Prestigioso riconoscimento per il docente catanese, direttore della Clinica neurologica del Policlinico-San Marco. Guiderà la Sin per il biennio 2025-27
Il prof. Mario Zappia, ordinario di Neurologia nel dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate “Ingrassia” dell’Università di Catania, è stato designato presidente eletto della Società italiana di Neurologia per il biennio 2025-27, a seguito delle votazioni telematiche che si sono svolte nei giorni scorsi, che hanno fatto registrare un altissimo numero di votanti.
La Sin conta circa 3.700 specialisti neurologi, tra ospedalieri, universitari, specialisti territoriali, liberi professionisti, ricercatori e neuroscienziati, e intende essere il punto di riferimento per chi opera nel campo della neurologia, fornendo attraverso la propria presenza sanitaria e assistenziale, informazioni, supporto e ricerca innovativa per migliorare la qualità della vita dei pazienti neurologici.
Il prof. Zappia, direttore del Dipartimento ad Attività integrata di Scienze neurologiche e della Ricerca neurobiologica e direttore dell’Uoc Clinica Neurologica dell’azienda ospedaliero universitaria “Policlinico Rodolico-San Marco” di Catania, ha incentrato la propria proposta di candidatura alla guida della prestigiosa società scientifica intorno a tre principi: la centralità della figura del neurologo nei processi decisionali e nei percorsi di diagnosi e cura delle malattie del sistema nervoso, grazie anche a una più effettiva interazione con il legislatore e i decisori politici; la modernizzazione, attraverso nuovi percorsi formativi interdisciplinari, delle competenze del neurologo in relazione alle nuove necessità assistenziali e allo sviluppo tecnologico; una maggiore internazionalizzazione della neurologia italiana per adeguare la formazione a standard europei, incentivare gli scambi culturali con altri Paesi, promuovendo la rappresentanza italiana negli organismi internazionali e diffondendo la cultura neurologica italiana nel mondo.
A questo proposito, per quanto riguarda la ricerca in neuroscienze cliniche e sperimentali l’Italia è ai primi posti del ranking mondiale come produzione scientifica e molti ricercatori del nostro Paese ricoprono incarichi spesso apicali in prestigiosi istituti di ricerca nordamericani o europei.
Per tali ragioni, secondo il prof. Zappia, occorre alimentare sempre più questi virtuosi comportamenti, investendo risorse e finanziando attività che promuovano, soprattutto per i giovani, borse di studio, fellowship all’estero, programmi di ricerca orientati alla creazione di network nazionali e internazionali. Proprio nelle settimane scorse una ricerca coordinata dal prof. Mario Zappia - dal titolo Long-Duration Response to Levodopa, Motor Learning, and Neuroplasticity in Early Parkinson's Disease (leggi l'articolo) - è stata premiata dalla prestigiosa International Parkinson’s and Movement Disorders Society come miglior studio scientifico del 2023 sulla Malattia di Parkinson.
Tra gli obiettivi programmatici del suo futuro mandato ci sono anche la realizzazione della parità di genere e l’apertura ai giovani neurologi, negli organismi direttivi della Società, e un impegno per facilitare i percorsi di diagnosi e cura, permettere uguaglianza di accesso alle terapie, e promuovere il rispetto per la dignità del malato, attraverso una compiuta realizzazione delle reti di patologia, affinché tutti gli attori coinvolti possano partecipare a pieno titolo alla presa in carico del paziente neurologico.
Sul piano della formazione, lo sviluppo di strumenti tecnologici ha permesso una rilevante offerta di corsi, workshop e seminari ai neurologi.
«Tuttavia – osserva il docente -, occorre diffondere conoscenza e formazione neurologica anche ad altre realtà: alle professioni sanitarie, ai medici di medicina generale, ai pazienti e ai loro caregiver, al mondo della comunicazione e dei social media per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle neuroscienze e del ruolo del neurologo e sperimentare innovazione condivisa anche in campo assistenziale. Andranno ulteriormente incentivati il dialogo e l’interconnessione tra centri di ricerca pubblici (Irccs, Università, Cnr, Aziende Ospedaliere) e privati, facilitando l’interazione con il mondo dell’industria e promuovendo la creazione di spin-off».
Il prof. Mario Zappia