Una “sfida” messa in scena da Emio Greco e Pieter Scholten con lo spettacolo “Rocco” nell’ambito del cartellone “Sp*rt!” di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza
Lo spettatore prende posto intorno ad un ring dove danzatori e danzatrici diventano pugili e quest’ultimi si trasformano in ballerini. Con una tensione che aumenta dopo diversi round di pesanti corpo a corpo si arriva al punto in cui i pugili si colpiscono a vicenda.
I danzatori-pugili rappresentano la fratellanza in tutti i sensi: il buono e il cattivo, il diavolo e l’angelo. Una sfida come in un vero match di boxe con colpi di pugni, passi veloci e tattiche virtuosistiche.
È quanto hanno messo in scena Denis Bruno, Jordaine Lincoln, Hiroki Nunogaki e Dennis van Herpen, gli interpreti dello spettacolo Rocco della compagnia olandese ICK Dans Amsterdam, con la coreografia e regia di Emio Greco e Pieter C. Scholten nell’ambito della stagione Sp*rt! di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza.
Lo spettacolo è la creazione storica del duo di registi del 2011, in una nuova versione per quattro danzatori, che si ispira a Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, il film in cui si trattano i temi della fratellanza e della lotta per una vita migliore e della ricerca di identità.
I ballerini, infatti, respirano questo amore fraterno: il bene e il male, il diavolo e l’angelo, androgino e incestuoso. Il genere non ha importanza. Entrare sul ring porta al confronto umano, a un intenso abbandono fisico ed emotivo.
I danzatori-pugili di "Rocco"
Non manca l’ironia: in scena entrano per primi due pugili travestiti da topi che ad un certo momento sono anche allenatori e intrattenitori tra un round e un altro. Fino a diventare, togliendosi i vestiti e “svelandosi” dei danzatori/boxer.
Uno spettacolo intenso e anche a tratti ironico nel momento in cui due dei pugili cantano la canzone Parole Parole di Mina in versione francese.
Perché avete scelto lo sport come principale tematica della tua creazione?
«Rocco - spiegano Emio Greco e Pieter C. Scholten - vuole illustrare come lo sport riesce a ispirare la danza. Un lottatore di pugilato è in continuo movimento e questo rende lo sport molto intenso. Nella danza avviene lo stesso. I danzatori sono allenati a condividere lo spazio e l’energia tra loro, consapevoli di chi sono e cosa fanno, proprio come i lottatori di pugilato su un ring».
La danza ha rivelato nuovi aspetti del boxing?
«A prima vista il pugilato e la danza sembrano avere poco in comune, ma non è così – aggiungono -. Il pugile Muhammad Ali ha ispirato molte generazioni di pugili in tutto il mondo e anche molti artisti, infatti più volte è stato paragonato ad un ballerino, per il suo modo peculiare di utilizzare il corpo. Ancora la musica, aiuta a mantenere il ritmo della coordinazione tra le gambe e la parte superiore del corpo, un elemento molto importante nella danza».
I danzatori-pugili di "Rocco"
Emio Greco e Pieter C. Scholten lavorano insieme nella ricerca di nuove forme per la danza sin dal 1995. Nel 1996 hanno presentato il loro primo lavoro: l’assolo “Bianco”, prima parte della trilogia “Tra cervello e movimento”.
Oltre a creare produzioni di danza di rilevanza internazionale, Greco e Scholten hanno ampliato i confini della loro compagnia cimentandosi nell’opera, nella produzione musicale e filmica.
Hanno ricevuto numerosi premi internazionali e con le loro pièce hanno attraversato tutto il mondo. Nel 2021, hanno ricevuto il Golden Swan, il più importante premio olandese dedicato alla danza, per il loro fondamentale contributo alla danza contemporanea.
Entrambi hanno fondato la ICK Dans Amsterdam | International Choreographic Arts Center, una piattaforma per la danza contemporanea.