L’intervista all’ideatore di Surfaround, Carmelo Russo, istruttore federale e appassionato di surf
Promozione del surf e dei princìpi di rispetto del mare e dell’ambiente. Il tutto attraverso l’organizzazione di eventi sportivi, percorsi formativi, attività ecosostenibili, stage e campus, in diverse location privilegiate d’Europa.
Non una semplice scuola, ma una vera e propria associazione che nasce dalla pura passione per il surf che collabora con accademie di alto livello e con un team di istruttori qualificati, per riunire tutti gli atleti e gli appassionati del surfing e della natura.
Il progetto, denominato Surfaround, parte da Catania grazie al suo ideatore, Carmelo Russo, istruttore federale e appassionato di surf.
«Sono un appassionato di surf dal 2006, istruttore federale con certificazione ISA L2 – International Association Surfing da circa 10 anni e co-fondatore di Surf School Catania nel 2007, insieme con Giancarlo Gentile, Marco Salvo e Andrea Cristaldi – racconta Carmelo Russo -. Nel 2015 ho preso in gestione la Surf School Catania, poi nel 2022 ho deciso di partire per Fuerteventura e abbracciare l’idea di un periodo di cambiamento».
Carmelo Russo
Come nasce l’idea del progetto Surfaround?
«Nel 2022, in piena pandemia, ho deciso di trasferirmi a Fuerteventura, l’isola più ventosa delle Canarie, tra vulcani, deserti e surf spot per tutti i livelli – spiega -. L’isola attira surfisti da tutta Europa e il clima è soleggiato tutto l’anno. Proprio qui ho iniziato a coltivare l’idea di iniziare un mio progetto, tramite cui trasmettere i valori, attraverso la pratica dello sport e del surf, di amore e rispetto verso l’oceano e l’ambiente marino».
«Nasce così Surfaround, con l’obiettivo di imparare o migliorare la pratica del surf, ma anche uno strumento per educare le persone a essere più rispettose verso la natura e a prendersi cura dell’ecosistema – continua -. Il surf, infatti, è concepito come un ottimo maestro di vita, perché in grado di insegnare concetti molto semplici, come la libertà di vivere gli spazi aperti in perfetta sinergia con l’elemento naturale per eccellenza: l’acqua».
Il surf è anche molto altro…
«Sì, proprio così. Il surf è preparazione atletica, disciplina, concentrazione, fiducia in sé stessi – aggiunge -. Permette di vedere i propri limiti e rapportarsi con l’ambiente che ci circonda. Lo spirito con cui i surfisti vanno in mare nasce dall’esigenza di recuperare un contatto autentico con sé stessi e con la natura. E creare dunque un legame indissolubile tra sport e natura».
Attività collaterali, pulizia della spiaggia
Quali sono gli obiettivi futuri del tuo progetto e come pensi di implementarli?
«Non solo sport, tra gli obiettivi, ma soprattutto la promozione di attività legate alla ecosostenibilità e all’ambiente marino, attraverso la pratica del surf e lo sviluppo di iniziative quali la pulizia delle spiagge e workshop mirati – ci tiene a precisare -. Nel contempo sto implementando una serie di collaborazioni con associazioni in tutta Italia. In particolare, una delle maggiori è l’associazione Sons of the Ocean, un’organizzazione no-profit operante nel settore clean up e non solo, nata sul territorio italiano nel 2018 da parte di alcuni surfers ambientalisti, per sensibilizzare ed educare alla cura dell’ambiente e delle spiagge italiane».
«Adesso sono rientrato in Sicilia da pochi giorni con il desiderio di portare avanti questo progetto qui nella mia terra d’origine, una terra con delle enormi potenzialità da un punto di vista naturistico, ricca di spiagge dalle acque cristalline e paesaggi mozzafiato – continua -. Soprattutto la zona sud-orientale è considerata una delle migliori zone per praticare il surf, grazie alle sue coste esposte ai venti».
«Surfaround nasce qui sostanzialmente con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani siciliani alla cura e all’educazione verso l’ambiente, attraverso lo sport e la pratica del surf, un obiettivo che parte dalla Sicilia sicuramente ma che si espande anche verso la conoscenza di altri luoghi – spiega Carmelo Russo -. La finalità è quella di creare degli scambi in sinergia con altre scuole all’estero, in particolare Portogallo, Canarie, Marocco e Francia, e partendo dalle lezioni di surf, avvicinare i giovani alle tematiche della ecosostenibilità, della protezione dei mari, del rispetto della propria terra e dell’ambiente marino».
Un gruppo di surfisti
Dunque si tratta di un progetto itinerante, che si sviluppa tra la Sicilia e altri paesi?
«Sì, la mia idea è proprio quella di creare un progetto itinerante, un’opportunità unica per confrontarsi con sé stessi ed espandere i propri orizzonti, partecipando a nuove ed entusiasmanti avventure: ovvero gli EcoSurf Camp – racconta l’ideatore del progetto -. Gli Eco Surf Camp sono organizzati in strutture immerse nella natura e prevedono un ricco programma di attività dedicate alle tematiche ambientali, in collaborazione con partner ecosostenibili, attenti ad offrire solo servizi e prodotti che abbiano un basso impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita».
«Pertanto, attraverso la partecipazione ai camp si creano anche delle sinergie con altre associazioni locali non necessariamente legate al mondo del surf, ma che comunque sposano questi valori di sostenibilità e salvaguardia del nostro habitat» aggiunge.
Gli Eco Surf Camp, un'avventura già cominciata...
«Nel mese di ottobre 2022 è cominciata questa nuova avventura, nell’isola di Fuerteventura, con larga adesione di 23 ragazzi provenienti da tutta Italia – racconta soddisfatto Carmelo Russo -. Per l’occasione abbiamo avuto la partecipazione di Matteo Nani, presidente e fondatore di Sons of the Ocean e lo sponsor tecnico Surfintrip. Il secondo Eco Surf Camp si è svolto sempre a Fuerteventura, nel mese di aprile di quest’anno. Il terzo si terrà a fine maggio a Peniche, in Portogallo, in collaborazione con Surfness Lodge. Altri camp ancora sono in programmazione in Marocco e in Francia il prossimo anno».
Un gruppo di surfisti