CineNostrum 2024, incontri sotto le stelle con Raoul Bova

La manifestazione cinematografica organizzata dal comune di Aci Catena ha dedicato una retrospettiva al famoso attore e regista romano 

Stefano Zito (foto CineNostrum)
Un momento della rassegna CineNostrum 2024
Un momento della conversazione con Raoul Bova
Un momento della serata

Lo sguardo del mare. È il titolo che gli organizzatori di CineNostrum 2024 hanno voluto dare alla rassegna di quest’anno interamente dedicata alla carriera di Raoul Bova.

E proprio l’attore e regista rimano si è raccontato al pubblico durante lo svolgimento delle prime serate dell’evento organizzato dal Comune di Aci Catena negli spazi di Piano Umberto.

Una retrospettiva cinematografica in cui l’attore romano, con oltre trent’anni carriera sulle spalle, ha anche evidenziato il suo amore per il mare e per la commedia e, inoltre, quel sogno di tornare in Sicilia per le vacanze e per un nuovo film.

Nelle diverse serate - alla presenza della sindaca Margherita Ferro e anche degli ospiti Gloria Satta, Adriana Sabbatini, Consuelo De Andreis, Paola Comin, Stefano Reali e Gianni Galli oltre che del direttore artistico Francesco Grasso – sono stati proiettati i film Scusate se esistoFratelli uniciNessuno mi può giudicareSotto il sole della ToscanaLa finestra di fronte.

Raoul Bova a Cinenostrum 2024

Raoul Bova a CineNostrum 2024

«Con CineNostrum vogliamo comprendere cosa c’è dietro una cinepresa, l’importanza di una sceneggiatura e soprattutto come nasce un film», ha esordito così la sindaca Margherita Ferro, che ha annuncia il ritorno della retrospettiva cinematografica di Aci Catena nata nel 2005.

L’attore Raoul Bova ha raccontato al pubblico come sceglie i propri ruoli da interpretare nel rispondere alle domande del conduttore Salvo La Rosa.

«All’inizio della carriera hai poca scelta sui personaggi da interpretare, ma la bellezza di questo lavoro arriva con il tempo, ovvero quando la scelta soddisfa la curiosità – ha detto -. Quando ho interpretato San Francesco ero in un periodo di crisi con la religione, ma attraverso questo personaggio mi sono potuto interrogare e ho compreso meglio me stesso».

Raoul Bova insieme con la sindaca Margherita Ferro

Raoul Bova insieme con la sindaca Margherita Ferro e il conduttore Salvo La Rosa

«Avere una rassegna cinematografica interamente dedicata mi gratifica enormemente», ha aggiunto l’attore, che non si aspettava un’accoglienza del genere. Il pubblico lo ha ricevuto calorosamente e si è registrata tantissima affluenza di spettatori durante l’intera retrospettiva.

Nel corso dell’ultima serata, la proiezione del film La finestra di fronte (2003) di Ferzan Özpetek ha fatto riaffiorare tanti ricordi felici nella mente di Raoul Bova. «Ferzan mi ha dato la possibilità di uscire dal cinema commerciale, permettendomi di fare probabilmente il film più bello e intenso fra quelli in cui ho recitato», ha raccontato.

Oltre ad aver ricevuto cinque David di Donatello, tre Nastri d’Argento e moltissimi altri premi, il film racconta la storia di un anziano reduce dai campi di sterminio nazisti che, attraverso allucinazioni, rivive la sua storia d’amore segreta con un altro uomo. La visione della pellicola è avvincente e, grazie anche alle ottime interpretazioni di Giovanna Mezzogiorno, Massimo Girotti e Raoul Bova, riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo.

Un momento della rassegna

Il panel della rassegna cinematografica (foto Stefano Zito)

In chiusura l’attore ha parlato dei suoi prossimi lavori: «Sarò presente in un episodio della nuova stagione della serie tv Emily in Paris, poiché l’ambientazione si sposterà in Italia e farà tappa a Roma». «È un bellissimo personaggio ed ha una meravigliosa storia, quindi non vedo l’ora», ha aggiunto.

L’evento organizzato dal comune di Aci Catena è tornato, e lo ha fatto in grande stile. L’ultima edizione si è rivelata un enorme successo, quindi con ogni probabilità ritornerà anche il prossimo anno. Le retrospettive cinematografiche come questa sono importanti, poiché offrono l'opportunità di riscoprire e rivalutare opere che hanno accompagnato la crescita di tante persone, ma spesso finite nel dimenticatoio.

Questi eventi non solo permettono di approfondire il percorso artistico di un attore, come in questo caso specifico, ma fungono anche da ponte tra le generazioni, stimolando una riflessione critica sull’influenza di questi prodotti nel contesto contemporaneo. In un'epoca in cui l'attenzione è spesso rivolta alle novità, le retrospettive ci ricordano il valore senza tempo delle storie raccontate sul grande schermo.