Il Museo del Cinema si arricchisce con due nuove donazioni

Nella collezione un proiettore cinematografico Cinemeccanica C.P.C. 6000 e una macchina da presa O.G. 300 ideata tra il 1940 e il 1942

Samuele Bilardo

Il Museo del Cinema di Catania si arricchisce di due nuovi cimeli grazie alle donazioni delle famiglie etnee Ventimiglia e Muscarà. Da oggi nella collezione del museo è possibile ammirare un proiettore cinematografico Cinemeccanica C.P.C. 6000, proveniente dalla storica sala Tiffany di via Ferdinando Agnini, donato dalla famiglia Muscarà (Lucia, Sarah e Salvo), e una macchina da presa O.G. 300, ideata tra il 1940 e il 1942 al Centro sperimentale di Cinematografia e costruita nelle Officine Galileo di Firenze, da parte di Edoardo Ventimiglia, produttore cinematografico e nipote del proprietario.

Le donazioni sono state al centro di un evento – presentato da Emilia Campanile – che ha registrato la presenza del ministro Nello Musumeci, del sindaco Enrico Trantino, del prefetto Maria Carmela Librizzi, della prorettrice Francesca Longo, della docente di Cinema, fotografia e televisione al Dipartimento di Scienze Umanistiche, Stefania Rimini, dello storico del Cinema Sergio D’Amico  e, infine, dei rappresentanti delle due famiglie donatarie, Sarah Muscarà Zappulla  e Edoardo Ventimiglia.

La macchina da presa O.G. 300, ideata tra il 1940 e il 1942 al Centro sperimentale di Cinematografia e costruita nelle Officine Galileo di Firenze

La macchina da presa O.G. 300, ideata tra il 1940 e il 1942 al Centro sperimentale di Cinematografia e costruita nelle Officine Galileo di Firenze

Il sindaco Enrico Trantino, nel suo intervento, ha evidenziato “la funzione del museo di connessione tra i cittadini e il territorio e oggi arricchito dalle due donazioni che arricchiscono il patrimonio culturale della città”.

A seguire il ministro Nello Musumeci, ricordando con emozione l’archeologo, ormai scomparso, Sebastiano Tusa, ha citato una sua frase: “il museo non deve essere spazio monotono e noioso, ma dinamico e adatto alla socializzazione”.

“Il museo ha bisogno di nuove donazioni, della riprogrammazione dei progetti espositivi e di pezzi concessi in comodato d’uso: elementi fondamentali che continuano a nutrire il valore culturale dello spazio museale del Cinema”, ha aggiunto Nello Musumeci rivolgendosi con gratitudine alle famiglie donatrici.

E sul ruolo della prefettura su come far conoscere le bellezze di una città, Maria Carmela Librizzi ha evidenziato il ruolo centrale dell’istituzione, in particolare nel promuovere iniziative rivolte ai giovani provenienti dai quartieri che richiedono maggiore attenzione. "È fondamentale – ha spiegato – che il prefetto si faccia promotore di manifestazioni capaci di coinvolgere attivamente questi ragazzi, offrendo loro occasioni di crescita, partecipazione e senso di appartenenza al territorio”.

Un momento dell'intervento della prorettrice Francesca Longo

Un momento dell'intervento della prorettrice Francesca Longo

La prorettrice Francesca Longo ha voluto sottolineare quanto l’Università giochi un ruolo centrale nello sviluppo del cinema, che rappresenta un tassello importante dell’identità e dell’anima della città. “L’Università non è solo partner, è parte viva del progetto stesso — ha detto — e lo dimostrano proprio gli studenti, con la loro presenza, il loro impegno, la loro voglia di esserci.”

A seguire la prof.ssa Stefania Rimini ha sottolineato la necessità di un rilancio del Museo del Cinema. “Servono nuove energie, immaginazione - ha detto - perché il cinema è arte della memoria, spazio di invenzione e immaginazione, lo dice Giuseppe Tornatore”.

La docente, nel suo intervento, ha posto l’evidenza sul valore del cinema, definendolo come “specchio reale del nostro presente”, e ha spiegato “ci aiuta a capire le ragioni dello stare al mondo”. In riferimento alla Sicilia, alla sua centralità nella storia cinematografica italiana: “Questa terra ha sempre avuto un ruolo fondamentale, e la donazione che celebriamo oggi ne è la prova concreta. Bisogna rivendicare il diritto di essere presenti e a occupare un posto in questa mappa culturale”. La professoressa conclude “l’obiettivo fondamentale? Saper raccontare la storia che questi oggetti custodiscono. Sono a disposizione e vivo con emozione e gioia questa possibilità”.

Un momento dell'intervento della prof.ssa Stefania Rimini

Un momento dell'intervento della prof.ssa Stefania Rimini

“Io  e la mia famiglia ringraziamo vivamente il sindaco Enrico Trantino e il ministro Nello Musumeci per aver accettato con tanto entusiasmo questo nostro dono – ha spiegato Sarah Muscarà - non c’è luogo più giusto di un museo per ricostruire la storia della più meravigliosa delle arti, quella del cinema”, concludendo con un desiderio, quello di far sorgere, un giorno, un museo del teatro siciliano”. Una proposta che ha trovato l'immediata risposta del sindaco Trantino che ha annunciato "l'apertura di uno spazio per l’opera dei pupi alle Ciminiere”.

Edoardo Ventimiglia, in rappresentanza dell’altra famiglia donataria, ha voluto rendere omaggio alla figura del nonno, ricordandone i viaggi, la passione instancabile per il cinema e un legame profondo con la sua terra d’origine. “Da qui, da Catania, che possiamo definire a pieno titolo una capitale europea della cinematografia, è partito tutto”, ha detto con emozione, tracciando il filo di una memoria familiare che si intreccia con quella collettiva.

Edoardo Ventimiglia e Sarah Muscarà Zappulla mentre ricevono i ringraziamenti dal ministro Nello Musumeci e dal sindaco Enrico Trantino

Edoardo Ventimiglia e Sarah Muscarà Zappulla mentre ricevono i ringraziamenti dal ministro Nello Musumeci e dal sindaco Enrico Trantino

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