Seconda edizione del percorso internazionale finalizzato ad allineare tra gli atenei europei le strategie di istruzione, ricerca e innovazione
Catania ‘capitale’ europea delle Scienze materiali per una settimana. Per una settimana, infatti, oltre quaranta dottorandi provenienti dalla Politechnika Poznanska in Polonia, dalla Universidad de Cantabria in Spagna e dalla Université de Mons in Belgio, insieme con i ‘colleghi’ dell’ateneo catanese, hanno preso parte alla seconda edizione della Reunice Doctoral Summer School quest’anno dedicata al tema Multi-Functional materials and sustainibility.
La Reunice Doctoral Summer School è il primo Erasmus+ Blended Intensive Programme coordinato ed organizzato dall’Università di Catania insieme ai partner del progetto Poznan University of Technology, Universidad de Cantabria e Université de Mons.
Questa nuova linea di mobilità Erasmus consente di combinare una mobilità fisica di breve durata con una mobilità virtuale obbligatoria, usando metodi di insegnamento e apprendimento innovativi.
Il progetto Reunice, finanziato dall’Ue, mira ad allineare le proprie strategie di istruzione, ricerca e innovazione attraverso un’agenda ambiziosa e trasformativa che è transdisciplinare, interculturale e condivisa.
Diventare un’autentica università europea attraverso questo progetto sosterrà i tentativi dell’Alleanza delle università europee volti a contribuire allo sviluppo di una società basata sulla conoscenza e l’innovazione, tenendo al contempo in considerazione una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
In foto da sinistra Cristina Satriano, Gianluca Cicala, Mattia Frasca e Francesco Nocera
In particolare, Reunice ha tra gli obiettivi la costruzione di una cooperazione tra scienza e società, reclutando nuovi talenti e abbinando l’eccellenza scientifica alla responsabilità sociale.
La Summer school ha aperto i battenti a Villa Zingali Tetto (Museo della rappresentazione) dell’Università di Catania con l’intervento della responsabile del progetto per Unict, la prof.ssa Cristina Satriano.
«La Summer school rappresenta una tappa del percorso avviato negli anni passati nell’ambito del progetto Eunice ed è rivolto a dottorandi del partenariato. Quest’anno il tema scelto è quello dei materiali multifunzionali e la sostenibilità», ha spiegato la prof.ssa Cristina Satriano. E tra i workshop spicca quello della prof.ssa Sabrina Sartori dell'Università di Oslo (vai all'articolo).
I dottorandi presenti alla Summer school
Un tema affascinante quello delle scienze materiali. «Ci sono tanti concetti interessanti, per esempio, su come utilizzare materiali innovativi e preparati con tecnologie green nell’ambito dell’energia, dell’ambiente o anche della salute – ha aggiunto -. Questo significa che si tratta di una tematica che abbraccia numerosi campi applicativi e quindi diversi sbocchi lavorativi».
Una summer school rivolta ai dottorandi delle università del partenariato «che hanno già seguito nelle due passate settimane una sessione online, mentre nel corso di questa settimana saranno impegnati in una serie di lezioni, alcune anche in congiunzione con il workshop parallelo che si svolgerà nei locali della Scuola Superiore dell’Università di Catania», ha detto la prof.ssa Satriano.
Una iniziativa che investe, quindi, diversi ambiti multidisciplinari – dalla fisica alla chimica fino all’agraria – e che vede impegnati anche docenti stranieri come Philippe Leclère dell’University of Mons, Clara Casado Coterillo dell’University of Cantabria e Michał Niemczak della Poznan University of Technology.
I docenti della Summer school
Ad accogliere i partecipanti anche il prof. Mattia Frasca, delegato alla Internazionalizzazione d’ateneo, il prof. Francesco Nocera, delegato Erasmus del Dicar, e il prof. Gianluca Cicala, vicedirettore del Dipartimento di Ingegneria civile e architettura dell'Università di Catania.
Per il coordinatore istituzionale Erasmus d’ateneo, Mattia Frasca, «la Summer school rappresenta un’occasione importante per i dottorandi provenienti da diversi atenei europei per la loro formazione e esperienza di crescita, ma soprattutto per l’ateneo catanese rappresenta un’ulteriore vetrina internazionale rivolta ai propri studenti».
Il prof. Gianluca Cicala, ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali, si è soffermato, invece, sul tema della summer school.
Lo staff Reunice di Unict insieme con i docenti
«Le scienze materiali rappresentano un settore molto ampio che è caratterizzato anche da una elevata interdisciplinarietà, non a caso alla scuola partecipano rappresentanti di corsi di laurea di diversi ambiti come la fisica, la chimica o l’ingegneria chimica generale», ha spiegato il docente del Dicar, Gianluca Cicala.
«Questa opportunità di avere diverse università che partecipano alla summer school è molto importante perché ci consente di confrontare saperi diversi e tramite la stessa energia questi saperi possono arrivare ad una soluzione applicativa - ha aggiunto -. E questo è importante per Catania perché questa città e il suo ateneo, anche tramite il Pnrr, ha puntato molto sulla centralità dei materiali, tant’è vero che siamo in capofila nel progetto Samothrace che svilupperà nuove soluzioni che si appoggiano molto sui materiali».