Al Palazzo Biscari è proseguito, con la seconda giornata, “Magie Barocche”, il festival internazionale del Val di Noto
Seconda tappa di Magie Barocche, il festival internazionale del Val di Noto, giunto alla tredicesima edizione, con il concerto dal titolo Ziryab e la musica arabo-andalusa.
I protagonisti della serata sono stati Picci Ferrari (voce), Silvio Natoli (oud e viella), Ginevra Gilli (arpa medievale e arpa doppia) e Giuseppe Valguarnera (percussioni). Prima di procedere con l’esecuzione dei brani, il gruppo ha offerto una breve introduzione sugli strumenti musicali impiegati nel corso della serata, da cui si evince essere prettamente di origine medievale.
La musica arabo-andalusa è uno stile musicale inerente al periodo dell’antica Al-Andalus della Spagna medievale dominata dai Mori, più in particolare dell’attuale Andalusia. Tra i principali fautori della scuola arabo-andalusa vi fu Ziryab (il merlo), soprannominato così sia per il colore della sua carnagione sia per l’eloquenza del suo linguaggio e la grazia dei suoi modi.
Ziryab fu anche un suonatore di oud, che portò in Occidente le sue esperienze musicali maturate dapprima a Bagdad, alla corte di Hārūn al-Rashīd – la stessa in cui sono ambientati i racconti della celebre raccolta Le mille e una notte – e successivamente nelle regioni nordafricane, durante il suo viaggio verso ovest.
Dall’oud derivano gran parte degli strumenti a corde pizzicate che si diffusero successivamente in Europa; infatti, il liuto del medioevo europeo è molto simile all’oud arabo e il liuto rinascimentale ne conserva ancora i tratti principali della forma.
Dopo l’esecuzione di sei brani, si è tenuto un intervallo durante il quale è stato servito del vino e gli artisti ne hanno approfittato per conversare con il pubblico.
L'arpa, uno degli strumenti protagonisti della serata
In seconda serata è stato presentato Antiche Contaminazioni. Musiche al tempo di Isabella di Castiglia.
Nel 1492 con la presa di Granada, Isabella di Castiglia colse il successo contro i Mori presenti nel Sud della Penisola Iberica; agli ebrei sconfitti fu chiesto di convertirsi al cristianesimo oppure di fuggire, e più di 100.000 di loro furono costretti a partire.
Tra i brani in programma sono stati eseguiti alcuni canti dalla raccolta delle Cántigas de Santa Maria, insieme a canti ebreo-andalusi, canti anonimi arabo-andalusi e altri che evocano il regno di Isabella di Castiglia e la cacciata degli ebrei dalla Spagna.
Qual è stata dunque la magia di questa serata? Uno spettacolo basato su antiche contaminazioni e sull’intreccio di differenti culture, strumenti musicali e suoni migranti.
Gli artisti che si sono esibiti in concerto