, da Raffaele Gattelli, docente di zoologia all’Università di Bologna ed esperto di crostacei decapodi, e dal pescatore calabrese di professione Antonino Martino, ha osservato la presenza del “cugino” lessepsiano, che viene dal Mar Rosso tramite il Canale di Suez, Portunus segnis, nello stesso habitat del granchio atlantico Callinectes sapidus. Con loro anche Helen Accolla e Costanza Di Pasquale, rispettivamente biologa ambientale e laureanda in Biologia ambientale all'Università di Catania.

«Proprio quest’ultima specie, il Callinectes sapidus, proveniente dall’Atlantico e nota per le nostre acque da oltre 70 anni, negli ultimi anni, e in particolare nel 2023, ha letteralmente invaso parecchie aree ed habitat distribuiti in tutte le coste italiane, dal nord al sud, impattando gravemente sugli ecosistemi costieri e danneggiando l’economica legata agli allevamenti di bivalvi, soprattutto nell’area del delta del Po dove ha colpito in particolare le vongole – continua il docente dell’ateneo catanese -. Inoltre, le sue potenti e affilate chele, hanno ferito qualche bagnante, richiedendo l’intervento medico e l’impiego di punti di sutura».

Analisi su Callinectes sapidus presso il Laboratorio di Biologia della Fauna Marina Mediterranea dell’ateneo catanese

Analisi su Callinectes sapidus al Laboratorio di Biologia della Fauna Marina Mediterranea di Unict

Adesso una nuova invasione aliena, quella del Portunus segnis, potrebbe incidere negativamente sull’ecosistema e sull’economia di settore.

«Sebbene la presenza di Portunus segnis per il territorio italiano era già nota, osservare le due specie di granchi nuotatori vivere a stretto contatto apre nuovi scenari di ricerca», concordano i due docenti di zoologia, Francesco Tiralongo e Raffaele Gattelli.

«Bisogna attentamente monitorare la situazione e approfondire le dinamiche di competizione e predazione che probabilmente esistono tra queste due specie, entrambe in grado di impattare negativamente i nostri ecosistemi e di danneggiare l’economia del nostro territorio», concludono i due zoologi.

In definitiva, quindi, questo altro granchio blu, il Portunus segnis, desta non poca preoccupazione ai biologi marini, che ritengono urgente intensificare gli studi e il monitoraggio della specie, anche accertandone l’identità tramite accurate analisi morfologiche e molecolari.

il team “cacciatori di granchi blu”

Il team “cacciatori di granchi blu” nella riserva naturale di Vendicari, un'area invasa dal granchio reale blu (Callinectes sapidus)

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