Oltre cento studenti del corso di laurea in Scienze biologiche hanno studiato sul campo la flora vascolare e la fauna della riserva naturale orientata
Immersi nella natura per scoprire e approfondire le proprie conoscenze sulla diversità e bellezza della flora vascolare e della fauna della Riserva naturale orientata Biviere di Gela. Un’occasione speciale, condita da entusiasmo e divertimento, per 110 studentesse e studenti del corso di laurea in Scienze biologiche del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania.
L’escursione ha visto il prezioso supporto del direttore Emilio Giudice, e del dott. Giovanni Puleo, entrambi della Lipu che gestisce l'area protetta, che hanno consentito agli studenti di approfondire le proprie conoscenze del territorio e del paesaggio, evidenziando l’importanza della conservazione delle aree umide costiere e dei complessi dunali.
Ad accompagnare gli studenti i docenti Saverio Sciandrello di Botanica e Carmelo Fruciano di Zoologia, entrambi del Dsgba dell’Università di Catania. A coadiuvarli i tutor didattici Giulia Miraglia, Manuela Porrovecchio, Claudio Maurici, Sebastiano Battaglia, Antonino Puglisi, Gabriele Calì e Luigi Fiorentino.
Il direttore della Rno Biviere di Gela, Emilio Giudice, ha evidenziato gli elementi di pregio naturalistico che hanno consentito l’istituzione della dell’area protetta, come pure le forti pressioni umane del passato che hanno compromesso la funzionalità della vegetazione e la fragilità degli habitat umidi costieri. Ponendo particolare attenzione e preoccupazioni ad una sempre più marcata riduzione, negli ultimi anni, degli apporti idrici, come conseguenza delle azioni umane e ai cambiamenti climatici.
Un momento della escursione al Biviere di Gela
E, inoltre, ha evidenziato l’urgente necessità di figure specializzate nel restauro ambientale e rispristino della natura, anche alla luce della nuova normativa comunitaria (La legge sul ripristino della natura, o Nature Restoration Law, entrata in vigore il 18 agosto 2024), che impone agli Stati membri dell'Unione Europea di ripristinare gli ecosistemi degradati.
Sono state osservate analizzate e raccolte alcune delle famiglie botaniche, come Liliaceae, Iridaceae, Poaceae, Papilionaceae, Lamiaceae, Boraginaceae, Rosaceae, Papaveraceae, Brassicaceae, Ranunculaceae, Scrophulariceae, ecc. Famiglie di piante particolarmente interessanti che si rinvengono comunemente nell’area mediterranea trattate durante il corso di Botanica. Analogamente, nel corso dell’escursione gli studenti hanno potuto osservare svariate specie animali, sia immediatamente riconoscibili (come rane e girini, avannotti di pesci) sia meno conosciuti al grande pubblico (come svariati gruppi di insetti), appartenenti ad alcuni dei gruppi di animali che gli studenti imparano a conoscere a lezione.
Nel corso della visita è stata richiamata l’attenzione sul tema della diversità vegetale e animale attraverso il coinvolgimento di studenti in campo, favorendo le interazioni tra gli studenti e il territorio.
Un momento della escursione al Biviere di Gela con il direttore Emilio Giudice mentre tiene una "lezione" all'aperto
«L’attività è volta a sensibilizzare le nuove generazioni alla conservazione della natura e al rispetto delle piante spontanee», spiegano i docenti Sciandrello e Fruciano. In particolar modo, precisano, puntando l’attenzione sulle formazioni boschive a Tamarix sp. pl.; sulla macchia mediterranea caratterizzata da specie arbustive sempreverdi, come il Lentisco (Pistacia lentiscus), la palma nana (Chamaerops humilis), il ginepro (Juniperus macrocarpa), l’Olivastro (Olea sylvestris); sulla vegetazione palustre a dominanza di Phragmites communis.
E anche su tante specie vegetali di notevole interesse naturalistico, come il raro e minacciato Giacinto dal pennacchio di Gussone (Leopoldia gussonei), specie endemica prioritaria di conservazione secondo la Direttiva Habitat, la bellissima Ofride fior d'ape (Ophrys apifera), la ginestra bianca delle dune (Retama raetam subsp. gussonei), ecc.
«Un patrimonio botanico prezioso da conoscere e conservare su cui si basano numerosi servizi ecosistemici essenziali per l'umanità, quali la produzione di ossigeno, il sequestro di anidride carbonica dall'atmosfera, il contrasto al dissesto idrogeologico e agli effetti del cambiamento climatico», aggiungono i docenti di Unict.
«In ultima analisi, per gli studenti, escursioni di questo tipo nel corso dei loro studi sono un’occasione unica per poter coniugare da una parte teoria e pratica della conoscenza dei principali gruppi di animali e piante e dall’altra una percezione più chiara di come più specie di animali e piante, congiuntamente, formino degli ecosistemi unici e sempre più in precario equilibrio», hanno precisato.
Le studentesse e gli studenti, insieme con i docenti e responsabili della Lipu, che hanno partecipato all'escursione