Presentato al Palazzo degli Elefanti il piano di riqualificazione e rigenerazione urbana delle aree degli ex ospedali “Vittorio Emanuele” e “Ascoli-Tomaselli”
Cento milioni di euro, fondi che in futuro possono anche raddoppiare, destinati a rendere ancora più forte il legame tra l’Università e la Città di Catania.
Al Palazzo degli Elefanti è stato presentato il piano di riqualificazione e rigenerazione urbana delle aree dismesse del vecchio ospedale "Vittorio Emanuele", già in parte avviato con il Museo dell’Etna che sta sorgendo nel plesso principale e più in generale della collina di Montevergine, in cui sorsero i primi nuclei originari della città di Catania, e anche dell'ex ospedale "Ascoli-Tomaselli".
Il rendering del futuro polo universitario nell'area dell'ex ospedale "Ascoli-Tomaselli"
La proficua collaborazione fra il Comune e l’Università di Catania, la Regione Siciliana, l’Accademia di Belle Arti e l’Ersu è stata evidenziata nell’incontro in municipio dal sindaco Enrico Trantino, dal rettore Francesco Priolo, dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Paolo La Greca.
Presenti, inoltre, anche il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi, il presidente della commissione consiliare urbanistica Erio Buceti, insieme con alcuni capigruppo consiliari, il direttore generale dell'ateneo catanese Giovanni La Via, la sovrintendente ai beni culturali Donatella Aprile, il presidente dell’Ersu Salvo Sorbello, il direttore dell’Accademia di Belle Arti Gianni Latino, l’ingegnere capo del genio civile etneo Gaetano Laudani, il presidente del primo municipio Francesco Bassini.
Un momento dell'incontro
«La forte sinergia fra Città e Università, voluta dalle rispettive amministrazioni e il contributo fattivo delle altre istituzioni, a cominciare dal consiglio comunale con cui condivideremo il percorso, segna una grande svolta per la città di Catania - ha detto il sindaco Enrico Trantino -. Un piano lanciato tre anni addietro dall’allora presidente della Regione Nello Musumeci e che ha già portato alla demolizione del vecchio Santa Marta, all’avvio dei lavori per il museo dell’Etna e ora prosegue nel nucleo di Montevergine e dell’Antico Corso e non solo, con nuove importanti iniziative per contribuire a fare di Catania una "città universitaria", a misura dei suoi abitanti e promuovere una trasformazione basata sulla cultura, dell'accoglienza, per fare della nostra città un ecosistema urbano sostenibile».
Un momento dell'intervento del sindaco Enrico Trantino
Il dettaglio delle realizzazioni è stato annunciato dal rettore Francesco Priolo: «Nell’area dell’ex ospedale Vittorio Emanuele, grazie alla concessione in comodato gratuito da parte della Regione siciliana, costruiremo circa 3mila nuovi posti aula, in una zona che è a pochissima distanza dai dipartimenti di Scienze umanistiche, Scienze della formazione e Giurisprudenza».
«Saremo in grado di allestire circa 300 posti letto, mentre 300 verranno ricavati nell’area dell’ex ospedale Ascoli-Tomaselli e altri 90 nell’area di via Androne, vicino al dipartimento di Scienze biologiche. In tal modo, il numero di posti letto complessivi a disposizione degli studenti fuorisede, gestiti dall’Ersu, passerà dagli attuali 600 a quasi 1300, per cercare di coprire tutte le richieste degli aventi diritto e dare una risposta concreta a un'esigenza cronica, nella nostra città», ha aggiunto.
«La maggior parte dei fondi che utilizzeremo per tutti questi progetti, provengono da bandi competitivi che siamo riusciti a vincere grazie a progetti credibili che infatti sono stati accolti e finanziati. In totale, per quanto riguarda l’edilizia universitaria, questa amministrazione è stata in grado di “drenare” oltre 100 milioni di euro per cambiare letteralmente volto all’Ateneo, rendendolo più capiente, accogliente, funzionale ed efficiente», ha precisato il rettore.
Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo. Al suo fianco e il sindaco e il vice, Enrico Trantino e Paolo La Greca
Secondo i tecnici, i primi cantieri di questi progetti in cui sono previste anche ampie zone a verde potrebbero aprire già a maggio del prossimo anno e nell’arco di un triennio potrebbero essere quasi tutti completati.
Grande soddisfazione è stata espressa dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Paolo La Greca che è stato il "tessitore" della sinergia interistituzionale tra il Comune, l’Università e gli altri enti preposti.
«La rigenerazione urbana delle aree dismesse, a seguito del potenziamento e della ricollocazione degli ospedali cittadini: Vittorio Emanuele, Santa Marta e Santo Bambino, ma anche dell’Ascoli Tomaselli - ha spiegato il vicesindaco Paolo La Greca -. E' una questione centrale per trasformare Catania e per promuovere una vita migliore dei suoi abitanti. Per questa finalità reputiamo centrale il contributo del consiglio comunale, quale parte integrante di questa fase particolarmente fertile e ricca di grandi aspettative a cui oggi si aggiungono ulteriori e più grandi novità per consentire la ripresa di una fra le porzioni urbane ai margini del nostro centro storico».
Un momento dell'intervento del vice sindaco Paolo La Greca
Tra i finanziamenti ottenuti anche il progetto di recupero dello storico edificio della Clinica Medica che sarà trasformato in uno moderno studentato per oltre 200 posti letto. Con lo stesso canale è stato finanziato il progetto presentato per l’edificio retrostante posto lungo la via Teatro Greco che chiude la cortina del complesso del Monastero dei Benedettini.
Altri due edifici del complesso dell’ex ospedale Vittorio Emanuele, fra i quali la ex clinica chirurgica, sono stati finanziati e saranno adibiti a poli didattici che rafforzeranno la presenza sempre più centrale dell’università sulla collina di Montevergine.
Nell’ala orientale dello stesso padiglione "San Marco" è collocata, in fase di previsione, la nuova sede dell’Accademia di Belle Arti che avrà finalmente una destinazione all’altezza della sua tradizione. Il progetto definitivo è in corso di finanziamento.
Il rendering dell'area dell'ex ospedale Vittorio Emanuele
Gianni Latino, direttore dell'Abact ha precisato che «per l’Accademia di Belle Arti di Catania questo è un progetto in divenire per il quale è stata presentata una richiesta di finanziamento al Ministero dell'Università e Ricerca e che ha una valore straordinario: dopo oltre 50 anni, avremo finalmente una sede ufficiale. Oltre 5mila metri quadrati dedicati alla Didattica e all’Arte progettati dallo Studio Guicciardini e Magni, come gli altri padiglioni del Museo e dell’Università, e che l’Accademia avrà in comodato d’uso per 30 anni grazie alla sinergia dell’allora presidente Nello Musumeci con la nostra presidente Lina Scalisi. Si tratta di opere che ammontano a 48 milioni di Euro».
Se sommati ai 24 milioni dello stanziamento complessivo per il Museo dell’Etna si raggiunge la rilevante cifra di 72 milioni di euro ai quali si aggiungeranno i finanziamenti per gli interventi sugli spazi pubblici aperti che renderanno possibile la rigenerazione dell’intera area urbana.
Un momento della presentazione del piano di riqualificazione urbana
L’intervento sarà completato con l’inserimento di ulteriori attrezzature culturali e sociali da destinare ad associazioni e al terzo settore presenti in città, oltre ad una consistente dotazione di aree a verde sostituiva degli edifici da demolire a cura della Regione Siciliana. In particolare, nello spazio posto tra il plesso San Marco e il Monastero dei Benedettini, è previsto il ripristino integrale della Silva benedettina, collegata al monastero dal Ponte Battaglia.
L’Ersu, inoltre, ha avuto finanziati per un importo di 10,6 milioni di Euro i lavori per un’altra residenza studentesca che occuperà parte dell’ex ospedale Santo Bambino lungo la via Plebiscito.
È il caso di ricordare che tutte queste strutture sono servite dalla linea della Metropolitana i cui lavori sono in fase avanzata. Complessivamente fra le opere finanziate, considerati i costi per le demolizioni che saranno eseguite dal Genio civile di Catania e gli investimenti comunali per gli spazi pubblici in quest’area urbana sono stati mobilitati finanziamenti per oltre 100 milioni di euro.
Un ulteriore finanziamento di 25 milioni di euro per le altre residenze universitarie che saranno collocate nel padiglione dell’ex ospedale Tomaselli, in un complesso strategico posto a cerniera fra la Cittadella universitaria e il Policlinico destinati agli studenti delle facoltà scientifiche. A questo si affianca l’importante progetto dell’Htcc che sorgerà in sostituzione dell’edificio del Maurizio Ascoli lungo la via Passo Gravina.
Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo