La musica di Caparezza e il fumetto di Simone Bianchi protagonisti ad Etna Comics tra la nascita di Exuvia Pop-up e la relazione tra diverse forme espressive
Un’edizione dai grandi numeri e dalle forti emozioni quella di Etna Comics, il Festival internazionale del fumetto, del gioco e della cultura pop che ha incantato migliaia di visitatori.
Dal 1° al 4 giugno, infatti, il centro fieristico Le Ciminiere di Catania è stato invaso da un variegato e variopinto pubblico amante del fumetto, del cinema d'animazione, dei giochi da tavolo e dei videogiochi.
Una kermesse, giunta all'undicesima edizione, che ha registrato la presenza sul palco di numerosi ospiti di caratura nazionale e internazionale. Tra questi Samantha Cristoforetti, prima italiana negli equipaggi dell’Agenzia spaziale europea e comandante della Stazione spaziale internazionale, alla quale è stato conferito il IX premio Angelo D'Arrigo, celebre aviatore e deltaplanista siciliano scomparso nel 2006.
Ma questa edizione ha segnato anche il ritorno di Milo Manara, maestro mondiale del fumetto e autore del manifesto di quest’anno, protagonista insieme con Ornella Muti al padiglione Taboocom.
Tra gli ospiti di spicco della pop-culture, del mondo del cinema e del fumetto anche uno degli artisti più poliedrici del panorama musicale italiano degli ultimi anni, Michele Salvemini, in arte Caparezza, insieme con Simone Bianchi, noto illustratore e fumettista lucchese collaboratore della DC Comics e della Marvel.
La variant cover di Exuvia
Dal palco della Sala Polifemo, nell’area Movie, in un panel curato da Nello Pappalardo e Michele Apprendi, i due artisti Caparezza e Simone Bianchi hanno raccontato del progetto di variant cover per Exuvia, un’edizione speciale in vinile per l’ultimo album del musicista, pubblicato nel 2021, soffermandosi sulla genesi dell’idea del pop-up e la sua realizzazione.
L’idea è nata dalla mente di Michele Salvemini che inizialmente pensava di realizzare un pop-up per ciascuna ‘track’ del disco. «Caparezza ha incontrato il disegnatore all’interno del programma tv di Cattelan e si è messo subito sulle tracce dell’artista tramite il proprio agente», come ha raccontato lo stesso Bianchi. Il progetto originario si è poi trasformato in una variant cover, a causa dei costi di produzione troppo elevati. «Una sorta di riassunto visivo - specifica Bianchi - sia l’idea della copertina, sia del pop-up è di Michele. Io ho solo realizzato quello che lui ha scritto e immaginato».
Michele Salvemini, in arte Caparezza, con Simone Bianchi
Due musicisti-disegnatori
Michele, grande appassionato di fumetti sin da bambino, ha ricordato che il suo approccio, in un disco, è «quello di trovare un tema e poi svilupparlo nei capitoli, che poi sono le canzoni». «Io, quindi, che lavoro per immagini, come se fossi un disegnatore – ha sottolineato il musicista –, avevo ben chiare tutte le immagini di questo disco, che è tutto un viaggio all’interno della foresta».
Da questo lavorare attraverso le immagini si evince la volontà del cantautore di mostrare concretamente al pubblico le stesse atmosfere che, in prima persona, ha percepito e visualizzato nelle fasi di stesura e composizione dei testi.
Bianchi e Salvemini hanno intrapreso il progetto sul finire della pandemia – come ricordato l’album è uscito nel 2021 – e nell’ultimo periodo sono stati tra gli ospiti di numerose fiere del settore fumettistico in giro per l’Italia, raccontando della loro iniziativa. Questo ha permesso ai due artisti di contribuire alla viva riflessione sullo statuto delle arti, sul rapporto e il dialogo che intercorre tra musica e fumetto, in cui «c’è sempre uno scambio reciproco; in questo caso dettato anche dalla stima che proviamo l’uno per l’altro; ma sono due arti che si attraggono da sempre», come afferma il cantante.
Durante l’intervento, Caparezza ha raccontato di quanto sia forte il suo legame con l’arte visuale, e come da bambino sognasse di diventare disegnatore. Poi la sua strada si è definita diversamente, ma non ha mai abbandonato quel mondo «da cui ho tratto sempre non solo energia, ma anche molta ispirazione». Specularmente, Simone Bianchi ha raccontato della sua grande passione per la musica: «Io sono un drogato di musica, la ascolto sempre e la studio. E secondo me mi è rimasta forse la parte più ‘pura’ di essa». La stessa cosa che fa Michele con il fumetto: «Non so come riesca lo studio di uno strumento a educarmi dal punto di vista del colore, della composizione, ma sono sicuro che funzioni».
Michele Salvemini ha poi riflettuto sulle possibilità del fumetto, che ritiene avere «una potenzialità che non è ancora stata espressa del tutto», ma che in quanto «linguaggio forte può far arrivare tantissimo».
Un momento dell'incontro con i due artisti
Lo sviluppo di Exuvia
Caparezza definisce il progetto di variant cover di Exuvia come un «ritorno a Itaca di Ulisse»: la passione per l’illustrazione e l’arte visuale ritorna, più forte che mai, non sazia di rimanere solo citata all’interno dei testi delle sue canzoni.
Dopo aver allacciato rapporti con fumettisti – trasformando la lettura in concreta collaborazione – il cantautore ha deciso di dare una «visione altra dell’opera originale», una versione illustrata delle sue sonorità, permettendo così loro di «vivere più vite» e mostrando come l’arte integri un insieme di forme diverse, capaci di interagire incessantemente.
«Tutto ciò che scaturisce da un’opera è un’interpretazione di quell’opera, dell’opera stessa», sostiene Caparezza. Ma come si modifica un significato, un contenuto, nel passaggio dalla musica all’illustrazione? Com’è che un autore sceglie in quale forma concretizzare ciò che sente di voler comunicare? Secondo Caparezza, «l’arte contamina e scaturisce da contaminazione»: al di là delle oggettive differenze, rimane, con la prepotenza di una necessità creativa, un interscambio costante e reciproco tra le forme dell’arte.
Un momento dell'intervento di Caparezza
Arti e nuove tecnologie
E, a proposito di creatività artistica, durante il panel viene chiesto a Caparezza se temesse la concorrenza delle tecnologie di intelligenza artificiale.
L’argomento delle Artificial Intelligence è attualmente dibattuto, sul web e nel mondo ‘reale’, per le implicazioni e le ricadute che esse potrebbero avere (o già hanno) sul mondo dell’arte e su coloro che dell’arte hanno fatto il proprio mestiere. Un software che, attraverso algoritmi, simulano e creano anche opere d’arte – di natura visuale, musicale, testuale – che non esistono ancora, attingendo dalle fonti presenti su internet.
«È il tesoro dei fancazzisti, di chi non ha voglia di far nulla. E questo ti toglie il divertimento di far le cose», ha risposto il cantante. «Dobbiamo prendere l’intelligenza artificiale per quello che è, cioè un mezzo. Io non temo l’intelligenza artificiale, è molto probabile che venga utilizzata nella musica - ha precisato -. Utilizzo Logic come sequencer da anni, e questo, già da tempo, ha in sé un’intelligenza artificiale che permette di riprodurre il suono della batteria adattato ai più svariati generi».
«Anche variando tipologia, l’AI non ha gusto - ha aggiunto -. L’artista sta sempre a scardinare le cose, non ha un algoritmo. Se l’AI riesce a fare ciò che fa una persona, evidentemente è questa che non sta facendo granché di speciale. Per adesso a me non fa paura. Ma forse ci toglierà di mezzo i ‘cugini’, quelli che fanno le cose senza esserne davvero capaci. Magari in questo modo rimarranno i professionisti e basta, probabilmente».
La videointervista con Caparezza
Il poliedrico artista originario di Molfetta nella videointervista approfondisce le motivazioni di un progetto illustrativo così denso e ricco intorno a quest’album e come le illustrazioni integrino il messaggio che la musica vuole trasmettere.