Al Dipartimento di Giurisprudenza sono intervenuti numerosi esperti del settore in un convegno coordinato dalla prof.ssa Loredana Zappalà
L’aula magna di Villa Cerami del Dipartimento di Giurisprudenza ha ospitato nei giorni scorsi il convegno dal titolo Il rapporto di lavoro degli avvocati pubblici: ruolo e responsabilità.
Ad organizzare l’evento il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania in collaborazione con l’Unione Italiana Avvocati Enti Pubblici e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania.
Ad aprire i lavori sono stati il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, prof. Salvatore Zappalà e la prof.ssa Loredana Zappalà, associata di Diritto del lavoro e coordinatrice del convegno, che ha sottolineato l’importanza del tema trattato e l’impegno delle istituzioni coinvolte nell’organizzazione.
Sul valore dell’avvocatura pubblica è intervenuta la dott.ssa Laura Renda, presidente del Tribunale del Lavoro di Catania, che ha ribadito quanto il tema sia fondamentale, seppur spesso sottovalutato dall’opinione pubblica. “È un argomento centrale per il buon funzionamento della pubblica amministrazione e per la tutela dei cittadini”, ha dichiarato.
A seguire il dott. Pancrazio Savasta, presidente del TAR Catania, ha evidenziato il ruolo della giustizia amministrativa come garante dei diritti dei cittadini. “Gli enti pubblici devono essere esaltati per il loro ruolo di servizio nei confronti della collettività, prima ancora che come organizzazioni”, ha affermato, richiamando l’attenzione sull’importanza di un comportamento rispettoso e trasparente.

Un momento dell'intervento del dott. Pancrazio Savasta
Il dott. Michele Corradino, presidente di sezione del Consiglio di Stato, ha lodato l’avvocatura pubblica definendola “fondamentale per identificare e tutelare l’interesse pubblico”. E, inoltre, ha sottolineato il valore dell’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici come rappresentante delle istanze della categoria.
Sono poi seguiti i saluti della segretaria regionale dell’Unaep, l’avv. Mariella Argento, responsabile dell’ufficio legale dell’Asp di Enna, del prof. Aurelio Mirone, Presidente della Scuola di Specializzazione delle professioni legali, e dell’avv. Luigi Ferlito, in rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati di Catania.
Un’analisi approfondita sulle sfide e le trasformazioni dell’avvocatura pubblica è stata offerta da Loredana Zappalà.
La docente ha ripercorso l’evoluzione dell’avvocatura degli enti pubblici a partire dagli anni ’90, soffermandosi in particolare sulla riforma introdotta dall’articolo 23 della legge professionale del 2012 che ha stabilito requisiti stringenti per gli avvocati deli enti pubblici, vale a dire l’autonomia e l’indipendenza nella trattazione esclusiva e stabile degli affari legali dell'ente, ma anche il diritto a un trattamento economico adeguato alla funzione professionale svolta.

Un momento dell'intervento del prof. Agatino Cariola
Si è trattata di una disciplina che, come ha spiegato la docente, “ha contribuito a un rafforzamento del ruolo di garanzia dell’avvocatura pubblica”.
Sul piano costituzionale, Agatino Cariola, ordinario di Diritto costituzionale, ha richiamato gli articoli 97, 98 e 100 della Costituzione per evidenziare il legame tra avvocatura pubblica e buon andamento della pubblica amministrazione.
“L’avvocato pubblico non è solo un legale, ma un presidio di legalità, vigilando sulle decisioni e opponendosi ai provvedimenti ingiusti e illegittimi”, ha dichiarato.
Sono poi seguiti gli interventi dell’avv. Danilo Vallone, legale dell’Azienda Sanitaria provinciale di Ragusa, e dell’avv. Carmelo Ferrara, legale dell’Arnas Garibaldi di Catania.
I lavori si sono conclusi con l’intervento del prof. Bruno Caruso, che ha tirato le fila della giornata, sottolineando l’’importanza di una collaborazione sinergica degli avvocati degli enti pubblici con gli avvocati del libero foro.