Da noi si fa Turismo

Al via il nuovo corso di laurea magistrale in “Progettazione del turismo sostenibile culturale e naturalistico” dell’Università di Catania

Margherita Mantione, Valentina Ribellino e Oscar Perspicace
Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo ad Agrigento
Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo ad Atene
Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo nella grotta Levanzo

Al via il corso di laurea magistrale in Progettazione del turismo sostenibile culturale e naturalistico del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania che ha tra le sue premesse quella di fornire prosecuzione, diversificazione e specializzazione delle competenze rispetto al corso di laurea triennale in Scienze del Turismo, già attivo al Disfor.

Il corso risponde ad una chiara esigenza del territorio che nell’era post-Covid si trova a confrontarsi con un incremento esponenziale dei flussi in incoming e, dunque, necessita di figure professionali con competenze specifiche in ambito geo-naturalistico, oltre che culturale, nella gestione e nella progettazione del sistema turistico.

«La crescente e inarrestabile diversificazione della domanda, unita all’incremento delle specificità, ha imposto una maggiore specializzazione nelle competenze legate al processo di trasformazione della risorsa in offerta, da cui consegue l’esigenza di formare nuove figure professionali, più fluide e versatili e, allo stesso tempo, più solide sul piano della conoscenza, come esplicitamente emerso dalla consultazione coi rappresentanti del comparto sul territorio», spiega la prof.ssa Eleonora Pappalardo, delegata del Disfor all’attivazione del corso.

Tanto i beni culturali quanto quelli naturalistico-ambientali hanno assunto negli ultimi anni valore “attivo” in termini di motore di sviluppo territoriale, sociale, identitario e, non in ultimo, economico di un territorio.

Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo ad Atene

Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo ad Atene

Tale nuovo allineamento turismo/risorse territoriali, in coerenza con l’attuale programmazione europea, impone una nuova visione dei singoli settori: in questa chiave le risorse ambientali e quelle culturali sono in grado di partecipare alla creazione di nuove figure professionali offrendo possibilità ai giovani, in particolare a coloro che hanno seguito un percorso formativo dedicato, anche attraverso i settori della comunicazione e start up.

Oggi, il territorio-destination si configura come un sistema complesso (e composito), indissolubilmente connesso al bene (culturale e ambientale) che ospita e che ne costituisce parte integrante.

«La principale specificità del corso di laurea magistrale in Progettazione del turismo sostenibile culturale e naturalistico consiste nel fatto che esso è l’unico corso di laurea magistrale nel territorio nazionale a fornire, accanto alle competenze inerenti la sfera culturale, le skills relative alla gestione e all’organizzazione di un vero e proprio turismo naturalistico ed escursionistico, fornite da docenti esperti del settore e incardinati negli specifici settori scientifico-disciplinari», spiega la prof.ssa Loredana Cardullo, direttrice del Disfor.

Il progetto culturale alla base della sua concezione, infatti, nasce da una sinergia interdipartimentale che vede il coinvolgimento diretto di professori esperti della valorizzazione del territorio inteso nella sua accezione geo-naturalistica ed ecosistemica, con particolare attenzione alla componente della sostenibilità.

Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo in attività di geoturismo

Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo in attività di geoturismo

Insegnamenti quali Ecologia e fruizione delle aree protette, Geologia e Valorizzazione turistica dei Geo-siti, Geo-parchi e Parchi minerari, Valorizzazione della Biodiversità in ambiente mediterraneo, Fruizione turistica delle aree vulcaniche, Geomatica applicata ai processi petro-genetici e al geo-turismo costituiscono la novità dell’offerta rispetto al panorama nazionale.

A queste si affiancano discipline focalizzate sul Patrimonio culturale, materiale e immateriale, sui percorsi eno-gastronomici, sulla legislazione del turismo sostenibile e, naturalmente, sul destination management e sulla politica economica dello sviluppo sostenibile.

«L’attenta costruzione dell’architettura del corso origina proprio dalla nuova fisionomia che oggi il turismo ha assunto, proiettato in una direzione culturale ed esperienziale resource-centred, e dal nuovo bacino di utenza, più esigente e attento alla qualità dell’offerta», ha aggiunto la prof.ssa Eleonora Pappalardo.

È in forte crescita il turismo che si muove all’insegna del green e della sostenibilità, rappresentato da un target numericamente in progressivo aumento, che punta all’unicità dell’esperienza di viaggio.

Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo in un parco minerario

Studenti del corso di laurea triennale in Scienze del turismo in un parco minerario

Il tradizionale turismo vacanziero sta cedendo il posto a forme nuove di spostamento in cui il visitatore ambisce ad essere parte attiva dell’esperienza di viaggio e non mero fruitore: oggi parliamo di Heritage Making, Performing Culture per indicare il complesso rapporto tra il visitatore e la meta.

Emerge, dunque, una nuova visione della progettazione del sistema turistico, in cui tutti gli attori del comparto, dagli agenti e promotori agli operatori e, infine, agli accompagnatori devono essere in grado di offrire un servizio di alta qualità, costruito su solide basi di conoscenza del territorio e competenza nella costruzione e promozione dell’offerta.

Il corso magistrale in Progettazione del turismo sostenibile culturale e naturalistico, dunque, prevede una forte componente laboratoriale: alle tradizionali lezioni frontali si aggiungono numerose esperienze sul campo in linea con una didattica esperienziale improntata sul learning by doing.

«L’auspicio, come esplicitamente dichiarato dagli stakeholder in fase di progettazione del corso, è che esso possa colmare l’imperdonabile vuoto professionale che, oggi, coinvolge tanto il pubblico quanto il privato», ha concluso la prof.ssa Loredana Cardullo.