Alla domanda risponde con un suo intervento Rosolino Cirrincione, direttore del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali di Unict
Chi era Charles Darwin? Un biologo, un geologo, un naturalista oppure un esploratore? Preferirei definire Darwin uno smisurato curioso. Un uomo curioso il cui interesse non si fermava ad una sola disciplina ma investiva tutto il mondo delle scienze naturali. La curiosità assieme all’inventiva alla tenacia e all’intuito rappresentano la linfa vitale della ricerca scientifica. Credo che Darwin incarni queste attitudini umane perfettamente tutte e tutte contemporaneamente.
D’altra parte, il suo viaggio, a bordo del brigantino "Beagle", può essere paragonato al viaggio che l’umanità ha seguito nel corso della sua evoluzione, nelle sue linee generali, una via analoga a quella che seguono i singoli uomini nel corso della loro esistenza.
Dapprima quando sono piccoli, osservano con curiosità, attenzione e forse inquietudine la natura che li circonda; questo ardente desiderio di sapere, di comprendere, perdura in una forma che diventa a poco a poco più meditata e più profonda durante l’adolescenza, età che coincide con i primi studi superiori. Di seguito, nella maggior parte degli uomini, tale curiosità universale diminuisce o per lo meno si attenua e si restringe a determinati campi: oggi diremo si specializza.
Così Darwin parte per compiere delle osservazioni naturalistiche che comprendono tutti gli aspetti delle scienze dalle scienze della terra alle scienze della vita, e poi perfeziona i suoi interessi verso il mondo della biologia, scoprendo delle cose che cambieranno radicalmente il modo di vedere la biologia.
Egli rappresenta l’essenza stessa della ricerca scientifica, ricerca libera non condizionata da finanziamenti o interesse di alcun genere, una ricerca alimentata solamente dalla pura curiosità.
Questo è la bellezza della ricerca scientifica che molto spesso inizia un percorso per scoprire determinate cose e poi nel bel mezzo del cammino si imbatte in tutt’altro e qui sta la grandezza dello scienziato, capire che quella scoperta imprevedibile ha dell’eccezionale!
La storia della ricerca scientifica è alquanto bizzarra. L’anno scorso, per fare un esempio, l’European Research Council ha concesso un cospicuo finanziamento quinquennale all’Università del Sussex, a Brighton – in particolare a un suo giovane ricercatore Ohid Yaqub - al fine di studiare, appunto, il più elusivo degli argomenti: prevedere l’imprevedibile.
Mi piace l’idea di considerare Darwin uno scienziato completo da geologo a biologo a naturalista, d’altra parte incarna l’essenza stessa di quello che siano noi in questo dipartimento, dove due aree quella biologia e quella geologica convivono e contribuiscono assieme a comprendere le meraviglie della natura biotiche e abiotiche.
Il prof. Rosolino Cirrincione in occasione della prima giornata del Darwin Day 2024
I dipartimento di Scienze umanistiche e di Scienze biologiche geologiche e ambientali ha dedicato due giornate al padre dell’Evoluzionismo in occasione del Darwin Day 2024 (vai all'articolo)