La storia della giovane band, composta da universitari e liceali, che nei giorni scorsi si è esibita in piazza Duomo, il "cuore" della città dei cento campanili
Parola d’ordine: spilloverare! È questo il motto di quattro ragazzi acesi, membri della band Spill Over, nata nel dicembre 2022 in occasione della festa natalizia del Liceo scientifico “Archimede” di Acireale.
«Il preside della scuola, Riccardo Biasco, riferendosi alla nostra esibizione ha definito la nostra musica uno Spill over, che nel linguaggio tecnico indica un salto di specie; noi abbiamo reso nostro questo termine, associandolo alla voglia di andare oltre ciò che ci contraddistingue, che ci porta a mettere qualcosa di nostro nelle canzoni per spilloverarle, appunto», ha spiegato Nicolò, cantante e tastierista della band.
Ed è così che Nicolò Marano, Gaetano Marino, Davide Leotta e Federico Panebianco hanno dato vita ad un progetto che li sta facendo crescere insieme, permettendogli di coronare un sogno comune: suonare.
«Quando da bambino vedevo i filmati degli Iron Maiden o di De Andrè con la PFM, suonavo sognando di calcare i palchi come loro», ha raccontato il batterista Gaetano Marino, che con i suoi 16 anni è il membro più giovane del gruppo.
«Suono la batteria ogni giorno da ormai 8 anni e sto diventando sempre più autonomo, abbandono lo spartito ed esprimo al meglio il mio vero essere, scoprendo sempre qualcosa di nuovo grazie al gruppo, senza mai annoiarmi o stancarmi», ha aggiunto.
Gli Spill Over sul palco di piazza Duomo per il concerto del Carnevale di Acireale
Davide Leotta, il bassista, dopo cinque anni di pianoforte classico al conservatorio di Vibo Valentia e due di pianoforte jazz con insegnanti privati ha cambiato strumento, dedicandosi allo studio della chitarra e del basso elettrico; neanche gli esami universitari e le lezioni da frequentare al Dipartimento di Informatica dell’Università di Catania riescono a distrarlo dalla musica.
«Gli Spill over hanno monopolizzato il mio tempo e il mio studio, e ne sono felicissimo. È bello vedere la mai tecnica progredire man mano che cresce la band, nonostante io suoni il basso da poco tempo», continua Davide.
Federico Panebianco, con i suoi vent’anni, è il più grande del gruppo, suona la chitarra da nove, studente dell’ateneo catanese al Dipartimento di Economia e Impresa, è sicuramente un jolly per la band grazie al suo orecchio assoluto, un ottimo alleato quando ci sono canzoni da riarrangiare.
«Sono amante anche della musica classica - ha spiegato Federico -. L’ho studiata e questo mi ha formato molto a livello tecnico. Il mio stile e quello degli altri hanno trovato un connubio perfetto in questa band».
Nicolò Marano, cantante e tastierista, per la nascita della sorella ha chiesto come regalo una tastiera giocattolo.
«Avevo cinque anni e mi sono sentito subito a mio agio nel mondo musicale – racconta -. Per sei anni ho studiato musica classica, poi ho cambiato perché sentivo la necessità di suonare senza spartito per essere libero di creare». Appassionato di materie umanistiche, Nicolò, studente liceale, è già pronto a vestire i panni di nuova matricola del Dipartimento di Scienze umanistiche nella sede ricca di storia e cultura del Monastero dei Benedettini.
Un momento della esibizione sul palco di Zafferana Etnea per Calici sotto le stelle
Grazie alla loro passione e caparbietà e alle prove giornaliere nella “saletta”, come chiamano affettuosamente la loro sala prove, la scorsa estate hanno suonato sulla maggior parte dei palchi etnei, vivendo fortissime emozioni. «Sicuramente una delle esibizioni più belle è stata a Zafferana Etnea, in occasione di Calici sotto le stelle», hanno detto in coro.
È grazie ai loro differenti gusti musicali che riescono a portare sul palco generi diversi senza mai annoiare il pubblico, anzi riuscendo a mantenere viva la curiosità e l’attenzione della platea grazie ad un continuo susseguirsi di generi diversi, spaziando da Carosone allo swing italoamericano, passando per Stevie Wonder, per il jazz, il cantautorato italiano, fino a spilloverare la musica classica, da Šostakovič a Bellini.
Proprio la Casta Diva belliniana rivisitata dagli Spill Over ha permesso ai ragazzi di misurarsi con una prima produzione cinematografica e precisamente con il cortometraggio su Maria Callas diretto dal regista acese Marcello Trovato che già pensa a far diventare il corto un docufilm, con la collaborazione della band.
Dopo l’esibizione di venerdì scorso in piazza Duomo ad Acireale, la band, un autentico vulcano di idee, si concentrerà adesso sullo studio e sulla scrittura di alcuni brani inediti, oltre che su un progetto teatrale interamente scritto e musicato dai ragazzi.
Il sogno è quello di portare questo progetto teatrale in giro nelle scuole del territorio e di poter vivere un’estate ricca di concerti, in Sicilia e non solo.