Economia e insegnamento, l’eredità di Ilde Rizzo

Nell’aula magna del Palazzo centrale si è tenuto il convegno internazionale in onore della docente del Dipartimento di Economia e Impresa

Ottavia Pressato

«La docente Ilde Rizzo è una persona speciale, basta leggere alcuni punti del suo curriculum. Ci troviamo di fronte a una persona che è stata, ed è, maestra di generazioni, di studenti e professori. Una persona autorevole, schietta, sincera e un vero spirito critico di questo ateneo in un periodo non semplice per l’università italiana. Oggi stiamo festeggiando un momento importante, ed io con stima e affetto so che la prof.ssa Rizzo non solo è, ma continuerà ad essere punto di riferimento costante per la nostra comunità». Con queste parole il rettore Francesco Priolo ha aperto il convegno dal titolo Workshop in honour of prof.ssa Ilde Rizzo che si è tenuto nei giorni scorsi nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania.

Un momento organizzato per celebrare la longeva carriera e l’importante contributo nell’ambito economico della docente del Dipartimento di Economia e Impresa e che ha registrato la presenza di numerosi esperti provenienti da tutto il mondo.

«Per me è il momento di tracciare un bilancio della mia lunga esperienza accademica, ma vi confesso però che non sarà un bilancio conclusivo. È un momento di riflessione per l’avvio di una nuova fase. Del resto l’entusiasmo, le idee e i progetti non mancano, così come l’opportunità per rinnovare forme di collaborazioni già in essere, o per avviarne di nuove», ha detto la prof.ssa Ilde Rizzo che a conclusione dell’evento ha ricevuto una medaglia per la carriera da parte del rettore Francesco Priolo.

Il rettore Francesco Priolo consegna la medaglia alla prof.ssa Ilde Rizzo

Il rettore Francesco Priolo consegna la medaglia alla prof.ssa Ilde Rizzo

E sul modo in cui è cambiata nel tempo l’economia dei beni culturali, l’efficienza dei lavori pubblici e l’economia sanitaria in un territorio come il nostro la docente si è soffermata a lungo.

«Sui beni culturali, io credo che lentamente stiamo cominciando ad apprezzare l’importanza del nostro patrimonio — ha spiegato la docente — non soltanto per finalità turistiche ma proprio per stimolare il senso di appartenenza della nostra comunità, per capire meglio le nostre radici e maturare un senso di identità e orgoglio che non può che far bene alla crescita sociale ed economica del nostro territorio».

«Per quanto riguarda i lavori pubblici, la scommessa è quanto i nuovi ingressi della pubblica amministrazione e il controllo vigile da parte dei cittadini possano costituire un elemento per far sì che le risorse vengano impiegate al meglio e in modo da fornire risultati in tempi brevi per i cittadini – ha aggiunto -. Per quanto riguarda la sanità, se ad oggi dovessi parlare di un’evoluzione in questo ambito, parlerei di un’involuzione, non perché la sanità non funzioni o gli operatori non siano competenti, ma perché le risorse attribuite al settore non sono tali da essere in grado di portare a una necessaria evoluzione».

E, infine, è anche intervenuta sul futuro del Paese anche alla luce dei fondi Pnrr e se possano davvero colmare il gap tra il Sud e il Nord.

«Francamente non penso, o almeno non credo sia in grado di risolvere completamente il problema, perché non è solo un problema di risorse, è un problema di competenze, di risorse umane, di capitale sociale e quindi penso ci vorrà molto di più per colmare questo importante divario», ha detto.

Un momento dell'intervento della prof.ssa Ilde Rizzo

Un momento dell'intervento della prof.ssa Ilde Rizzo

Nel corso dell’incontro è intervenuto il direttore del Dipartimento di Economia e Impresa, Roberto Cellini, che ha voluto sottolineare alcuni dei numerosi traguardi della docente.

«Ilde ha ottenuto un dottorato di ricerca all’Università di Buckingham nel Regno Unito quando era ancora inusuale per gli studenti italiani completare gli studi all’estero – ha detto -. È diventata professoressa in giovane età e in quel periodo era molto difficile per una donna guadagnarsi questa posizione, era inoltre protettrice vicaria in un periodo in cui era estremamente raro trovare donne in ruoli così importanti in ambito universitario».

Il prof. Cellini ha poi elencato alcuni importanti contributi scientifici della collega. «La ricerca scientifica di Ilde è particolarmente importante per la comunità degli studenti di economia pubblica e per la comunità di economia culturale – ha detto -. Per quanto riguarda l’economia pubblica vorrei ricordare il suo contributo allo studio sui terminali, sull’impatto dei lavori pubblici e sulla disposizione delle infrastrutture e degli appalti pubblici».

«E sull’economia culturale, Ilde ha toccato un’ampia gamma di questioni, tra cui la valutazione del patrimonio, la valutazione dell’impatto delle esibizioni dal vivo, e il ruolo della promozione culturale nello sviluppo turistico e locale. Oggi sappiamo che l’eredità di Ilde è tutt’altro che finita e la sua ricerca continuerà a ispirare le ricerche future», ha aggiunto.

La prof.ssa Ilde Rizzo insieme con i colleghi

La prof.ssa Ilde Rizzo insieme con i colleghi

Successivamente è intervenuta Emma Galli, docente del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche all’Università La Sapienza di Roma. «Abbiamo lavorato molto su questo tema, almeno per dieci anni, e credo che il nostro lavoro abbia dato dei contributi significativi agli studi sulla trasparenza, sia da un punto di vista metodologico che dal punto di vista delle analisi di politica pubblica», ha detto.

A seguire Calogero Guccio, docente di Economia sanitaria all’Università di Catania, che ha presentato il nuovo libro New Perspectives in the Public and Cultural Sectors realizzato in collaborazione con i colleghi Giacomo PignataroIsidoro Mazza. Il volume (disponibile dal prossimo mese di marzo), scritto in onore della professoressa Rizzo, affronta le principali questioni metodologiche ed empiriche relative al ruolo dell'intervento pubblico nei settori pubblico e culturale.

Numerosi gli interventi da parte di professori provenienti da tutto il mondo, in cui hanno condiviso le loro esperienze e ringraziato calorosamente la collega per il suo lavoro. Tra questi Ruth Towse dall’Università di Bournemouth, Françoise Benhamou dall’Università di Parigi Pantheon-SorbonneLuis Cesar Herrero dall’Università Valladolid, Juan Prieto dall’Università di Oviedo, Chikako Ozu dalla Kyushu UniversityMaria José Villadoniga dall’Università di Oviedo.