La ricerca, capeggiata da Unict, punta a selezionare broccoli, fagiolini e pomodori da coltivare e proteggere con tecniche innovative
Migliorare geneticamente ortaggi come broccoli, fagiolini e pomodori, coltivati con metodi di agricoltura biologica, adottando protocolli di produzione che vedono l'ausilio di microrganismi, di nutrienti naturali, di prodotti naturali bioattivi, di sostanza organica da integrare/reintegrare nel terreno agrario e di avvicendamenti tra le tre colture.
Individuare soluzioni innovative per la protezione delle colture di interesse agrario, al fine di ottenere un prodotto a 'residuo zero', è stato uno degli obiettivi del progetto Bresov - Breeding for Resilient Efficient and Sustainable Organic Vegetable Production, finanziato con quasi 6 milioni di euro dal programma europeo Horizon 2020.
Il terreno agrario "Bresov" all'interno dell'Azienda biologica “Terre del Barone”
All’iniziativa scientifica, che dal 2018 ha avuto l’Università di Catania come capofila, hanno collaborato alcune fra le più autorevoli realtà accademiche e scientifiche pubbliche e private (22 istituzioni di cui 17 con sede in Europa, tre partner asiatici da Cina e Sud Corea e due provenienti da Paesi associati quali Tunisia e Svizzera), e il prof. Ferdinando Branca, associato di Orticoltura e Floricoltura del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell'ateneo catanese, come coordinatore.
Lo scopo finale del progetto è stato quello di porre le basi per la costituzione di varietà di ortaggi selezionati e costituiti specificatamente per la produzione biologica consentendo di incrementare la quantità e la qualità di sementi idonee a tale comparto produttivo data dal recente Regolamento Ue 848/2018 che limita notevolmente le deroghe finora dispensate per l'utilizzo di semi non biologici per avviare i processi colturali in biologico.
Il terreno agrario "Bresov" all'interno dell'Azienda biologica “Terre del Barone”
Nei giorni scorsi si è tenuta la conferenza finale, ad Agrigento, aperta ai portatori di interesse rappresentati da azienda agricole, ditte sementiere e agroalimentari, ricercatori, persone coinvolte nella transizione agro-ecologica provenienti da diversi Paesi europei e medio-orientali, e sono state pianificate le successive attività di diffusione dei risultati: la strategia di exploitation, le prossime pubblicazioni, nuovi fondi e call future da intercettare.
L’incontro ha visto la partecipazione in presenza di circa un centinaio di partecipanti e di circa cinquanta connessi da remoto.
È stata anche realizzata una visita all’Azienda biologica Terre del Barone, per visionare il campo di valutazione cavolo broccolo, cavolfiore e cavolo da foglia del progetto Bresov, e il “Giardino della Kolymbethra” della Valle dei Templi di Agrigento, per evidenziare gli approcci agro-ecologici applicati alla gestione del giardino ispirata all’agricoltura greca.
Progetto Bresov, i rappresentanti dei partner nel corso di un incontro all'Università di Catania