Il Benessere organizzativo in Unict

Presentata l’indagine 2024. “Tutti noi abbiamo il compito di migliorare la vita della comunità accademica nei luoghi in cui si lavora”, ha detto il rettore Francesco Priolo

Mariano Campo e Alfio Russo

Un confronto sui risultati dell'indagine di Benessere organizzativo in Unict e mirata a rilevare le percezioni dei lavoratori e degli studenti che fanno parte della comunità accademica. È quanto si è tenuto, nei giorni scorsi, al Palazzo centrale, i vertici della governance d’ateneo e i componenti del Comitato Unico di Garanzia.

Una indagine avviata nel corso del giugno scorso, su iniziativa della Direzione generale e del Comitato Unico di Garanzia, che “fotografa” il 2024 coinvolgendo, per la prima volta, oltre al personale tecnico-amministrativo e docente e gli studenti dei corsi di I e II livello, anche gli allievi dei corsi post-laurea, dottorati e scuole di specializzazione.

L’incontro – aperto dal rettore Francesco Priolo e moderato dal direttore generale, Corrado Spinella, e dalla presidente del Cug, prof.ssa Germana Barone – è stata un’occasione per conoscere le prassi adottate da ciascuno nel condividere i risultati delle indagini e le azioni di miglioramento adottate, al fine di intervenire sulle criticità eventualmente emerse dall’indagine.

L’analisi dei risultati, che per i dipartimenti è possibile leggere comparativamente tra le diverse categorie di intervistati, fornirà elementi di riflessione utili alla governance per interventi volti al miglioramento delle condizioni di lavoro e studio.

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

“Tutti noi trascorriamo numerose ore in questo ateneo ed è necessario di migliorare, con le nostre proposte, la vita della comunità accademica nei luoghi in cui si lavora. L’indagine è ormai un appuntamento fisso per l’ateneo utile a raccogliere la voce della comunità”, ha aggiunto il rettore Francesco Priolo.

E proprio per valorizzare questo impegno il rettore ha chiesto ai partecipanti – presenti anche i responsabili dei dipartimenti, aree e strutture - di avere “un approccio propositivo, utile alla riflessione”.

Non a caso, a seguire, sono intervenuti i responsabili, docenti e amministrativi, di ciascuna struttura dell’Ateneo, scambiandosi modalità di disseminazione dei risultati, idee e azioni utili ad intervenire per il miglioramento della vita in comune, lavorativa o di studio.

Le indagini sul benessere organizzativo rivestono, infatti, un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità del lavoro in un ente pubblico, poiché offrono una comprensione approfondita delle dinamiche interne, dei livelli di soddisfazione e delle esigenze dei dipendenti e permettono di costruire un ente pubblico più sano, motivato e produttivo. Quando i dipendenti si sentono ascoltati e supportati, le loro performance migliorano, e di conseguenza, l'intera organizzazione diventa più efficiente nel raggiungere i suoi obiettivi.

L'intervento del rettore Francesco Priolo

In foto da sinistra Francesca Verzì, Germana Barone, Francesco Priolo e Corrado Spinella

I diversi aspetti chiave dell’indagine

Miglioramento del clima lavorativo. Le indagini sul benessere organizzativo aiutano a identificare le problematiche relazionali, come conflitti interpersonali, stress o difficoltà di comunicazione, che possono compromettere la qualità del lavoro. Affrontando questi problemi, si crea un ambiente di lavoro più collaborativo e armonioso, che favorisce la produttività e la motivazione.

Soddisfazione e motivazione del personale. Un alto livello di benessere organizzativo è strettamente legato alla soddisfazione del personale. Attraverso le indagini, si può raccogliere feedback sulle aspettative dei dipendenti, le loro percezioni e i loro desideri riguardo alla gestione, alla formazione, alle opportunità di crescita e al riconoscimento. Quando i dipendenti si sentono soddisfatti e valorizzati, la loro motivazione aumenta, con effetti positivi sulla performance.

Individuazione delle aree di miglioramento: Le indagini permettono di identificare aspetti specifici che necessitano di miglioramenti, come la gestione del carico di lavoro, l'organizzazione del lavoro, la chiarezza nei ruoli, o le risorse messe a disposizione. Una volta individuate queste aree, l'ente pubblico può implementare azioni correttive che ottimizzano i processi, riducono il burnout e aumentano l'efficacia complessiva.

Promozione di politiche di welfare e formazione. I risultati delle indagini possono evidenziare le necessità di specifici interventi di welfare aziendale, come politiche di conciliazione vita-lavoro, supporto psicologico, opportunità di formazione e sviluppo professionale. Questi interventi contribuiscono a migliorare la qualità della vita lavorativa, riducendo l'assenteismo e aumentando la fidelizzazione del personale.

Miglioramento della comunicazione interna. Le indagini sul benessere organizzativo spesso mettono in luce carenze nella comunicazione tra livelli gerarchici e tra i dipendenti. Migliorare la comunicazione, basandosi sui dati raccolti, aiuta a garantire che le informazioni siano condivise in modo chiaro e tempestivo, migliorando la trasparenza e la coesione all’interno dell’organizzazione.

Valorizzazione della leadership. Le indagini forniscono informazioni su come i dipendenti percepiscono i loro superiori e le pratiche di leadership. I risultati possono evidenziare se c'è una leadership inclusiva, empatica e capace di ispirare fiducia, o se ci sono aree da migliorare. Investire in una formazione mirata per i dirigenti, sulla base di queste informazioni, può rafforzare il legame tra leader e team, migliorando l’efficacia del lavoro complessivo.

I partecipanti all'incontro

I partecipanti all'incontro

Al tempo stesso, questo tipo di indagini sono uno strumento fondamentale per indirizzare le politiche del personale all'interno di un ente pubblico, poiché forniscono dati concreti e obiettivi che riflettono le reali esigenze, percezioni e aspettative dei dipendenti.

Possono quindi suggerire azioni per lo sviluppo di benessere personalizzate, per il miglioramento della conciliazione vita-lavoro, ottimizzazione delle pratiche di leadership e gestione, incentivazione della formazione e dello sviluppo professionale, promozione della salute e del supporto psicologico, sostegno alla diversità e all’inclusione, aumentando la motivazione e il coinvolgimento del personale e incentivando politiche di riconoscimento.

Infine, le indagini sul benessere possono evidenziare il grado di accettazione da parte dei dipendenti rispetto a cambiamenti organizzativi o nuove tecnologie. In questo caso, le politiche del personale possono essere indirizzate a gestire meglio il cambiamento, con attività di sensibilizzazione, formazione continua e supporto psicologico durante le transizioni.