La poesia del Sommo Poeta ha incontrato il teatro giullaresco nello spettacolo che ha incantato il pubblico di Zō Centro Culture Contemporanee nell’ambito della rassegna “Palco Off 2023-24”
Un attore, quarantasei personaggi. La magia di Matthias Martelli e del suo Dante sta tutta qui, in una scena ridotta al minimo, con soli tre piccoli palchi su cui Matthias corre, salta, si ferma e riflette per tutta la durata dello spettacolo.
Gli anni della pandemia e la forzata lontananza dalle scene gli hanno permesso di rileggere Dante con occhi nuovi e di scoprire una parte potremmo dire ‘inedita’ della sua opera.
Così il giovane attore si è dedicato alla realizzazione di questo lavoro in cui Dante si spoglia, letteralmente, dal cappuccio rosso e dalla corona di alloro e indossa una pesante armatura sul campo di battaglia e abiti comuni nella vita di tutti i giorni.
Martelli, degno erede del teatro giullaresco di antica tradizione medievale, mette insieme parole e silenzi, fisicità e mimica, prosa e poesia, ironia e serietà, passato e presente, facendo dialogare Dante con gli spettatori contemporanei e portandoli a spasso nella Firenze del Duecento e nell’aldilà immaginato nella Divina Commedia.
Un momento dello spettacolo
Scritto da Matthias Martelli e con la regia di Emiliano Bronzino, il progetto si è avvalso della consulenza storico-scientifica del professor Alessandro Barbero e del professor Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca.
La storia si apre con il suono di una campana che, come ai tempi del Sommo Poeta, scandisce le giornate e, in un’ora e mezza di rappresentazione lo spettatore ha la sensazione di essere accompagnato per mano da Dante nella sua vita, dall’infanzia fino alla morte, tra molteplici città, osterie, battaglie; tra l’amore per Beatrice e il matrimonio con Gemma.
La Commedia dell’arte entra in scena grazie a un’unica maschera usata per rappresentare, con tratti grotteschi e voce acuta, la figura di Giovanni Del Virgilio, un intellettuale amico di Dante che lo accusò di non aver utilizzato il latino per i suoi scritti.
Grazie alle sue doti da giullare, Martelli racconta l’esistenza del poeta da un nuovo punto di vista, senza però far mancare la poesia, recitata magistralmente con l’accompagnamento del violoncello di Lucia Sacerdoni e delle luci di Loris Spanu.
Un momento dello spettacolo
In particolare il violoncello a tratti sembra evocare la presenza di Beatrice, interpretata in altri momenti da Lucia a cui Matthias, recitando di spalle, presta la voce.
Prodotto dal Teatro Stabile di Torino e dalla Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, Dante tra le fiamme e le stelle conferma Martelli come autentico discendente del teatro di Dario Fo, e arriva dopo una lunga serie di successi del giovane interprete: Il Mercante di Monologhi, Mistero Buffo, Nel nome del dio Web, Pierino e il Lupo, Raffaello, il figlio del vento, FRED! eIl Poeta e il Giullare.
Anche a Catania l’attore è stato acclamato con un lungo applauso dalla sala gremita, del resto, unendo prosa e poesia, il suo lavoro si presta bene ad un pubblico molto variegato.
Dai bambini fino agli adulti, attraverso questo spettacolo tutti possono conoscere un nuovo Dante, che, come spiega Martelli nel libro Dante fra le fiamme e le stelle, «ha saputo, descrivendo il suo mondo, rappresentare anche il nostro, rendendo le sue paure, le sue speranze, gli amori, le angosce e i rancori non solo propri ma universali».
Un momento dello spettacolo