Al Teatro Vittorio Emanuele di Messina l’omaggio al belcanto del Cigno catanese in un percorso danzato
Quarta edizione del festival dedicato a Vincenzo Bellini. Belliniana è l’esempio di come la sinergia tra amministrazione e le diverse realtà territoriali, formative e artistiche, generi bellezza propagante e inclusiva.
A Messina, nei giorni scorsi, al Teatro Vittorio Emanuele, a fare gli onori di casa ci sono il commissario straordinario del Teatro Vittorio Emanuele, Orazio Miloro, e il commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte Sicilia, Sergio Bonomo.
La seconda serata del Festival, a Messina, celebra il cigno catanese attraverso la danza e il belcanto con DiNcAnTo che porta sul palcoscenico le suggestioni e le visioni di una terra incantata attraverso i simboli della Sicilia che hanno accompagnato Bellini nella sua giovinezza. Il progetto, in coproduzione tra il Teatro Vittorio Emanuele e il Balletto di Roma, è un viaggio tra le melodie immortali di Belllini che sovrappone i personaggi femminili delle sue opere con le donne da lui realmente amate.
Quattro soprani d’eccezione, le Div4s Italian Sopranos, quattro personaggi femminili evocati (Norma, Giulietta, Amina, Elvira), quattro gli elementi della natura (aria, acqua terra e fuoco) che si alternano, sulla scenografia, come lo scorrere naturale del tempo. Lo spettacolo si sviluppa tra immagini, musiche e passi di danza all’interno di un nuovo percorso produttivo che intende far conoscere il mondo della lirica al pubblico giovane della danza.
Il Balletto di Roma è coordinato dal coreografo Massimiliano Volpini; si occupa da sempre della promozione dei linguaggi contemporanei attraverso la rivisitazione dei classici che fanno parte della lunga trazione del repertorio del balletto. A dirigere l’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina è Roberto Molinelli, compositore e arrangiatore, strumentale e vocale, dei brani eseguiti.
Il belcanto giunge a noi da secoli ed è necessario trovare strade nuove che facciano incontrare tradizione e contemporaneità. Lo abbiamo chiesto a Francesca Volpini, violinista e manager delle Div4s e alle quattro soprano, Federica Balucani, Arianna Lorenzi, Laura Macrì e Anna Konovalova, che da sedici anni portano sul palco la lirica in maniera semplice ma di grande effetto.
Un momento dello spettacolo
Chi sono le Div4s? Quando e come nasce l’idea di creare questo ensemble vocale? In cosa consiste il progetto?
“Nasciamo sedici anni fa, per idea del produttore, anche lei donna, Francesca Volpini“, racconta Anna Konovalova. “Io sono violinista – spiega la Volpini – e il progetto nasce dalla lunga collaborazione con Andrea Bocelli. Un po’ per scommessa, un po’ gioco, seguivo diverse formazioni e oltre sedici anni fa debuttava i Divo, l’ensemble vocale con quattro tenori. Non c’era una formazione femminile altrettanto forte e ci siamo detti...perchè non la facciamo? Sono state organizzate delle audizioni e abbiamo selezionato queste ragazze e, dopo sedici anni, abbiamo fatto il giro del mondo almeno tre volte. Un progetto, quindi, che è nato quasi per scherzo e continuato con grande qualità.
Da chi è formato l’ensemble vocale de Le Div4s?
Federica Balucani è umbra di origine, trapiantata in Romagna da tanti anni. Ha una formazione classica, ha frequentato il conservatorio. Era grande l’emozione di presentarsi all’audizione per Le Div4as, perché aveva sempre sognato di cantare il crossover e, per di più, in una formazione tutta femminile.
Laura Macrì è siciliana, di Serra di Falco in provincia di Caltanissetta. Di Formazione classica, ha studiato al conservatorio di Caltanissetta, poi a Palermo e poi Parigi. Aveva ventun’anni quando si è presentata davanti a Francesca Volpini e al suo entourage. Racconta di bellissimo percorso insieme alle sue compagne di viaggio, le altre Diva4s.
Arianna Lorenzi è toscana. Viene da studi classici e pop. La timidezza l’ha sempre contraddistinta ma è lo studio, la perseveranza e, soprattutto il percorso insieme alle Div4s, che l’hanno formata. Lo studio, la passione, la musica, il canto regalano gocce preziose per la crescita individuale di ciascuno e vanno coltivate non solo con lo spettacolo, ma alimentati con corsi e con esperienze che possano continuare ad arricchire.
Anna Konovalova è di Mosca ma vive in Italia già da venticinque anni. Ha studiato in Italia e, anche le sue, sono basi di formazione classica. La bellezza dell’essere donna non è solo nell’esperienza professionale ma nella condivisione dell’esperienza umana che unisce; raccontano delle gravidanze nell’ultimo anno e della presenza dei piccoli insieme a loro, tra palco e camerino. La loro formazione classica vive, con le Diva4s, una trasformazione nel crossover, l’unione di lirica e pop, che mette in campo proprio la loro doppia vocalità.
Un momento dello spettacolo
Dal 2008 ad oggi tante le collaborazioni artistiche e riconoscimenti in Italia e all’estero. Siete quattro donne e la vostra presenza sul palcoscenico non è visibilmente solo vocale ma emerge grande femminilità e sensualità. Quanto l’essere donne ha contribuito a questo successo?
"I nostri primi sette anni sono stati a fianco di Andrea Bocelli come guest star, aprivamo i suoi concerti – racconta Francesca Volpini –. Ci sono stati momenti in cui uscivano articoli con titoli Bocelli e le barbie dell’opera se da una parte poteva far piacere il complimento, dall’altra emergeva perplessità nella critica. Le ragazze sono tutte belle e sensuali, non è un caso, è stato difficile nella selezione per poter unire capacità e bellezza per strizzare l’occhio a grandi palchi. Il gruppo, però, è coeso, compatto; la loro professionalità e serietà ha superato il cliché della bellezza che copre la bravura perché le loro capacità sono indiscusse e il loro atteggiamento allontana ogni falsa interpretazione. Le Div4as sono dive ma non prime donne capricciose – spiega la manager – sono donne sicure professionalmente e il gruppo si è consolidato, anche come “famiglia”, con il tempo e il rispetto reciproco".
Nello spettacolo DiNcAnTo siete le quattro donne di Bellini (Amina, Norma, Giulietta ed Elvira) all’interno di una cornice evocata nei quattro elementi della natura (aria, acqua, terra e fuoco). Qual è stato il lavoro di personificazione che avete dovuto affrontare dentro uno spettacolo ricco di simbolismi?
“Siamo passate attraverso uno studio del personaggio, innanzitutto all’interno dell’opera, la psicologia, la struttura musicale, studiare ciò che riguarda le sfaccettature del personaggio” – spiega Laura Macrì – “cercando, poi, di contestualizzarlo dentro lo spettacolo Dincanto”
Come cammina il binomio canto-danza?
Nei nostri spettacoli c’è sempre movimento, quindi abbiamo sempre collaborato con un coreografo. Abbiamo lavorato moltissimo, in questo caso, con il coreografo Massimiliano Volpini, che è anche il coreografo di Roberto Bolle, degli spettacoli Bolle and Friends. È una persona molto preparata a livello classico e su ogni direzione; qui con il Balletto di Roma, specializzato in balletto moderno.
In questo lavoro, poiché il canto è impegnativo, le ragazze fanno delle coreografie durante la parte musicale e poi si rimettono in postazione. È una componente naturale, per noi. Canto e danza vivono in un perfetto equilibrio in funzione della messinscena.
Inoltre, abbiamo potuto godere degli arrangiamenti del M. Molinelli che ha arrangiato le arie a quattro vocali, quando diversamente sono pensate solo per la melodia, un modo nuovo di ascoltare.
Un momento dello spettacolo
Progetti futuri?
Stiamo registrando il disco di Ennio Morricone, insieme alla banda della Polizia di Stato, un arrangiamento tutto per fiati. Morricone amava la banda della polizia di stato, partecipava a tutti gli eventi perché diceva “ascoltare la mia musica arrangiata per soli fiati, è qualcosa a cui non avrei mai pensato!”. Noi siamo state coinvolte come parte vocale: Morricone scriveva per voci femminili e cori, noi le metteremo insieme. Un lavoro enorme ma stupendo.
Un altro nuovo progetto, sempre insieme al M. Molinelli, “The four season”, per la prima volta scritto per quattro voci. Il prossimo anno verranno celebrati i trecento anni dalla pubblicazione delle “Quattro stagioni” di Vivaldi e festeggeremo questa ricorrenza con la pubblicazione di questo magnifico lavoro.