Consegnati i lavori nell’ex ospedale Vittorio Emanuele. Saranno completati entro 30 mesi
Comincia a prendere vita il Museo dell'Etna nel padiglione San Marco dell’ex ospedale Vittorio Emanuele a Catania.
Stamattina, infatti, sono stati consegnati i lavori al raggruppamento temporaneo di imprese, costituito da Consorzio Stabile Medil Scpa e Icoser Srl di Benevento, che si è aggiudicato l’appalto per un importo complessivo di quasi 12 milioni di euro, Iva esclusa, con un ribasso del 15,55% sulla base d’asta.
Le opere prevedono il restauro, la rifunzionalizzazione e l’allestimento della struttura museale.
Gli interventi partiranno alla fine del mese di novembre e dovranno essere completati entro 30 mesi dall’avvio del cantiere. La progettazione del Museo dell’Etna è stata curata dallo studio di architettura Guicciardini & Magni di Firenze, vincitore della procedura pubblica curata dal dipartimento regionale Tecnico tramite il Genio civile etneo, così come la gara per l’affidamento dei lavori.
Il rendering del Museo dell'Etna
Concepito come spazio di socialità, il Museo dell’Etna offrirà un affascinante viaggio alla scoperta del territorio del vulcano.
Il percorso espositivo sviscera i diversi aspetti legati alla Muntagna, da quelli scientifici a quelli mitologici, artistici e antropologici e prevede sei settori: “L’Etna tra scienza e mito”; “L’uomo e il vulcano”; “Musica, letteratura e cinema”; “Gli aspetti naturalistici”; “Osservando il vulcano”; “Usi e costumi del territorio etneo”.
Le due corti interne, La corte del vulcano nell’ala est e La corte dei liotri nell’ala ovest, costituiranno i fulcri espositivi del museo.
Nella prima verrà realizzato un modello sospeso del vulcano con videomapping e giochi di luce che mostreranno i processi che avvengono all’interno dei condotti magmatici, mentre tappeti interattivi riprodurranno lo scorrimento di un fiume lavico.
Nella seconda vedrà l’installazione interattiva In volo sul paesaggio etneo: un pavimento con video led simulerà un volo sopra l’Etna, in alto ci sarà un'installazione con piccoli liotri sospesi - in onore all’elefante, simbolo della città di Catania -, mentre sulle pareti verranno realizzate multi-proiezioni immersive con immagini del paesaggio etneo.
Il rendering del Museo dell'Etna
La grande corte interna del museo, con una copertura leggera in acciaio e vetro, sarà uno spazio aperto alla città. L'edificio, nella parte superiore, sarà rivestito da una nuova "pelle" che si ispira alla muratura a vista in mattoni e pietra lavica dell'ex Monastero dei Benedettini.
Nelle ore serali, il rivestimento sarà illuminato con una luce calda e morbida, dall’intensità regolabile a seconda degli eventi, diventando una lanterna che irradia la propria luce sulla città.
Alla cerimonia di consegna dei lavori sono intervenuti il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, accompagnato dall’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò e dal sindaco di Catania, Enrico Trantino.
Presenti anche il prefetto Maria Carmela Librizzi, il rettore Francesco Priolo, la presidente Lina Scalisi e il direttore Gianni Latino dell’Accademia di Belle Arti, la soprintendente ai Beni culturali, Donatella Aprile.
E, inoltre, sono intervenuti il dirigente generale del dipartimento regionale tecnico, Duilio Alongi, l’ingegnere capo del Genio civile di Catania, Gaetano Laudani, il direttore amministrativo del Policlinico "Rodolico - San Marco", Rosario Fresta.
I rappresentanti delle istituzioni presenti alla cerimonia di consegna dei lavori
«Oggi – ha detto il governatore Renato Schifani – compiamo un altro decisivo passo avanti nella riconversione in polo culturale di questo ex presidio ospedaliero, già avviata dal precedente governo. La Regione è protagonista di un intervento che trasforma un edificio storico in una struttura museale all’avanguardia di oltre settemila metri quadrati».
«Valorizzeremo così l'eccezionale patrimonio rappresentato dal vulcano attivo più alto d’Europa, facendo del nuovo museo un punto di riferimento per catanesi, siciliani e turisti - ha aggiunto -. Al contempo, diamo nuova vita agli edifici non più utilizzati, restituendoli con nuove funzioni alla città, anche grazie alla sinergia con l'amministrazione comunale, le istituzioni dell'alta formazione e l’azienda Policlinico con le quali collaboriamo sugli altri progetti che riguardano l'area sanitaria dismessa».
Il prof. Paolo La Greca, vicesindaco del Comune di Catania, illustra i lavori al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al rettore Francesco Priolo, e al primo cittadino etneo, Enrico Trantino
«Avendo scelto di essere presente all’inizio dei lavori di questo grande progetto di riqualificazione dell’ex ospedale Vittorio Emanuele – ha sottolineato il sindaco di Catania, Enrico Trantino – il presidente della Regione mostra la sua particolare attenzione per la città e l’area metropolitana di Catania. Nel cuore più antico del nostro centro storico, nei pressi di Montevergine, dopo la nuova piazza al posto dell’ex ospedale Santa Marta, si prosegue con una nuova stagione di rigenerazione urbana che, con la regia del Comune, coinvolge anche l’Università e l’Accademia di Belle Arti, per realizzare nuovi insediamenti produttivi e culturali che guardino ai giovani e al futuro».
Il rettore Francesco Priolo, nel corso dell'incontro, ha illustrato ai presenti i progetti che l’Università di Catania sta portando avanti in materia di edilizia universitaria che comprendono interventi di ristrutturazione degli ex ospedali Ascoli-Tomaselli, a pochi passi dalla Cittadella universitaria, e del Vittorio Emanuele, adiacente al Monastero dei Benedettini.
«In tutto realizzeremo cinquemila posti aule e 600 posti letto che si aggiungono altri 80 posti letto con interventi nella struttura universitaria di via Androne - ha spiegato il rettore -. I quasi 700 posti letto che realizzeremo si aggiungono così ai 600 già disponibili dell’Ersu, un passo importante verso la risoluzione della problematica degli alloggi degli studenti fuori sede».
Il rettore Francesco Priolo con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Ai lati il sindaco Enrico Trantino e la presidente dell'Accademia delle Belle Arti, Lia Scalisi