Fumetti sotto i baffi: intervista a “Il Baffo”

Il racconto del fumettista Giulio Mosca a Etna Comics tra risate e riflessioni nel palcoscenico del festival internazionale del fumetto, del gioco e della cultura pop

Stefano Zito

Tra i tanti ospiti della dodicesima edizione di Etna Comics, al Centro Fieristico “Le Ciminiere”, il fumettista Giulio Mosca, noto a tutti con il nome d’arte Il Baffo.

Famoso per essere un fumettista, Giulio Mosca non è solo questo. Dopo la laurea in Graphic Design a pieni voti, viene assunto in un’importante agenzia pubblicitaria come “Motion Designer”, ma si licenzia per fondare una start up nel settore gastronomico insieme a due soci. Due anni dopo, quasi casualmente, crea il personaggio del Baffo, che in poche settimane viene conosciuto da tante persone nei social. 

Nel 2017 pubblica la sua prima graphic novel, La notte dell’oliva, un racconto surreale dal forte impatto visivo con metafore e situazioni particolari, che iniziano a raccontare una prima versione di Giulio Mosca nei panni del fumettista. L’anno successivo lascia la start up da lui fondata per dedicarsi solamente alla carriera d’autore e all’insegnamento allo IED di Torino.

Quest’anno ritorna all’Etna Comics dopo la pubblicazione del suo settimo libro, intitolato Salsedine: Storia di un burnout. Il Baffo nella video intervista ha raccontato il suo libro, alcune curiosità sui suoi personaggi e le possibili idee sui progetti futuri.

«Il mio ultimo libro racconta la solitudine in maniera positiva, poiché se sfruttata bene, permette di lavorare su sé stessi e conoscersi meglio nel profondo». Esordisce così il fumettista, rispondendo alla domanda sulla scelta del tema per il suo libro Salsedine: Storia di un burnout.

In foto da sinistra Giulio Mosca e Stefano Zito

In foto da sinistra Giulio Mosca e Stefano Zito

Successivamente, parlando del colore blu della pelle, che caratterizza i suoi personaggi, Il Baffo racconta: «La pelle blu rappresenta l’universalizzazione e il dissociamento dalla realtà. L’ho scelta affinché i lettori potessero immedesimarsi indistintamente dalle caratteristiche fisiche, come ad esempio i baffi o i capelli lunghi».

«Adesso non sto lavorando ad un nuovo libro, bensì ad una raccolta di vignette composta da lavori anche di sette anni fa», racconta il fumettista, che aggiunge: «invece, il prossimo anno vorrei pubblicare una storia nuova, che abbandona l’ultima trilogia di libri e aggiunge nuovi personaggi».

Le graphic novel di Giulio Mosca si caratterizzano per la fotografia cinematografica e per le sequenze tipiche dei film. L’ultimo libro rappresenta l’apoteosi dello stile del fumettista, che afferma: «La mia passione per il cinema ha sempre portato i miei lavori ad essere caratterizzati da inquadrature cinematografiche e da pose poco statiche dei miei personaggi».

Da questa sua passione nasce la domanda su una possibile futura serie animata, a cui Il Baffo risponde: «Mi sarebbe sempre piaciuto fare una cosa del genere, ma purtroppo le tempistiche sono lunghe, quindi chissà, magari in futuro».

Gli artisti dei fumetti hanno la libertà di esplorare stili artistici diversi e di giocare con la struttura delle pagine. Questa creatività visiva permette loro di rappresentare concetti surreali, mondi fantastici e realtà alternative in modi che sarebbero difficili da descrivere con le sole parole. Attraverso un’apparente semplicità, il mondo disegnato da Giulio Mosca è molto poetico, sa quali corde del cuore toccare. Il consiglio è quello di esplorare i suoi lavori, lasciandosi trasportare nel fantastico vortice emotivo in cui catapultano.

La video intervista