Cinque proiezioni gratuite all’interno del Centro Universitario Teatrale dal 21 aprile. Intervista a Giulia di Perna, curatrice del progetto
«L'iniziativa non è inedita e tuttavia ritengo sia dettata da un’esigenza storica di salvaguardia della condivisione comune, pubblica del cinema» sostiene Giulia di Perna, studentessa di Architettura dell’Università di Catania, membro del Comitato di gestione del Centro Universitario Teatrale dell'ateneo e curatrice del progetto "Cine CUT".
«L’idea nasce dall’intenzione condivisa di studenti provenienti da differenti corsi di studio dell’ateneo catanese: studenti di Scienze Umanistiche, di Medicina, Ingegneria e non solo, concordi sul vantaggio del cinema vissuto insieme come occasione di crescita, oltre che di svago» aggiunge la studentessa.
Il Centro Universitario Teatrale, spazio rinnovato di Palazzo Sangiuliano è oramai da un anno casa di libera espressione e accoglienza di qualunque studente che nutra la passione per il teatro, la fotografia o per un approfondimento dei linguaggi performativi. È anche un luogo, la cui straordinaria disposizione può accordarsi alla voglia, forse solo apparentemente attenuata dalle diverse piattaforme streaming, di uscire dalla comodità domestica per guardare insieme un film.
Da venerdì 21 aprile (dalle 20,30 alle 23,30), si svolgeranno i cinque appuntamenti previsti dal progetto del Cine CUT, che prenderà avvio con la proiezione di Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino (2004). Proseguirà poi giovedì 4 maggio con la visione di Her di Spike Jonze (2013); giovedì 11 maggio con The Place di Paolo Genovese (2017); martedì 16 maggio con La Haine di Mathieu Kassovitz (1995) per concludersi venerdì 26 maggio con la proiezione di Fight Club di David Fincher (1999).
Giulia Di Perna spiega come «gli studenti saranno doppiamente chiamati in causa, non semplicemente come spettatori, bensì anche come registi: a precedere le singole proiezioni vi sarà infatti la visione di cortometraggi realizzati ancora una volta da studenti e chissà che prossimamente non sia concretizzabile l’organizzazione di un laboratorio rivolto proprio a chi accompagni lo studio all’interesse per il video making».
Alla visione dei film seguirà un dibattito con docenti, anche in questo caso di differenti dipartimenti dell’ateneo: saranno ospiti Stefania Rimini di Storia e critica del Cinema e Rosario Castelli di Letteratura Italiana, oltre che di Letteratura e Cinema, entrambi del Dipartimento di Scienze Umanistiche; Concetta Pirrone di Psicologia generale del Dipartimento di Scienze della formazione; Sebastiano Battiato di Informatica del Dipartimento di Matematica e Informatica; Alberto Andronico di Filosofia del Diritto del Dipartimento di Giurisprudenza; Gonzalo Suárez Lovelle, lettore di Lingua spagnola.
«Il criterio in base al quale abbiamo selezionato i film proposti è tematico e ruota intorno ad Eros e Thanatos, forze intese in senso freudiano, quali rappresentazioni della potenza creatrice e di quella distruttrice» spiega la curatrice della rassegna.
«Se i film di Sorrentino e Jonze riguarderanno la pulsione di vita, differentemente, quelli di Kassovitz e Fincher tratteranno del polo opposto e negativo del binomio; il terzo, di Genovese, è pensato come spartiacque» aggiunge. «Abbiamo volutamente stabilito la scelta di film che siano riconosciuti da un vasto pubblico, come cult variamente familiari a tutti, anche a chi non sia un intenditore della Settima Arte, così da fuggire l’idea della proposta di un cinema di nicchia rivolto ad un pubblico altrettanto selezionato» continua la componente del Comitato di gestione del Cut.
Il Centro Universitario Teatrale
Il merito dell’idea, effettivamente, non è la novità, quanto il desiderio di ridestare, proprio a partire dall’Università, la curiosità a detta degli studenti coinvolti nel progetto, nei confronti del cinema come spazio esterno e di ritrovo.
«Forse se due ragazzi o un gruppo di amici concordano di assistere a una o più proiezioni del Cine CUT, saranno indotti, al di là e oltre questo progetto, a prendere in considerazione la possibilità di andare al cinema in occasioni di socialità» è la speranza di Giulia Perna, la quale riconduce la sempre più scarsa frequentazione dei cinema all’accessibilità economica ridottasi notevolmente negli ultimi anni, tanto che le sembra di trovare conferma a questa tesi nell’affluenza radicalmente maggiore in occasioni come quella promossa da Cinema in Festa, iniziativa promossa a settembre dal Ministero della Cultura per incentivare il ritorno del pubblico in sala e che prevedeva il costo del biglietto a 3,50.
Ma possiamo anche ricordare le serate affollatissime del Learn By Movies dell’Università di Catania sia in versione invernale, estiva e online durante la pandemia.
Quella sulla morte del cinema è una questione oramai lungamente dibattuta e non sappiamo in che grado incida il dato sia pure oggettivo puntualizzato, accompagnandosi senz’altro ad una rivoluzione culturale e psicologica, incentivata sì dagli abbonamenti alle piattaforme streaming, ma anche provocata da un mutamento della concezione del tipo di spettacolo di cui valga la pena fruire approfittando del grande schermo, una concezione che favorisce principalmente contenuti ad alto impatto visivo.
Quale che sia la ragione, molto più plausibilmente le ‘ragioni’, resta il fatto che sia stato rilevato come nel 2022 il 60% degli italiani non ha visto alcun film in sala (Gli italiani e il cinema, report SWG e Ministero della Cultura, 2022). Il Cine CUT nasce da una riflessione a tal proposito e spera dal canto suo di preservare in piccolo, a partire dagli studenti, la fede in un rituale che possa strapparci allo scenario prospettato da WALL-E, in cui ciascuno si muove pur restando incollato a una poltrona, incurante del mondo circostante.
Se si presta ascolto ad Andrej Tarkovskij, «mettere in relazione l’individuo con il resto del mondo» è il senso vero del cinema. È la condivisione a far acquisire all’esperienza di tale incontro consistenza, a trasformarla in un ricordo.
Dunque è all’insegna di condivisione ed amicizia che il Cine CUT vi aspetta.